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30 Marzo 2022 – nota economica giornaliera

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto erodendo i guadagni di quasi due settimane penalizzato dal rientro della risk aversion sui primi segnali – comunque da verificare – di aperture favorevoli nei negoziati tra Russia e Ucraina (possibilità che la Russia riduca le attività militari e l’Ucraina accetti la neutralità).
Effettivi progressi in tal senso potrebbero penalizzare ancora il biglietto verde, ma poi i riflettori dovrebbero tornare sui sentieri di politica monetaria e nel breve il robusto sentiero di rialzi Fed, soprattutto in vista di un possibile rialzo di 50 pb a maggio, dovrebbe ancora offrire sostegno al biglietto verde.
Più avanti invece il vantaggio USA in termini di tassi dovrebbe diventare decrescente e il biglietto verde dovrebbe di conseguenza perdere slancio.
Oggi intanto attese positive per gli occupati ADP, in preparazione dell’employment report di venerdì.

EUR – Di converso l’euro è risalito da 1,09 a 1,11 EUR/USD sui primi segnali di possibili aperture nei negoziati tra Russia e Ucraina.
Eventuali effettivi progressi favorirebbero un ulteriore rafforzamento, ma lo spazio potrebbe essere limitato (prime resistenze chiave in area 1,12 EUR/USD).
Le ricadute negative del conflitto sull’economia dell’area (dati di fiducia oggi attesi in calo e inflazione ancora in aumento) dovrebbero infatti bloccare l’upside, almeno nel breve, dove tuttavia – in caso di progressi nei negoziati – il cambio potrebbe perlomeno mantenere una dinamica laterale piuttosto che rischiare di scendere ulteriormente.

GBPLa sterlina ieri si è rafforzata inizialmente contro dollaro sulle aperture nei negoziati tra Russia e Ucraina risalendo da 1,30 a 1,31 GBP/USD, ma poi non è riuscita a mantenere i guadagni arretrando nuovamente, prevalendo la prospettiva che la restrizione BoE sarà comunque inferiore a quella della Fed anche a causa delle ripercussioni del conflitto.
Contro euro pertanto la valuta britannica si è indebolita portandosi da 0,83 a 0,84 EUR/GBP.
Oggi è in lieve recupero su entrambi i fronti, ma in assenza di segnali più hawkish dalla BoE potrebbe ritrovarsi ancora sulla difensiva.
In programma intanto oggi un discorso di Broadbent.

JPYL’indebolimento dello yen si è temporaneamente interrotto, per via soprattutto dell’arretramento del dollaro sul rientro della risk aversion, ma l’ulteriore allargamento atteso dei differenziali di rendimento potrebbe lasciare spazio per nuova debolezza dello yen.
Le dichiarazioni anche da parte del vice-ministro delle finanze agli affari internazionali Masato Kanda, che oltre a ribadire che l’eccessiva volatilità e movimenti disordinati del cambio sono negativi per l’economia ha reso noto di aver discusso anche della situazione del cambio USD/JPY con la controparte USA dimostrano la preoccupazione per il deprezzamento in atto dello yen, in quanto aggrava la salita dell’inflazione (importata).
L’intervento verbale tuttavia potrebbe non essere in grado di arrestare la discesa dello yen nel breve, essendo i differenziali di rendimento il driver principale.
Second Reuters il governatore della BoJ Kuroda avrebbe incontrato oggi il primo ministro Kishida, il che alimenta la speculazione che tra i temi della discussione possa esserci anche il recente indebolimento del cambio e l’eventualità o meno di un intervento.