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8 Maggio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è risalito, aiutato dalla prospettiva che un taglio dei tassi Fed non sia imminente.
Anche Kashkari ieri ha dichiarato che è troppo presto per concludere che l’inflazione abbia svoltato definitivamente al ribasso.
Stamani, infatti, il biglietto verde ha aperto di nuovo al rialzo e la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi a settembre oggi è scesa rispetto a lunedì da 92% a 80%, restando al 100% su novembre.
Oggi vi saranno altri discorsi Fed, da seguire per capire se settembre possa essere un’opzione valida per iniziare a tagliare i tassi, il che ridurrebbe lo slancio del dollaro, o se invece vi sia il rischio di un rinvio, che invece tenderebbe a rafforzarlo.

EUR – L’euro è in calo da ieri, comunque contenuto in area 1,07 EUR/USD, complice sia il recupero del dollaro sia i dati dell’area, con quelli di produzione industriale tedesca e spagnola stamani negativi come da attese.
La probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BCE a giugno è infatti rimasta elevata, stabile all’84% di lunedì.
La prospettiva di una svolta di policy così vicina tende a indebolire l’euro, anche se il downside dovrebbe essere limitato, a meno di ampie delusioni dai dati dell’area.

GBP – Anche la sterlina è in calo tra ieri e oggi contro dollaro da 1,25 a 1,24 GBP/USD, perlopiù di riflesso al recupero del biglietto verde.
Rispetto a lunedì è aumentata la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BoE a giugno-agosto da 36-88% a 44-96%, restando al 100% su settembre e all’8% su maggio.
Alla riunione di domani in realtà si attendono tassi invariati, e dall’eventuale spaccatura interna alla BoE nonché dalle nuove previsioni di crescita e inflazione si dovrebbero trarre spunti per capire se agosto possa essere una data valida per un primo taglio dei tassi o se vi sia il rischio di un anticipo.
In quest’ultimo caso la sterlina ne verrebbe penalizzata, anche contro euro, rispetto al quale infatti è già in calo da 0,85 a 0,86 EUR/GBP.

JPYLo yen ha continuato a scendere contro dollaro da 153 di ieri a 155 USD/JPY di oggi, penalizzato dal differenziale tassi/rendimenti con gli Stati Uniti, che resta comunque ampio.
Il ministro delle finanze Suzuki ha dichiarato che le autorità sono pronte a utilizzare “tutti i mezzi disponibili” per far fronte a un eccessivo deprezzamento dello yen.
E anche Ueda dalla BoJ ha dichiarato che se l’indebolimento del cambio dovesse impattare effettivamente sull’inflazione la BoJ potrebbe rispondere in termini di politica monetaria.
Il duplice intervento verbale, dai toni più forti dei precedenti, potrebbe rallentare la discesa dello yen, così come la possibile stabilizzazione dei rendimenti a lunga USA in assenza di spunti che li facciano risalire in misura significativa.
Tuttavia, nel breve i rischi restano verso il basso.