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25 Gennaio 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri l’indice PMI composito a gennaio è tornato su livelli coerenti con una modesta crescita dell’attività economica per la prima volta dallo scorso giugno, portandosi a 50,2 da 49,3 di dicembre.
I progressi risultano diffusi a manifattura (48,8 da 47,8) e servizi (50,7 da 49,8).
Tra le due principali economie, il PMI composito è salito in Germania (49,7 da 49), sui massimi dallo scorso giugno, mentre ha corretto marginalmente in Francia (49 da 49,1).
Le indagini confermano il ridimensionamento dei rischi al ribasso sullo scenario di breve termine e suggeriscono che una recessione potrebbe essere evitata.

In FRANCIA – L’indice INSEE di fiducia manifatturiera a gennaio ha riportato il secondo aumento mensile consecutivo, a 103 da 102 (rivisto al rialzo di un punto).
In calo invece l’indice composito di morale delle imprese (102 da 103), penalizzato da costruzioni e soprattutto commercio all’ingrosso, nonostante i progressi registrati da servizi e commercio al dettaglio.
In Francia, come in Germania, il PIL potrebbe essere risultato circa stagnante, e non in contrazione come atteso qualche mese fa, nel 4° trimestre del 2022.

STATI UNITI
– Ieri, il PMI manifatturiero flash di gennaio è rimasto in territorio recessivo, a 46,8 da 46,2 di dicembre, sulla scia della persistente frenata della produzione e degli ordini, anche se gli ordini dall’estero segnalano contrazioni limitate.
L’indice dei prezzi pagati indica una ripresa delle pressioni dai costi degli input, mentre i prezzi di vendita sono in aumento contenuto.
Le imprese riportano una contrazione di occupati (49,7) in seguito al calo della domanda e un minor utilizzo della capacità produttiva.
– Il PMI dei servizi è risalito a 46,6 da 44,7 di dicembre, grazie a una contrazione meno rapida degli ordini.
I prezzi degli input hanno segnato un’accelerazione rispetto a dicembre, senza però trasferirsi sui prezzi di vendita (stabili a 54,5, minimo da ottobre 2020) mentre l’occupazione è in aumento solo marginale (50,7).

 

COMMENTI:

BCEPanetta ritiene che la BCE non dovrebbe assumere impegni sui tassi oltre la riunione di febbraio, dato che a marzo saranno aggiornate le proiezioni.
Panetta si è dichiarato più fiducioso sulla discesa dell’inflazione dopo gli ultimi dati.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro si è pressoché stabilizzato, rafforzandosi ieri sui PMI che sono risultati migliori delle attese, ma solo brevemente.
Gli indici restano infatti su livelli recessivi e a una settimana dal FOMC di mercoledì prossimo il consolidarsi dello scenario del passaggio a rialzi dei tassi Fed più modesti (da 50 a 25 pb) dovrebbe mantenere il dollaro su una tendenza ribassista.

EURAnche l’euro si è stabilizzato, mantenendosi ieri in area 1,08 EUR/USD.
Questa mattina si è riaffacciato a quota 1,09 EUR/USD ma da qui ha rapidamente ritracciato, beneficiando solo brevemente dell’IFO tedesco, che è migliorato come da attese, ma più del previsto nella componente delle aspettative, scendendo invece per la situazione corrente.
La dinamica meno direzionale del cambio in questi giorni può riflettere sia scambi ridotti per le festività del nuovo anno lunare in Cina sia riposizionamenti in vista delle tre riunioni delle banche centrali (Fed, BCE e BoE) della settimana prossima.
L’IFO tedesco si aggiunge comunque alla serie di dati che supportano attese di rialzi dei tassi BCE ancora significativi (previsti di nuovo 50 pb la settimana prossima).
L’euro dovrebbe quindi riprendere a salire già nel breve.

GBPLa sterlina ha corretto sia contro dollaro da 1,24 a 1,22 GBP/USD sia contro euro da 0,87 a 0,88 EUR/GBP sui PMI domestici peggiori del previsto.
In vista delle riunioni di Fed, BCE e BoE della settimana prossima, la valuta britannica dovrebbe però tornare a salire contro dollaro, anche se meno dell’euro: la BoE dovrebbe alzare i tassi più della Fed ma meno della BCE nei prossimi mesi.

JPYLo yen è tornato a rafforzarsi contro dollaro da 131 a 129 USD/JPY sul calo dei rendimenti a lunga USA e il movimento dovrebbe ampliarsi in vista del FOMC di mercoledì prossimo.
Lo yen ha recuperato anche contro euro da 142 a 140 EUR/JPY.

CADPer il dollaro canadese l’odierna riunione della Bank of Canada sarà particolarmente importante, sia perché potrebbe essere quella dell’ultimo rialzo dei tassi (atteso un incremento di 25 pb a 4,50%) sia perché verrà pubblicato il nuovo MPR con le previsioni aggiornate di crescita e inflazione.
L’eventuale chiusura del ciclo di rialzi dovrebbe indebolire temporaneamente il CAD.
Questo però dovrebbe poi riprendere a salire contro dollaro in vista della svolta Fed.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – In calendario oggi anche l’indice ciclico elaborato dalla Banca Nazionale del Belgio, sempre relativo al mese di gennaio, nonché i dati sul commercio estero extra-Ue di dicembre in Italia.

GERMANIA – Oggi l’indagine IFO di gennaio dovrebbe confermare uno scenario meno negativo rispetto a qualche mese fa.
Il recupero è atteso riguardare principalmente le aspettative (a 87,4 da 83,2); più limitati potrebbero essere i progressi per la situazione corrente (a 95,3 da 94,4 di dicembre).
L’indice sintetico è visto quindi salire per il quarto mese, a 91,2 da 88,6 precedente.