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29 Giugno 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il fatturato industriale ad aprile è cresciuto del 2,7% m/m da un precedente 2,5%, accelerando su base tendenziale al 22% da 21,6% a marzo.
L’indice destagionalizzato del fatturato ha toccato un massimo storico dall’inizio delle rilevazioni nel 2000, ma se si considerano i dati in volume, cioè al netto dell’effetto dei maggiori prezzi, il fatturato nel manifatturiero registra progressi più contenuti: +1,1% m/m e +5,5% a/a (comunque sui livelli più alti dal 2008).

FRANCIA – Ieri l’indice INSEE di fiducia dei consumatori è calato più del previsto a 82 da un precedente 83 (rivisto al ribasso di due punti).
La sesta flessione consecutiva ha riportato l’indicatore sui minimi dal luglio del 2013, con correzioni diffuse a tutte le sottocomponenti.
L’inflazione attesa corregge ma resta su livelli storicamente molto elevati; il giudizio su quella corrente tocca un nuovo massimo dall’agosto 2008.

STATI UNITI
– Ieri, la fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a giugno ha registrato un ulteriore calo a 98,7 da 103,2, con correzioni marginali per le condizioni correnti e più ampie per le aspettative, anticipando una crescita più debole nella seconda metà del 2022 e un crescente rischio di recessione per la fine dell’anno.
La valutazione del mercato del lavoro ha fornito indicazioni miste ma rimane molto positiva.
– L’indice dei prezzi delle case S&P CaseShiller ha registrato un aumento di 1,6% m/m (21,2% a/a) ad aprile, confermando che ci vorrà ancora tempo per vedere gli effetti restrittivi del rialzo dei tassi sui mutui.

GIAPPONE – La fiducia delle famiglie a giugno ha registrato un peggioramento a 32,1 punti da 34,1 precedente.
Le vendite al dettaglio di maggio hanno sorpreso verso l’alto con una variazione di 3,6% a/a, contro aspettative per un rialzo di 3,3% a/a.

 

COMMENTI:

BCE
– La presidente della BCE, Lagarde, ha ribadito nel suo discorso al Forum di Sintra che il rialzo dei tassi di settembre sarà di 50 punti base, se le proiezioni di inflazione non miglioreranno.
Lagarde ha sottolineato che l’alta inflazione dipende da una combinazione inusuale di shock esterni: non si vedeva un simile aumento dei prezzi di alimentari e beni industriali da metà anni ’80, e l’aumento dei prezzi energetici supera quello degli anni ’70.
Anche se non ci sono segnali di eccesso di domanda, tuttavia l’inflazione si sta radicando nei servizi e il basso livello della disoccupazione prelude a una accelerazione dei salari.
D’altro canto, la domanda è destinata a frenare nei prossimi mesi.
Data l’incertezza sull’andamento dell’inflazione di medio termine, dunque, “il passo della normalizzazione dei tassi non può essere definito ex ante”.
– All’ECB Forum oggi alle h. 14:00 si terrà un policy panel con Bailey (BoE), Carstens (BIS), Lagarde e Powell (Fed), preceduto da sessioni dedicate ai cicli dei prezzi immobiliari, alle catene internazionali del valore e al ruolo delle aspettative nella politica monetaria.

G7 – Il G7 ha proposto ieri di introdurre un tetto al prezzo del petrolio russo.
Nel piano, non sarebbero forniti servizi assicurativi ai carichi che non rispettano il limite di prezzo, che sarebbe comunque fissato sopra il costo di produzione.
Tuttavia, molti dubitano che grandi acquirenti di petrolio russo come India e Cina aderiranno alla proposta.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Oggi le indagini della Commissione Europea di giugno dovrebbero offrire maggiori indicazioni sul ciclo dopo la sorpresa al ribasso giunta dai PMI.
L’ESI già dipingeva un quadro di maggior cautela rispetto agli indici dei direttori degli acquisti, ma una correzione dopo la sostanziale stagnazione di maggio è comunque probabile (stimiamo a 104,5 da un precedente 105).
Oltre al calo già riportato dalla stima flash del morale dei consumatori, ci aspettiamo che il deterioramento del morale risulti diffuso a industria (4,4 da 6,3) e, in minor misura, servizi (12,8 da 14).
– In calendario oggi anche il dato sull’inflazione in Germania, attesa invariata al 7,9% sulla misura nazionale e in salita di un decimo su quella armonizzata (8,8% a/a), e in Spagna.

STATI UNITI – Oggi è in uscita il dato sulla spesa personale di maggio, prevista in rialzo di 1,1% m/m, dopo 0,9% m/m di aprile.
In termini reali i consumi dovrebbero essere in rialzo moderato (0,5% m/m).
Il reddito personale è atteso crescere di 0,5% m/m, dopo lo 0,4% m/m precedente.
Il deflatore dei consumi è visto in rialzo di 0,7% m/m (6,5% a/a), e l’indice core dovrebbe segnare una variazione dello 0,4% m/m (4,8% a/a), inferiore a quella del CPI per via del diverso peso dell’abitazione e della diversa definizione della voce sanità.