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30 Giugno 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in calo aggiornando i minimi, pur avendo cercato di riprendersi venerdì sui deflatori mensili dei consumi che hanno confermato un aumento, nel caso della componente “core” anche superiore alle attese.
Hanno invece deluso ampiamente redditi e spese delle famiglie.
Infatti, oggi il dollaro ha aperto di nuovo in lieve calo.
Gli ISM martedì e giovedì sono attesi in leggero miglioramento, ma l’employment report venerdì è previsto negativo in tutte le componenti (crescita degli occupati, tasso di disoccupazione e dinamica salariale).
La prospettiva dell’avvicinarsi di un taglio dei tassi Fed va consolidandosi, anche perché vi sono stati alcuni nuovi compromessi sul fronte degli accordi commerciali (con la Cina in particolare) ed è stata prospettata la data del 1 settembre come scadenza per chiudere degli accordi rispetto alla data iniziale del 9 luglio che al momento comunque resta.
L’incertezza su questo fronte insieme ai rischi per il debito dovuti al programma fiscale di Trump mantengono il dollaro sulla difensiva.
Se i dati della settimana dovessero deludere il biglietto verde aggiornerebbe i minimi già in tali occasioni.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in apprezzamento da 1,14 a 1,17 EUR/USD.
Dai dati in uscita si attendono indicazioni miste (in marginale aumento l’inflazione dell’area domani, ma stabile la “core”, in contrasto tra loro domani e giovedì i PMI italiani, in lieve recupero venerdì la produzione industriale francese), ma non tali, salvo chiare delusioni, da arrestare la salita del cambio che è guidata interamente dal calo del dollaro, a meno che dagli USA non giungano sorprese positive.
L’eventuale upside dovrebbe esaurirsi entro 1,20 EUR/USD e i rischi sono verso l’alto.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata al rialzo contro dollaro da 1,33 a 1,37 GBP/USD ma solo di riflesso al calo di quest’ultimo.
Oggi infatti ha aperto in marginale calo, complici anche i dati sul credito al consumo, molto peggiori delle attese a conferma della fragilità del quadro di crescita domestico, che rafforza la prospettiva di un taglio dei tassi BoE ad agosto.
Tuttavia, in assenza di spunti propri d rilievo nei prossimi giorni, la valuta britannica dovrebbe ancora perlopiù seguire di riflesso il dollaro ed avere pertanto la possibilità di riprendersi almeno in parte sull’employment report USA, a meno che questo non sorprenda in positivo.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata, per quanto movimentata, in rafforzamento contro dollaro da un minimo di 148 a un massimo di 143 USD/JPY, favorito dal calo dei rendimenti a lunga USA.
Se la tendenza di questi non si inverte, lo yen dovrebbe consolidare o almeno stabilizzarsi, in attesa di un rafforzamento maggiore quando nei prossimi mesi la Fed taglierà i tassi e la BoJ li alzerà.