Seguci su twitter

Categorie

22 Novembre 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato ulteriormente ieri aiutato da alcuni dati positivi (sussidi di disoccupazione e vendite di case esistenti) che hanno prevalso su altri risultati invece negativi, ancora sulla scia comunque dell’idea che la vittoria di Trump porti la Fed a tagliare meno i tassi.
Stamani il dollaro si è rafforzato ulteriormente aggiornando i massimi dell’anno fino a rivedere livelli abbandonati due anni fa, questa volta più sulla debolezza di altre valute, euro in primis e sterlina.
Nel pomeriggio escono i PMI, attesi in lieve miglioramento.
A meno di significative delusioni il dollaro dovrebbe riuscire a chiudere al rialzo.

EURL’euro si è deprezzato ancora, ampiamente, da 1,05 a 1,04 EUR/USD ieri sia sulla forza del dollaro sia sui dati di fiducia dell’area che hanno molto deluso, e poi fino a 1,03 EUR/USD stamani sui PMI europei che hanno deluso anch’essi.
Lagarde inoltre ha invitato le autorità ad accelerare il processo di integrazione del mercato unico dei capitali esprimendo preoccupazione per i rischi sull’economia dell’area derivanti dalle politiche protezionistiche di Trump.
Unitamente all’incertezza politica in Germania il contesto complessivo mantiene l’euro sulla difensiva.
Tecnicamente i supporti chiave sono collocati in area 1,03 EUR/USD, ma eventuali sorprese positive negli USA o delusioni importanti nell’area potrebbero portare il cambio più in basso (downside entro la parità).

GBPLa sterlina è scesa ulteriormente contro dollaro tra ieri e oggi da 1,26 a 1,24 GBP/USD, ieri principalmente sulla forza del biglietto verde, stamani sulla delusione delle vendite al dettaglio domestiche, che hanno mostrato un peggioramento superiore alle attese, e dei PMI, che sono peggiorati contro aspettative di stabilizzazione.
Rispetto all’euro invece questa mattina la sterlina si è apprezzata, seppure temporaneamente, da 0,83 a 0,82 EUR/GBP, perché le delusioni dai PMI dell’area euro hanno pesato di più, in quanto resta la prospettiva che la BoE tagli i tassi molto meno della BCE.

JPYLo yen invece ha leggermente recuperato contro dollaro tra ieri e oggi da 155 a 153 USD/JPY complici sia la non-salita dei rendimenti a lunga USA sia alcune dichiarazioni del governatore della BoJ Ueda, secondo cui la banca centrale terrà conto delle implicazioni del deprezzamento dello yen sullo scenario di crescita e inflazione per decidere quando riprendere ad alzare i tassi.
Non è escluso che il prossimo rialzo possa arrivare già alla riunione del 19 dicembre.
Ueda ha aggiunto inoltre che da qui alla riunione vi saranno vari dati da seguire per cui se andassero nella direzione favorevole ad un rialzo dei tassi il timing di dicembre potrebbe rivelarsi appropriato.
Unitamente alla stretta vigilanza sul cambio da parte delle autorità preposte, questo dovrebbe contribuire a limitare il downside dello yen nel breve, fermi restando i rischi verso il basso.