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26 Gennaio 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indagine di fiducia IFO mostra a gennaio un netto peggioramento delle aspettative (da 93,0 a 91,1) e del giudizio sulla situazione corrente (da 91,3 a 89,2).
L’indice di fiducia economica è sceso di 1,1 punti (a 90,1), il livello più basso dal luglio 2020.
La caduta dell’indice nasconde andamenti settoriali diversificati: la fiducia resta su livelli elevati nel manifatturiero (8,8), peggiora significativamente nelle costruzioni (-5,1) e nei servizi (-4,4), in entrambi i casi toccando i minimi da luglio 2020, e tracolla nel commercio al dettaglio (-33,9).
Il commercio risente del fermo molto protratto imposto dal governo, per ora esteso fino al 14 febbraio, ma il crollo della fiducia potrebbe riflettere anche il ritorno delle aliquote IVA ai livelli normali (i consumatori, infatti, potrebbero aver anticipato al 4° trimestre 2020 acquisti di beni durevoli e semi-durevoli).
Nel trimestre finale del 2020, i consumi delle famiglie tedesche erano rimasti molto vivaci, anche perché le misure sanitarie restrittive sono state introdotte tardi, poco oltre la metà di dicembre: anche ipotizzando un netto calo a dicembre, la variazione media trimestrale dovrebbe essere stata superiore al 2% e il livello delle vendite era ampiamente superiore ai livelli pre-crisi (+6-7% a/a).
Malgrado la tenuta della produzione manifatturiera, l’indagine IFO suggerisce di attendersi un calo del PIL tedesco nel primo trimestre 2021, trainato dal calo della spesa delle famiglie.

STATI UNITI – La Survey of Consumer Expectations (SCE) di dicembre dà informazioni incoraggianti per le prospettive dei consumi.
L’aumento mediano della spesa delle famiglie è pari a 1,6% a/a (in calo da 2,5% a/a di dicembre 2019) e 1,9% a/a ad agosto 2020.
Tuttavia, la crescita mediana attesa per la spesa nel 2021 è in netto aumento a 3%, da 2,2% di agosto 2020 e 2,4% di dicembre 2019.
L’accelerazione attesa per i consumi è diffusa a tutte le classi di reddito e a tutti i livelli di istruzione.
La componente dell’indagine relativa ai prezzi registra aspettative di un aumento mediano dei prezzi delle case pari a 3,6% nel 2021, (da 3% a novembre).
Per l’inflazione la mediana del tasso di inflazione atteso è pari a 3% sia sull’orizzonte a 1 anno sia su quello a 3 anni, su un modesto trend verso l’alto dai minimi di marzo 2020 (a 2,5% e 2,4%, rispettivamente).

 

COMMENTI:

ITALIA – Oggi alle 9 è convocato un Consiglio dei Ministri nel quale il Premier comunicherà l’intenzione di dimettersi.
Subito dopo (attorno alle 11:30) Conte salirà al Quirinale per rimettere l’incarico.
Le consultazioni del Presidente della Repubblica dovrebbero iniziare oggi pomeriggio o più probabilmente domani.
Lo sbocco più probabile della crisi è un Conte ter, resta da vedere se appoggiato dalla stessa maggioranza del Conte bis, da una coalizione allargata a un gruppo di centristi o “responsabili” o da una alleanza nella quale questo nuovo gruppo sostituisca Italia Viva.
Se il tentativo di Conte fallisse, l’unica via per evitare elezioni anticipate sarebbe un governo di “salvezza nazionale” allargato a Forza Italia, da cui sono arrivate aperture in tal senso nelle ultime ore.

UNIONE EUROPEA-COVID19 – La Commissione Europea ha proposto una modifica al sistema di classificazione di rischio connesso al sistema di restrizione coordinato agli spostamenti che introduce un quarto livello (“Rosso scuro”) quando il tasso di incidenza quindicinale supera i 500 casi per 100mila abitanti.
Quasi tutto il territorio della Spagna rientrerebbe oggi nella massima categoria di rischio: il tasso di incidenza medio del paese è attualmente a 804,5.
Sul fronte dei vaccini, la Commissione ha minacciato di introdurre vincoli all’esportazione delle dosi prodotte nell’Unione Europea, di fronte a sospetti che almeno uno dei produttori (nello specifico, Astra Zeneca) potrebbe aver scelto di non onorare il contratto con l’UE nel primo trimestre 2021 per dirottare la produzione su altri paesi.
Per il momento, la Commissione ha richiesto informazioni su quante dosi sono state prodotte e a chi sono state consegnate, e il commissario Kyriakides ha definito “non soddisfacenti” le risposte ricevute dalla società.

STATI UNITI – Il Senato ha approvato la nomina di Yellen a segretario del Tesoro, con 84 voti a favore e 15 voti contrari.
L’ampio supporto bipartisan è stato accompagnato da dichiarazioni da parte dei senatori repubblicani che hanno sottolineato che Yellen è qualificata per la posizione e che, pur in presenza di probabili future accese discussioni di policy, il Senato intende procedere in modo costruttivo e cooperativo.
La parità dei seggi in Senato richiede un accordo procedurale fra i partiti per il funzionamento delle commissioni, e probabilmente verrà seguito il copione del 2001, quando per un breve periodo il Senato era diviso in modo analogo a quello attuale.
McConnell aveva bloccato l’accordo nei giorni scorsi richiedendo ai democratici di rinunciare alla possibilità di abolire l’ostruzionismo in Senato.
Con le dichiarazioni di due senatori democratici contrari all’abolizione dell’ostruzionismo, la situazione si è sbloccata, rendendo operativa l’attività nelle commissioni.
È apparso chiaro che Biden potrebbe avere difficoltà a spingere leggi non sostenute dai “suoi” centristi, anche con la procedura di reconciliation.
In particolare, Manchin e alcuni altri democratici moderati saranno cruciali nel determinare i contenuti e l’entità del pacchetto anti-Covid, che inevitabilmente verrà ridimensionato rispetto all’annuncio iniziale di 1,9 tln di dollari.
Biden ha due settimane per spingere gli interventi legislativi urgenti prima dell’apertura del processo di impeachment e una possibilità è la selezione di un primo insieme di misure da approvare con supporto bipartisan in tempi rapidissimi, di entità potenzialmente intorno a 600-800 mld.

STATI UNITI-COVID19 – La curva dei contagi è in flessione da diversi giorni, con i nuovi casi giornalieri sotto 200 mila da metà gennaio (154 mila il 25 gennaio) e la media settimanale a 172 mila, in calo di -31% rispetto alla media di due settimane fa.
La California ha annunciato la fine dell’ordine di restare a casa e la riapertura delle attività in base al sistema che impone limiti in base alle condizioni delle singole contee. Ora solo poche contee ancora in situazione di emergenza sanitaria restano soggette al blocco più pesante, mentre nel resto dello stato possono riaprire ristoranti e attività per la cura della persona.
Il governatore Newson è stato fortemente criticato per l’ordine di chiusura generalizzata e un’ampia raccolta di firme stava preparando un’azione per rimuoverlo e indire una nuova elezione.
La campagna di vaccinazioni è ancora indietro rispetto ai piani iniziali, ma sta accelerando.
Finora 19,3 mln di persone hanno ricevuto almeno una dose, e 3,3 mln hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino, con 41,4 mln di dosi distribuite dal governo federale agli stati.
In media, nei giorni scorsi sono state vaccinate circa 1,5 mln di persone al giorno.
Nella fase attuale, possono ricevere il vaccino gli individui ricoverati e occupati nelle strutture per anziani, gli operatori sanitari, gli adulti al di sopra di 65 o 70 anni (a seconda degli stati) e alcune altre categorie di lavoratori essenziali.
La popolazione al di sopra dei 18 anni è pari a circa 255 mln (su un totale di circa 330 mln).

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo, favorito in parte dal ridimensionarsi dell’ottimismo che aveva prevalso sui mercati internazionali nei giorni precedenti e in parte dal calo dell’euro.
L’avversione al rischio è leggermente aumentata per il permanere di incertezza data l’evoluzione della pandemia in generale e per l’incertezza che ancora rimane sulle modalità di effettiva attuazione dello stimolo fiscale USA.
Oggi intanto la fiducia dei consumatori USA è attesa in leggero aumento.
L’attesa per il FOMC che si concluderà domani potrebbe favorire una stabilizzazione del biglietto verde.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in calo, mantenendosi comunque per ora in area 1,21 EUR/USD, a causa del calo più ampio del previsto dell’IFO tedesco ieri.
La maggior debolezza dell’economia dell’area rispetto agli USA in questo inizio d’anno agisce a sfavore della moneta unica, ma dall’altra parte l’approccio cauto della Fed agisce a sfavore del dollaro, il che dovrebbe lasciare il cambio tendenzialmente in range.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo – contenuto – contro dollaro da 1,37 a 1,36 GBP/USD.
Più movimentata la dinamica contro euro, rispetto al quale ieri si è rafforzata – leggermente – grazie al pessimo IFO tedesco, ma oggi apre in arretramento verso 0,89 EUR/GBP.
I dati questa mattina sul mercato del lavoro non sono stati negativi: il tasso di disoccupazione è salito meno delle attese e le retribuzioni sono aumentate più del previsto.
In assenza di spunti domestici importanti in questi giorni la sterlina rifletterà più la dinamica del dollaro e l’evoluzione del sentiment generale di mercato (rispetto al quale ha tendenzialmente correlazione positiva).

JPY – Lo yen ha aperto la settimana stabile in area 103 USD/JPY contro dollaro e in rafforzamento da 126 a 125 EUR/JPY contro euro per il calo dell’EUR/USD.
L’attesa per il FOMC di domani riduce gli spunti direzionali nel cambio contro dollaro.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a gennaio è prevista in aumento da 88,6 a 89,2, nonostante il peggioramento del quadro sanitario e le tensioni politiche.
Il passaggio dello stimolo fiscale a fine 2020, l’accredito ormai quasi completo degli assegni di 600 dollari/persona e la chiusura definitiva del tormentato capitolo elettorale dovrebbero prevalere sui fattori negativi e aprire una fase di ripresa della fiducia delle famiglie.