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26 Luglio 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Ieri l’indice di fiducia IFO di luglio è sceso a 88,6 da un precedente 92,2, sui minimi da giugno 2020.
La seconda flessione consecutiva dell’indice è dovuta soprattutto al deterioramento delle aspettative (80,3 da 85,5, la lettura più bassa da aprile 2020), penalizzate dall’elevata incertezza legata alle forniture di gas e alle preoccupazioni di tenuta della domanda in un contesto di forte rincaro dei prezzi.
In calo, seppur in misura più contenuta, anche la valutazione della situazione corrente (97,7 da 99,4), con l’indice che rimane però al di sopra della media di lungo periodo.

 

COMMENTI:

AREA EURO – Ieri Gazprom ha comunicato che interromperà il funzionamento di un’altra turbina del gasdotto Nord Stream 1 per manutenzione, con conseguente riduzione dei flussi di gas, a partire da domani, a 33 milioni di metri cubi (si tratta della metà del flusso attuale, che è pari ad appena il 40% della piena capacità).
Intanto, in seguito all’accordo sul grano siglato venerdì tra Russia e Ucraina, le prime navi ucraine potrebbero salpare dal Mar Nero in questi giorni.
Oggi, i ministri dell’energia dei Paesi UE si riuniranno per approvare la versione finale delle norme di emergenza proposte la settimana scorsa dalla Commissione per ridurre il consumo di gas del 15% da agosto a marzo, con delle deroghe che dovrebbero consentire percorsi nazionali diversi in preparazione della stagione autunnale e invernale.

BCE – Ieri il governatore della Banca Centrale lettone Kazaks ha affermato che, dopo il rialzo di 50 punti-base deciso la settimana scorsa, anche la nuova mossa attesa dalla BCE per settembre potrebbe essere di entità “piuttosto significativa”.
Atteso oggi in serata un intervento da parte del governatore della Banca di Spagna Hernandez De Cos.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana pressoché stabile in prossimità dei minimi di quella passata, ancora sulla scia dell’arretramento dei rendimenti che sono riusciti a risalire solo marginalmente dai minimi di venerdì, in attesa di indicazioni più significative dal FOMC di domani sera.
I dati di oggi dovrebbero perlopiù confermare i segnali di decelerazione della crescita emersi di recente, frenando – a meno di sorprese eclatanti o di un improvviso aumento della risk aversion – le possibilità di rimonta del dollaro.

EUR – L’euro ha aperto la settimana mantenendosi nella fascia alta del range di quella passata, tra 1,0178 e 1,0257 EUR/USD ieri, ma la notizia che da domani i flussi di gas attraverso Nord Stream 1 verranno ridotti di nuovo (dimezzati dall’attuale 40% della capacità normale) ancora per ragioni di manutenzione torna a porre rischi verso il basso sulla moneta unica, aumentando la probabilità di una revisione al ribasso delle previsioni – almeno di breve – se dal FOMC e dai dati dell’area in uscita giovedì e venerdì non giungeranno segnali che portano in direzione opposta.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in marginale calo contro dollaro da 135 a 136 USD/JPY sulla live risalita dei rendimenti a lunga USA.
Se questa proseguirà in seguito al FOMC lo yen potrà scendere ulteriormente verso i minimi recenti.
Il calo si è esteso anche contro euro da 138 a 140 EUR/JPY, ma i rischi verso il basso che gravano sul cambio EUR/USD potrebbero fornire supporto alla valuta nipponica rispetto alla moneta unica nel breve.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana in marginale rialzo sia contro dollaro d 1,19 a 1,20 GBP/USD sia contro euro da 0,85 a 0,84 EUR/GBP, ma in entrambi i casi si tratta di movimenti che lasciano il cambio sostanzialmente in range, data l’assenza di novità significative sul fronte domestico.
L’incertezza sull’entità del rialzo dei tassi alla riunione BoE della prossima settimana limita l’upside, così come l’attesa per il FOMC di domani.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
 – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a luglio è prevista circa stabile, a 98,8 da 98,7 di giugno.
Le prime indagini di luglio, Univ. of Michigan e TIPP, hanno registrato un rialzo probabilmente spinto dalla recente correzione del prezzo della benzina.
Sarà importante vedere se la valutazione del mercato del lavoro nell’indagine in uscita oggi segnala indebolimento delle prospettive occupazionali.
– Le vendite di case nuove a giugno dovrebbero calare a 657 mila (minimo da aprile 2020) da 696 mila di maggio, mantenendosi sul ripido trend in calo visto da inizio anno e interrotto solo temporaneamente da un rimbalzo a maggio.
L’indice di fiducia dei costruttori di case NAHB a luglio è crollato a 55, da 67 di giugno, toccando il minimo da maggio 2020 e segnalando un quadro debole per il comparto.
I prezzi delle case rilevati dall’indice S&P/Case-Shiller a maggio dovrebbero confermare la stabilizzazione della dinamica annua intorno a 20% a/a vista nei mesi recenti, con un notevole rallentamento delle variazioni mensili e indicazioni che il trend della componente abitazione del CPI potrà rallentare nel giro di un paio di trimestri.