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23 Ottobre 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – In assenza di dati e spunti nuovi il dollaro continua a salire aggiornando i massimi ancora sull’idea della gradualità del ciclo di tagli dei tassi Fed e dell’eventualità di una vittoria di Trump.
Dai dati sulle vendite di case oggi non si attendono spunti rialzisti così come i discorsi Fed in programma non dovrebbero alterare lo scenario.
Piuttosto, interessante sarà il Beige Book: se da questo infatti dovessero emergere segnali significativi di indebolimento dell’economia, l’attuale spinta rialzista del dollaro potrebbe venirne compromessa.

EURL’euro è sceso ulteriormente, da 1,08 a 1,07 EUR/USD, aggiornando i minimi, principalmente sulla forza del dollaro ma anche su rischi di maggior debolezza dell’economia dell’area (rispetto agli USA), di cui si avrà un test oggi con la fiducia dei consumatori, e domani con i PMI.
Da questi dati si attende un marginale miglioramento, ma i rischi sono verso il basso.
Tecnicamente i supporti chiave si collocano in area 1,07 EUR/USD, ma il downside potrebbe spingersi nella fascia 1,06-1,05 EUR/USD.
Importanti da seguire già oggi alcuni discorsi BCE, tra cui Lagarde.

GBP – La sterlina invece mantiene una dinamica contrastata, tendenzialmente in calo contro dollaro da 1,30 a 1,29 GBP/USD ma meno cedevole dell’euro rispetto al quale è in rafforzamento (ha provato a forzare stamani la base a 0,8300 EUR/GBP).
Dalla BoE Greene ha infatti dichiarato che non va dato troppo peso al calo osservato nell’ultimo dato di inflazione, spiegando di preferire un approccio graduale ai tagli dei tassi.
Oggi sono in programma altri due interventi del governatore Bailey e di Breeden, che sarà interessante seguire per capire se permanga una spaccatura interna alla BoE o se si stia formando un consenso a favore di un solo taglio di 25 pb a novembre piuttosto che due tagli, con un secondo a dicembre (cui attualmente il mercato attribuisce una probabilità del 68%).
Domani anche i PMI domestici dovrebbero contribuire a fornire più informazioni sul quadro dell’economia britannica.
Eventuali indicazioni di debolezza che spingessero la BoE ad attuare due tagli dei tassi entro fine anno indebolirebbero la sterlina sia contro dollaro sia, seppur di meno, contro euro.

JPYLo yen si è deprezzato ancora contro dollaro da 150 a 152 USD/JPY principalmente sulla salita dei rendimenti a lunga USA.
L’incertezza sull’esito delle elezioni politiche di domenica 28 ottobre, dove il Partito Liberal Democratico di governo rischia di perdere la maggioranza con l’attuale partner di coalizione Komeito amplifica i rischi verso il basso sulla valuta nipponica.
A meno di indicazioni di debolezza dall’economia USA che facciano arretrare i rendimenti statunitensi lo yen dovrebbe quindi restare sulla difensiva, complice anche la prospettiva che alla riunione del 31 ottobre la BoJ non alzi i tassi.