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27 Ottobre 2023 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
– Ieri la stima advance del PIL del 3° trimestre ha registrato una variazione di 4,9% t/t ann., dopo il 2,1% t/t annualizzato del trimestre precedente, sorprendendo al rialzo le aspettative.
I dati mostrano un netto miglioramento dei consumi privati (4% t/t ann. da 0,8%) e una robusta crescita dei consumi pubblici (4,6% t/t ann. da 3,3%) che hanno più che compensato la decisa correzione degli investimenti fissi non residenziali (-0,1% t/t ann. da 7,4%).
Le scorte hanno aggiunto 1,3 pp alla variazione del PIL mentre il contributo del canale estero è sostanzialmente nullo (-0,2% t/t ann.).
Da sottolineare, infine, l’apporto positivo degli investimenti residenziali (3,9% t/t ann.), dopo 9 trimestri negativi consecutivi, destinati ciononostante a contrarsi nuovamente nella prossima rilevazione, frenati da tassi sui mutui ancora elevati.
I dati continuano ad indicare che, almeno fino a questo punto, gli effetti della stretta monetaria restano contenuti e l’economia ha ancora un notevole abbrivio.
Tuttavia, con una contrazione del reddito reale disponibile dell’1,0% nel terzo trimestre e un tasso di risparmio sceso al 3,8%, i consumi dovrebbero frenare sostanzialmente nei prossimi trimestri.
Per il 2024, ci aspettiamo un rallentamento piuttosto pronunciato della crescita media annua, a 1,3% dopo un 2,3% nel 2023.
– Gli ordini di beni durevoli a settembre hanno sorpreso al rialzo, registrando una crescita del 4,7% m/m dopo il lieve calo di -0,1% di agosto (rivisto al ribasso da 0,1%), spinti principalmente dall’ampio incremento dell’aereonautica civile (+92,5% m/m), riconducibile al forte aumento degli ordini mensili di Boeing.
Al netto dei trasporti (che hanno registrato un sostanziale incremento totale di 12,7% m/m), le commesse sono in rialzo di 0,5% m/m, sostenute da apparecchiature per la comunicazione, macchinari e prodotti metallici.

 

COMMENTI:     

BCE – Ieri la BCE ha lasciato del tutto invariati i suoi strumenti di politica monetaria, come atteso.
Il tasso sui depositi resta al 4,0% e non sono state neppure discusse modifiche ai reinvestimenti PEPP o a remunerazione e coefficiente della riserva obbligatoria.
L’indirizzo sui tassi resta immutato: il Consiglio direttivo reputa che il livello attuale fornirà un contributo sostanziale al conseguimento dell’obiettivo, anche se le prossime decisioni dipenderanno dai dati e un nuovo rialzo dei tassi non viene escluso.
Secondo la presidente Lagarde, parlare di tagli dei tassi, invece, è “totalmente prematuro”.
La valutazione delle prospettive economiche è leggermente peggiorata, anche se il comunicato conferma che la BCE si attende una riaccelerazione della crescita reale nei prossimi anni.
A nostro giudizio, i tassi resteranno invariati anche alla riunione di dicembre.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato ieri sui dati USA (in particolare il PIL) che hanno sorpreso verso l’alto, ma ha poi chiuso cedendo buona parte dei guadagni, in linea con l’arretramento dei rendimenti, in parte su flight-to quality in parte sul graduale esaurirsi del potenziale rialzista del biglietto verde in assenza di segnali a favore di un ulteriore rialzo dei tassi Fed.
L’attesa ora è comunque tutta per il FOMC di mercoledì prossimo.
A meno di sorprese verso l’alto dai dati di oggi, in particolare dai deflatori, il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.

EURL’euro si è indebolito ieri sull’esito della riunione BCE, anche se in misura contenuta, restando comunque in area 1,05 EUR/USD e risentendo anche dei dati USA.
La BCE ha lasciato i tassi invariati come atteso (refi a 4,50%) ribadendo che a meno di evoluzioni impreviste dei dai non dovrebbero esservi altri rialzi e spiegando che le prospettive economiche sono leggermente peggiorate.
Questo nel breve lascia l’euro privo di spunti rialzisti propri anche se l’indicazione che è prematuro parlare di tagli dei tassi contribuisce a contenere il downside, lasciando per ora il cambio perlopiù nella parte centrale del range 1,04-1,07 EUR/USD.

GBPLa sterlina è scesa brevemente ieri contro dollaro sui dati USA ma poi ha recuperato risalendo da 1,20 a 1,21 GBP/USD.
Ha recuperato leggermente anche contro euro da 0,87 a 0,86 EUR/GBP.
In entrambi i casi l’upside appare comunque scarso perché quand’anche la BoE si riservasse di alzare ancora i tassi quest’anno il quadro di crescita già debole ne risentirebbe ulteriormente.
Chiarificatrice sarà però la riunione BoE di giovedì prossimo non solo per la decisione sui tassi ma soprattutto per le nuove proiezioni di crescita e inflazione contenute nel MPR aggiornato.

JPY – Dopo essersi indebolito ieri contro dollaro da 149 a 150 USD/JPY lo yen sta in parte recuperando oggi complici il parziale arretramento dei rendimenti a lunga USA, la vigilanza (verbale) sul cambio e la possibilità che alla riunione della prossima settimana (31 ottobre) la BoJ possa modificare in direzione meno espansiva il controllo della curva dei rendimenti.
Fino a che infatti non si esaurisce il trend rialzista di rendimenti a lunga USA lo yen resta sotto pressione.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Le indagini Istat di ottobre potrebbero mostrare un ulteriore (contenuto) calo del morale delle imprese industriali (a 96,1 da 96,4 di settembre) ma una lieve ripresa dell’indice composito IESI, a 105,1 da 104,9 precedente, grazie a un possibile rimbalzo nei servizi.
La fiducia dei consumatori è vista in lieve ripresa a 105,7 da 105,4, grazie al calo dei prezzi del “carrello della spesa” e, forse, ai tagli fiscali annunciati dal Governo.

FRANCIA – Tra poco la fiducia dei consumatori potrebbe risultare invariata a 83 ad ottobre dopo il calo di due punti subito nel mese precedente, che era stato probabilmente appesantito dai rincari dei carburanti.
Le componenti relative alle aspettative non puntano ancora verso una riaccelerazione, e l’ampia flessione del morale nel commercio al dettaglio segnala la presenza di rischi al ribasso sui consumi nei prossimi mesi.

SPAGNA – Stimiamo una crescita del PIL di 0,4% t/t (1,8% a/a) nel 3° trimestre dopo lo 0,5% registrato durante la primavera.
I dati sulle vendite al dettaglio e sui flussi turistici internazionali suggeriscono che consumi privati ed esportazioni nette risulteranno trainanti, a fronte di investimenti delle imprese in contrazione per il secondo trimestre.
Anche in Spagna abbiamo assistito a un deterioramento del morale di famiglie e imprese durante l’estate, ma le indagini di fiducia restano su livelli in media superiori rispetto agli altri principali paesi.
Stimiamo una crescita del PIL di 1,2% l’anno prossimo, dopo il 2,3% di quest’anno.

STATI UNITI – Oggi la spesa personale a settembre è prevista in rialzo di 0,5% m/m, in accelerazione rispetto al mese precedente (0,4%).
I consumi di beni dovrebbero rimanere solidi, alla luce della variazione sopra alle aspettative registrata dall’aggregato “core” delle vendite al dettaglio (0,6% m/m).
I servizi sono attesi accelerare lievemente rispetto al mese precedente, supportati dalla crescita dei servizi di ristorazione registrata nel mese di settembre.
Il reddito personale potrebbe aumentare di 0,4% m/m, in linea con la rilevazione precedente, sulla scia di una dinamica occupazionale ancora solida.
Il deflatore è atteso in crescita di 0,4% m/m (3,5% a/a, stabile rispetto ad agosto), spinto ancora dai rincari dei carburanti, e di 0,3% m/m sull’indice core (3,7% a/a da 3,9% precedente); nel mese di dovrebbe vedere un rallentamento delle tariffe aeree e dei prezzi delle auto usate.