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27 Febbraio 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha intrapreso un parziale recupero ieri, in parte tecnico in parte legato alle dichiarazioni di Trump che ha menzionato la possibilità di imporre dazi reciproci del 25% sulle auto e altri beni importati dall’Europa.
Il movimento è comunque per ora limitato, lasciando il biglietto verde in range, perché contestualmente Trump avrebbe rinviato da marzo ad aprile i dazi su Canada e Messico, mentre dai dati (ieri: vendite di case) emergono ancora segnali di indebolimento economico.
Da quelli odierni si attendono indicazioni contrastanti, ma salvo sorprese positive eclatanti non dovrebbero essere in grado di restituire autonomamente rinnovato slancio al dollaro, che trova semmai supporto nel dubbio che Trump provi o minacci di attuare una politica commerciale aggressiva.

EURL’euro è ridisceso da 1,05 a 1,04 EUR/USD, principalmente di riflesso al dollaro, complici anche le nuove dichiarazioni di Trump sui dazi verso l’Europa e le incertezze nell’attesa che si formi il nuovo governo di coalizione in Germania.
Il ciclo di tagli dei tassi attesi dalla BCE resta comunque un fattore frenante per l’euro che, salvo sorprese eclatanti dai dati USA, dovrebbe mantenersi nel range corrente 1,04-1,05 EUR/USD.
L’atteso miglioramento oggi dell’indice di fiducia dell’area dovrebbe fornire parziale sostegno al cambio, ma non è in grado da solo di generare uno slancio rialzista di rilievo.

GBPLa sterlina si è temporaneamente rafforzata ieri contro dollaro da 1,26 a 1,27 GBP/USD ma oggi è di nuovo sotto pressione.
Dalla BoE Dhingra ha dichiarato che le politiche dei dazi USA non dovrebbero generare pressioni inflazionistiche significative nel Regno Unito, il che lo porta probabilmente a mantenere la sua posizione favorevole ad altri tagli dei tassi BoE nei prossimi mesi.
In assenza di spunti domestici oggi la valuta britannica resta funzione dei driver di dollaro.
Dovrebbe pertanto tendenzialmente stabilizzarsi, a meno di sorprese positive eclatanti dai dati statunitensi che la indebolirebbero.
Contro euro è tornata a rafforzarsi da 0,83 a 0,82 EUR/GBP, il che resta coerente con la prospettiva che la BoE tagli i tassi meno della BCE.

JPYLo yen si è stabilizzato contro dollaro, ma mostrando una tendenza al cedimento da 148 a 149 USD/JPY, coerente con un parziale rientro della risk aversion e con l’incertezza che comunque rimane a livello generale.
L’idea in ogni caso che la BoJ alzi i tassi nei prossimi mesi sta andando consolidandosi e pone un limite al rischio di calo dello yen, che può comunque sempre verificarsi nel breve in caso di sorprese positive dai dati USA.