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27 Giugno 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il morale delle famiglie è sceso più del previsto, a 98,3 da 102,7 di maggio, raggiungendo un nuovo minimo da novembre 2020.
Viceversa, l’indice composito Istat del clima di fiducia delle imprese è salito per il secondo mese a 113,6 da 111 a maggio: è un massimo dallo scorso dicembre.
La ripresa è stata diffusa a tutti i principali macrosettori ma sono i servizi a mostrare i maggiori progressi.
A sorprendere al rialzo è stata la fiducia delle imprese manifatturiere, aumentata per la prima volta da novembre dello scorso anno, a 110 da un precedente 109,4.

GERMANIA – Venerdì, l’indice di fiducia IFO è sceso a giugno a 92,3 da un precedente 93, dopo essere cresciuto per due mesi consecutivi.
A cedere è stata soprattutto la componente delle attese che è passata a 85,8 da un precedente 86,9.
La valutazione della situazione corrente, invece, è scesa solo marginalmente a 99,3 da 99,6 di maggio.
Lo shock sui prezzi dell’energia e la minaccia di nuovi tagli alle forniture di gas naturale dalla Russia sono fonte di forte preoccupazione per le imprese tedesche.
Il livello di chiusura del trimestre primaverile per l’indice IFO segnalerebbe un possibile ritorno in territorio negativo per la crescita del PIL.
Malgrado ciò, riteniamo ancora probabile una crescita dello 0,1% t/t nel trimestre corrente, circa in linea con le previsioni della Bundesbank.

 

COMMENTI:

ITALIA – Venerdì i Ministri Franco e Cingolani hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 2 agosto il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione (attualmente in vigore sino all’8 luglio).

BCEDe Guindos, vice-presidente della BCE, ha detto di attendersi un rallentamento dell’economia europea nei prossimi mesi, e un calo dell’inflazione a partire dal quarto trimestre.
De Guindos ha anche fatto capire che è improbabile che il meccanismo anti-frammentazione possa comportare la vendita di titoli di emittenti core.

GIAPPONE – Il resoconto dell’ultima riunione di politica monetaria della Banca del Giappone riporta che diversi membri ritenevano necessaria una maggiore crescita salariale per conseguire l’obiettivo di inflazione del 2%.
Qualche preoccupazione era stata espressa in merito all’eccessiva volatilità del cambio, ma il perseguimento dell’obiettivo di inflazione aveva consigliato di mantenere invariata la politica monetaria.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Nella zona euro non ci sono dati in uscita oggi.
Il focus questa settimana sarà sulle stime flash dell’inflazione di giugno, che dovrebbero vedere un nuovo aumento, ancora una volta trainato da energia e alimentari.
La settimana vedrà inoltre il completamento della tornata di indagini di fiducia di giugno: saranno diffusi l’indice composito della Commissione Europea, la seconda lettura delle indagini PMI e la fiducia dei consumatori in Francia: dovrebbe essere confermata la correzione dei principali indicatori, per effetto della nuova fiammata sui prezzi.
– La disoccupazione è vista in salita di un decimo in Italia e stabile nell’Eurozona a maggio (così come in Germania a giugno).
– Infine, in Francia la spesa per consumi di maggio potrebbe riportare il sesto calo mensile consecutivo.

STATI UNITI
– Oggi è in agenda il dato sugli ordini di beni durevoli, visti in calo di -0,4% m/m a maggio (ma al netto dei trasporti si attende una crescita di 0,2% m/m); la divergenza fra ordini e consegne si sta chiudendo, e si registra un aumento delle scorte, grazie a un graduale miglioramento delle strozzature all’offerta.
– A maggio, la spesa personale dovrebbe essere in rialzo sostenuto, grazie al comparto servizi e ai prezzi in aumento, il reddito personale dovrebbe proseguire sul trend solido.
Il deflatore dei consumi è previsto in aumento di 0,7% m/m, con il core in rialzo di 0,4% m/m, al di sotto della variazione del CPI per via di differenze metodologiche fra i due indici.
– Nel resto della settimana i dati dovrebbero mostrare segnali di rallentamento della dinamica della domanda, con una correzione moderata attesa per l’indice ISM di giugno.