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6 Novembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata al ribasso, correggendo ampiamente venerdì soprattutto sull’employment report che è risultato più debole del previsto su tutti i fronti (occupati, tasso di disoccupazione e dinamica salariale) ma anche sull’ISM non-manifatturiero, rivelatosi più debole delle attese.
Il calo dei rendimenti che ne è derivato rischia di non essere facilmente ribaltabile a breve.
La settimana entrante infatti propone scarsi spunti sul fronte dei dati, eccezion fatta venerdì per la fiducia, soprattutto nella sotto-componente di aspettative sull’inflazione.
A meno quindi di ampie sorprese verso l’alto su questa voce, il dollaro dovrebbe restare sotto pressione, anche se l’ampiezza del calo di venerdì potrebbe contribuire a contenere l’ulteriore downside nell’immediato.
Oggi intanto apre ancora in calo.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata al rialzo da 1,05 a 1,07 EUR/USD aggiornando qui i massimi venerdì sui dati USA e sta salendo ancora stamani.
I driver di dollaro dopo dati come quelli sul mercato del lavoro USA sono ora dominanti per il cambio che potrebbe provare a consolidare.
L’upside nel breve dovrebbe comunque restare limitato entro la fascia 1,07-1,08 EUR/USD, complici sia l’ampiezza del movimento di venerdì sia i dati dell’area in uscita nei prossimi giorni (produzione industriale tedesca domani e italiana venerdì) che non sono attesi favorevoli.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata al rialzo contro dollaro da 1,20 a 1,23 GBP/USD accelerando venerdì sui dati USA e salendo ulteriormente a 1,24 GBP/USD stamani.
Il rafforzamento si è trasferito anche contro euro da 0,87 a 0,86 EUR/GBP, complice l’esito della riunione BoE. Similmente all’euro anche in questo caso i driver USA sono dominanti e dovrebbero favorire una tenuta della sterlina in questi giorni.
Tuttavia la debolezza del quadro di crescita dell’economia britannica può limitare notevolmente l’upside della valuta: la contrazione attesa venerdì per i dati di Pil sarà un test chiave in tal senso.

JPY – Anche lo yen si è rafforzato venerdì contro dollaro da 150 a 149 USD/JPY sul calo dei rendimenti a lunga USA e potrebbe cercare di consolidare in questi giorni, a meno di un rimbalzo dei rendimenti USA, che non dovrebbe tuttavia essere molto probabile visto che il movimento di venerdì era coerente con i dati in uscita, e dunque con i fondamentali.