24 Ottobre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro si è rafforzato ulteriormente ieri aggiornando i massimi su livelli di fine luglio, favorito dalla salita dei rendimenti ancora sull’idea che la Fed sarà graduale nei tagli dei tassi e nell’eventualità di una vittoria di Trump.
Dai dati USA di oggi si attendono indicazioni miste, ma non in grado di modificare la tendenza di fondo del biglietto verde, a meno di delusioni eclatanti che potrebbero leggermente indebolirlo: stamani infatti ha aperto in calo, perlopiù come ritracciamento tecnico dopo l’ampia ascesa recente.
EUR – L’euro ieri è sceso ancora, da 1,08 a 1,07 EUR/USD, complici sia la forza del dollaro sia aspettative che la BCE possa dover tagliare i tassi più delle attese: ieri mentre Lagarde ha richiamato alla gradualità, Centeno invece non ha escluso la possibilità di un taglio di 50 pb alla prossima riunione di dicembre. Stamani l’euro ha aperto al rialzo, beneficiando della sorpresa positiva sui PMI tedeschi che hanno più che compensato la delusione sui PMI e sulla fiducia delle imprese francesi.
Il beneficio ad ora è contenuto perché comunque il PMI composito dell’area è migliorato ma solo marginalmente e marginalmente meno delle attese.
Pertanto, a meno di delusioni significative dai dati USA, l’euro resta ancora esposto a rischi verso il basso.
GBP – La sterlina ha corretto ieri contro dollaro, mantenendosi però in area 1,29 GBP/USD, complici sia la forza del dollaro sia le dichiarazioni di Bailey, che ha indicato che l’inflazione sta scendendo più rapidamente del previsto lasciando il dubbio che la BoE possa tagliare i tassi sia a novembre sia a dicembre.
Bailey però ha anche spiegato che l’ultimo dato è stato influenzato da effetti di tipo statistico, per cui, come aveva suggerito anche Greene, ha implicitamente lasciato intendere che non va sopravvalutato.
Il dubbio ha però fatto sì che la sterlina ieri si indebolisse anche contro euro, pur restando in area 0,83 EUR/GBP.
Stamani ha comunque aperto al rialzo su entrambi i fronti, ma il movimento potrebbe fermarsi dopo che i PMI domestici hanno deluso, a meno di delusioni eclatanti dai dati USA.
JPY – Lo yen si è deprezzato ampiamente ieri contro dollaro da 151 a 153 USD/JPY, e le autorità giapponesi hanno spiegato che stanno monitorando con accresciuta attenzione le dinamiche valutarie.
Il governatore della BoJ Ueda ha dichiarato che i rialzi dei tassi saranno graduali, ma ha anche ammesso che vi sono dei rischi connessi ad un’eccessiva gradualità.
Nel breve, salvo delusioni eclatanti dai dati USA che facciano scendere i rendimenti statunitensi, lo yen rischia di restare sulla difensiva.