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22 Luglio 2022 – nota economica giornaliera

FRANCIA – Ieri, l’indice di fiducia INSEE delle imprese manifatturiere, per il mese di luglio, ha riportato un calo di 2 punti a 106, a fronte di una variazione negativa più contenuta (di un punto) a 103, per l’indice composito.

STATI UNITI
– Ieri, l’indice della Philadelphia Fed di luglio ha mostrato un calo maggiore delle attese, scendendo a -12,3 da -3,3 di giugno.
La maggioranza delle imprese (61%) riporta stagnazione dell’attività, ma la percentuale che riporta correzione supera quella con attività in aumento.
Gli ordini sono in calo per il secondo mese consecutivo, pur a fronte di un incremento solido delle consegne.
L’occupazione è ancora in crescita, a 19,4, ma in via di indebolimento.
Anche gli indici a 6 mesi sono in territorio recessivo.
Gli indici di prezzo, pur restando su livelli elevati, sono in calo.
I dati danno supporto alla previsione di domanda debole nel 2° semestre.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate marginalmente a 251 mila, da 244 mila della settimana precedente, confermando il graduale, modesto trend di rialzo iniziato a maggio.

GIAPPONE
– Il CPI al netto degli alimentari freschi a giugno è salito di un decimo a 2,2% a/a, spinto soprattutto dagli “alimentari ex-alimentari freschi”.
I sussidi pubblici per il contenimento dei prezzi energetici contribuiscono a contenere la dinamica dei prezzi per circa 0,7 pp.
Il trend verso l’alto dell’inflazione proseguirà per il resto dell’anno, ma la BoJ continua a segnalare la natura transitoria di tale rialzo e non intende modificare la politica monetaria in atto.
– Il PMI manifatturiero flash a luglio ha corretto a 52,2 da 52,7, sui minimi da settembre scorso, con l’output in territorio recessivo e un netto calo degli ordini.
Le imprese riportano persistenti pressioni sui prezzi, ma un miglioramento delle strozzature all’offerta.

 

COMMENTI:

BCELa BCE ha annunciato ieri il TPI (Transmission Protection Instrument), un meccanismo di stabilizzazione all’altezza delle aspettative.
Il requisito per accedere al supporto è il rispetto delle regole europee in ambito fiscale e di convergenza macroeconomica: non una buona notizia per governi eventualmente tentati dal braccio di ferro con le autorità europee.
Confermate altre attese: non c’è limite prefissato agli acquisti, la gamma di scadenze interessata sarà ampia (1-10 anni) e l’attivazione avviene mediante decisione del consiglio, sulla base di un sistema di allerta che include diversi indicatori di mercato e di trasmissione della politica monetaria.
Il rialzo dei tassi ufficiali è stato di 50 punti base, invece dei 25 preannunciati a giugno, presentato con un anticipo di mosse future: la BCE si è così sbarazzata in una volta sola dei tassi negativi.
La forward guidance scompare del tutto, dopo breve e infelice esistenza: d’ora in poi, si deciderà riunione per riunione in base ai dati.
Sembra plausibile che il consiglio sia ora abbastanza coeso nel voler portare i tassi ufficiali nell’area di neutralità (1-2%) molto rapidamente.

ITALIA – Ieri, il Presidente della Repubblica ha sciolto le camere.
Le elezioni si terranno il 25 settembre.
Il governo uscente resta in carica per il disbrigo degli affari correnti: in questo perimetro, rientra la predisposizione del nuovo decreto-aiuti (che dovrebbe valere attorno a 10 miliardi, da varare tra fine luglio e inizio agosto), nonché, tra l’altro, la preparazione dei numerosi decreti attuativi delle leggi delega già approvate o in via di approvazione in Parlamento legate al PNRR.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi, gli indici PMI flash di luglio dovrebbero offrire ulteriori indicazioni di rallentamento del ciclo, confermando gli spunti che erano emersi dalle componenti più anticipatorie delle indagini del mese precedente.
Nella manifattura ci aspettiamo un calo a 51 da un precedente 52,1 mentre i servizi, pur mantenendo un tono più espansivo, dovrebbero correggere a 52,4 da 53 di giugno.

STATI UNITI – Oggi saranno pubblicati i PMI flash di luglio, che dovrebbero mostrare un’ulteriore correzione nel manifatturiero, a 51,5 da 52,7, e un marginale rialzo nei servizi, a 53.
Nel manifatturiero le principali informazioni da monitorare riguardano gli indicatori della domanda, in particolare gli ordini e l’occupazione, che stanno dando segnali di rallentamento.
Nei servizi l’attività rimane più sostenuta, anche se l’aumento dei contagi, pur in assenza di restrizioni, potrebbe avere effetti sugli occupati.