29 Maggio 2025 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha continuato a rafforzarsi ieri, ancora sull’onda lunga dell’ottimo dato di fiducia e del minor pessimismo dopo i recenti segnali di eventuale ammorbidimento delle politiche commerciali da parte di Trump.
Si tratta tuttavia di movimenti contenuti, che non segnalano ancora un cambio di trend, poco probabile nel breve in assenza di chiarezza sul prosieguo delle strategie di politica commerciale e fiscale e sulla effettiva reazione dell’economia USA alle decisioni prese finora dall’amministrazione Trump.
Dai dati di oggi, seconda stima del PIL e sussidi di disoccupazione non si attendono spunti direzionali, ma eventuali sorprese/delusioni eclatanti rafforzerebbero/indebolirebbero il dollaro.
EUR – Di riflesso al dollaro l’euro è sceso ancora ieri da 1,13 a 1,12 EUR/USD, ma rimane comunque su livelli sostenuti.
In questi giorni restano dominanti i driver di dollaro, ma fatte salve delusioni eclatanti dagli USA l’upside dell’euro dovrebbe ancora restare limitato.
I rischi però rimangono verso l’alto.
GBP – Anche la sterlina è scesa ieri contro dollaro da 1,35 a 1,34 GBP/USD, di riflesso al recupero di quest’ultimo.
In assenza di spunti propri in questi giorni resta guidata dai driver USA che, a meno di sorprese/delusioni eclatanti, dovrebbero favorire una tendenziale stabilizzazione in attesa di spunti nuovi.
Contro euro la tendenza di fondo è di rafforzamento in area 0,83 EUR/GBP, grazie alla maggior disponibilità della BCE rispetto alla BoE a tagliare i tassi per via della maggior persistenza dell’inflazione britannica.
JPY – Anche lo yen si è indebolito ancora ieri contro dollaro da 143 a 145 USD/JPY soprattutto simmetricamente al recupero del biglietto verde e al rientro della risk aversion, ma in parte (minore) anche per l’ipotesi che vengano ridotte le emissioni governative di lungo termine dopo la recente salita dei rendimenti domestici.
In realtà questo è un fattore di natura temporanea e al di là del breve la divergenza di policy tra Fed e BoJ dovrebbe tornare a favorire lo yen.