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23 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Venerdì l’indice di fiducia dei consumatori della Commissione Europea di maggio è rimbalzato, circa in linea con le attese, a -21,1 da un precedente -22.
Il morale delle famiglie è stato più penalizzato dallo shock energetico e dallo scoppio del conflitto rispetto a quello delle imprese; dopo i bruschi cali registrati tra marzo e aprile l’indicatore rimane comunque al di sotto della media di lungo periodo.

STATI UNITI – Venerdì, la fiducia dei consumatori rilevata dall’Università del Michigan a maggio ha confermato la flessione vista con la stima preliminare, calando di 7 punti da aprile, a 59,1, con flessioni ampie sia per le condizioni correnti sia per le aspettative.
Il peggioramento della situazione finanziaria personale è attribuito all’inflazione dal 36% degli intervistati. Le aspettative di inflazione sono a 5,4% sull’orizzonte a 1 anno e a 3% su quello a 5 anni.
L’indice di fiducia delle piccole imprese rilevato dalla National Federation of Independent Business ad aprile è rimasto stabile a 93,2, sui minimi da più di due anni, con aspettative di rallentamento fra sei mesi, e crescenti preoccupazioni per l’inflazione.

 

COMMENTI:

AREA EURO – La Commissione Europea presenterà oggi il Pacchetto di primavera nella cornice del semestre europeo: dovrebbe essere confermata l’annunciata proroga dell’applicazione della Clausola di Salvaguardia del Patto di Stabilità e Crescita anche per il 2023.

BCE – Sono attesi i discorsi di Holzmann, Nagel e Villeroy de Galhau che (se toccheranno temi di politica monetaria) non faranno altro che confermare il consenso a favore di un rialzo dei tassi a luglio.
Il mercato OIS incorpora 35pb di rialzo, il che indica che una parte degli operatori punta su una mossa di 50pb, e attribuisce una probabilità positiva anche a una (improbabile) prima mossa a giugno.
Il governatore di Banca d’Italia, Visco, ha parlato venerdì di rialzo graduale dei tassi nei prossimi mesi, iniziando forse da luglio.
Anche Nagel della Bundesbank ha parlato di primo rialzo dei tassi a luglio.

STATI UNITI – In settimana, il focus sarà sui verbali della riunione del FOMC di maggio, che saranno importanti per chiarire la distribuzione del consenso riguardo alla velocità dei rialzi e alle condizioni previste per passare da aumenti di 50pb in estate a interventi “misurati” da 25pb nella parte finale dell’anno.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata in calo e così apre anche oggi, penalizzato dall’interruzione nella salita dei rendimenti e da un lieve miglioramento del sentiment globale anche grazie al graduale processo di riapertura di Shangai.
Da seguire saranno mercoledì i verbali del FOMC, per valutare la distribuzione delle preferenze all’interno della Fed sul sentiero dei rialzi dei tassi soprattutto nel secondo semestre.
In assenza di sorprese a favore di un sentiero ancora più robusto di quanto già indicato, lo slancio del biglietto verde potrebbe però ridimensionarsi, soprattutto se la risk aversion dovesse rientrare almeno in parte.
Nel breve comunque le prospettive per il dollaro rimangono generalmente ancora positive.

EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata al rialzo e in salita apre anche oggi, beneficiando tra l’altro dell’IFO tedesco risultato migliore delle attese.
A meno di novità molto negative sul fronte russo-ucraino, la prospettiva che prossimamente i differenziali di rendimento possano smettere di allargarsi per poi iniziare a stringersi anche in vista di un primo rialzo dei tassi BCE a luglio dovrebbe ridurre il downside dell’euro e favorirne un graduale recupero.
I rischi sono comunque ancora verso il basso. Resistenze chiave in area 1,08 EUR/USD.

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata al rialzo contro dollaro da 1,22 a 1,25 GBP/USD e così apre anche oggi.
Dai PMI domani si attendono segnali di indebolimento, il che può frenare lo spazio di salita della valuta britannica, ma – a meno di ampie delusioni – il driver principale dovrebbe essere il ridimensionarsi dello slancio del dollaro, a livello generalizzato.
Contro euro la dinamica rimane più laterale per via della correlazione positiva tra GBP/USD ed EUR/USD sui driver di dollaro.

JPY – Anche lo yen ha chiuso la settimana passata al rialzo contro dollaro da 129 a 127 USD/JPY e così apre anche oggi, favorito soprattutto dall’interruzione nella salita dei rendimenti a lunga USA.
Il contestuale ridimensionamento della risk aversion potrebbe però frenare il rafforzamento dello yen, che potrà tornare a indebolirsi al risalire dei rendimenti.
Contro euro la dinamica è più movimentata e leggermente ribassista, nel range 133-136 EUR/JPY, per via della salita dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

GERMANIA – Nell’agenda odierna spicca l’indice IFO di maggio, che potrebbe variare solo marginalmente, a 92 da 91,8 precedente, restando su livelli coerenti con una contrazione del PIL nel 2° trimestre.
In aprile, le attese erano sì migliorate, ma restando molto negative; il giudizio sulla situazione corrente era restato circa stabile.
Non ci attendiamo revisioni dalla seconda stima del PIL tedesco.

AREA EURO – Nel corso della settimana, le indagini congiunturali di maggio (dopo l’Ifo di oggi): PMI, e indici Insee in Francia e Istat in Italia, dovrebbero confermare la divergenza tra manifattura e servizi, in relazione agli effetti del conflitto da una parte e al minor rischio sanitario dall’altra.

STATI UNITI
 – Oggi non ci sono dati in agenda.
In settimana, i dati in uscita dovrebbero confermare lo scenario di crescita positiva dei consumi e dell’attività delle imprese, in un contesto di persistenti pressioni sui prezzi.
I PMI flash di maggio dovrebbero mantenersi in territorio espansivo.
– Fra i dati di aprile, gli ordini di beni durevoli, i consumi e il reddito personale sono attesi in rialzo, mentre le vendite di case nuove dovrebbero calare sulla scia dei prezzi elevati e del rialzo dei tassi sui mutui.
Il deflatore dei consumi core è previsto in aumento più contenuto rispetto al CPI core, senza però modificare il quadro di rialzi dei prezzi sempre ampi e diffusi.
– Infine, la seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe registrare una revisione verso l’alto dei consumi.