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22 Luglio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata in lieve rialzo, rafforzandosi venerdì anche sull’aumento della risk aversion dovuto al blocco informatico internazionale di Microsoft.
Dai dati della settimana entrante si attendono indicazioni miste: segnali contrastanti dai PMI mercoledì, una lieve accelerazione del PIL giovedì, deflatori dei consumi di giugno in calo venerdì.
Salvo clamorose sorprese verso l’alto non dovrebbe venir scardinata l’ipotesi che la Fed possa avviare la svolta sui tassi a settembre.
Il dollaro potrebbe temporaneamente stabilizzarsi prima di proseguire il calo avviato a inizio mese.
Oggi apre in lieve calo sulla notizia di ieri secondo cui Biden si è ritirato dalla corsa alla Casa Bianca.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,09 a 1,08 EUR/USD, indebolendosi anche venerdì, perlopiù di riflesso alla salita del dollaro.
Tra i dati dei prossimi giorni rileveranno in particolare i PMI dell’area mercoledì e l’IFO tedesco giovedì, tutti attesi in lieve miglioramento.
Questo dovrebbe favorire una tendenziale stabilizzazione in range (1,08-1,09 EUR/USD) del cambio.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in lieve calo contro dollaro perlopiù contenuto in area 1,29 GBP/USD, cedendo venerdì sui dati delle vendite al dettaglio negative, dopo avere però aggiornato i massimi dell’anno in area 1,30 GBP/USD in settimana.
Nei prossimi giorni rileveranno i PMI di mercoledì attesi in lieve miglioramento, il che dovrebbe favorire un modesto recupero della valuta britannica, ma complicherebbe la decisione della BoE sui tassi alla riunione di inizio agosto.
Contro euro la sterlina si è leggermente indebolita la settimana scorsa da 0,83 a 0,84 EUR/GBP.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata pressoché stabile contro dollaro sui livelli di apertura in area 157 USD/JPY, dopo aver però registrato un’escursione settimanale tra 155 e 158 USD/JPY, con sospetto di intervento valutario.
Salvo sorprese verso l’alto dai dati USA che lo indebolirebbero ancora, dovrebbe mantenersi in range in questi giorni, in attesa di segnali più chiari dalla BoJ alla riunione di fine mese.