27 Settembre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha corretto ieri nonostante dati USA positivi, penalizzato soprattutto dalle forti attese di mercato di almeno altri 50 pb di tagli dei tassi Fed entro fine anno ma anche in parte da fattori tecnici (ritracciamento dal rimbalzo del giorno precedente).
In realtà si tratta di una fase laterale in attesa di capire quanto effettivamente la Fed possa tagliare nel breve, per cui oggi importanti saranno i deflatori dei consumi, dove però le attese cono contrastanti: previsto in calo l’headline, in lieve aumento il core.
In tal caso il dollaro dovrebbe sostanzialmente stabilizzarsi.
Se invece anche il core dovesse mostrare un calo si indebolirebbe ancora.
EUR – L’euro è salito ieri, pur restando in area 1,11 EUR/USD, di riflesso al calo del dollaro, ma ha corretto questa mattina sui dati di inflazione francesi e spagnoli che hanno mostrato un calo più ampio del previsto portando il mercato a scontare con probabilità pari al 92% un taglio dei tassi BCE di 25 pb a ottobre e un altro analogo a dicembre.
Gli altri dati di inflazione attesi la settimana prossima aiuteranno a chiarire il quadro, ma nel frattempo oggi il cambio risentirà anche dei dati USA, per cui dovrebbe mantenersi in range.
In caso invece di deflatori USA in calo più del previsto l’euro potrebbe leggermente riprendersi.
GBP – La sterlina ieri si è rafforzata sul dollaro da 1,33 a 1,34 GBP/USD, di riflesso al calo del biglietto verde in assenza di nuovi spunti domestici.
Oggi infatti sta già ritracciando, e analogo comportamento negli ultimi due giorni sta esibendo contro euro, sempre all’interno dell’area di 0,83 EUR/GBP.
La prospettiva che la BoE pur tagliando i tassi a novembre mantenga un atteggiamento più cauto rispetto alla Fed nel ciclo dei tagli può fornire parziale supporto alla sterlina nel breve, soprattutto contro dollaro, ma anche, in parte, contro euro.
JPY – Lo yen ha aperto oggi in ampio apprezzamento contro dollaro da 146 a 142 USD/JPY dopo che alle elezioni giapponesi ha vinto come primo ministro Shigeru Ishiba, dichiaratamente favorevole a proseguire con i rialzi dei tassi, laddove veniva dato per favorito Sanae Takaichi, all’opposto sfavorevole alla politica di rialzo dei tassi.
Nonostante la BoJ sia indipendente e le scelte di policy saranno guidate dai dati, la nuova premiership rappresenta un fattore in più a favore della valuta nipponica che già nel breve potrebbe almeno stabilizzarsi se non consolidare, favorita anche dal rafforzarsi di attese che la Fed tagli ancora ampiamente i tassi entro fine anno.