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22 Giugno 2022 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Ieri, le vendite di case esistenti di maggio hanno mostrato una correzione di -3,4% m/m, tornando sui livelli del 2019 sia per le unità monofamiliari, sia per quelle multiple, con indicazioni di un ritorno alle preferenze pre-pandemia in termini di residenze urbane e suburbane.
Le scorte di case restano su livelli molto bassi e il prezzo mediano è in rialzo di 14,8% a/a.
Il trend delle vendite è previsto ancora in calo ma, nonostante ciò, il mercato dovrebbe restare caratterizzato da un ampio eccesso di domanda.

 

COMMENTI:

FRANCIABanque de France ha tagliato al 2,3% la stima di crescita del PIL 2022 della Francia, prevedendo poi un ulteriore rallentamento a 1,2% nel 2023.
Secondo Villeroy de Galhau, una recessione è poco probabile e il tasso di disoccupazione dovrebbe restare sotto l’8% fino al 2024.

STATI UNITI
 – Negli Stati Uniti oggi non ci sono dati in uscita, ma è in agenda l’audizione di Powell di fronte alla commissione bancaria del Senato per la presentazione del Monetary Policy Report, già disponibile sul sito della Fed.
Powell dovrebbe ribadire l’impegno ad alzare i tassi “speditamente” fino a quando l’inflazione non darà segni convincenti di rallentamento, indicando un’elevata probabilità di 75 pb a luglio, ma ripetendo anche che rialzi di tale entità non dovrebbero essere la norma.
Nella discussione, è probabile che Powell ribadisca la fiducia che si possa attuare la rimozione desiderata di stimolo monetario senza generare una recessione.
Con il prezzo medio della benzina sulla soglia di 5 USD/gallone, l’amministrazione Biden sta discutendo una sospensione temporanea dell’imposta federale sulla benzina (18,4 cent./gallone), anche se l’effetto sui consumatori sarebbe estremamente modesto.
Diversi stati stanno predisponendo sussidi per contrastare il rialzo dei prezzi dei carburanti.
– Ieri, Barkin (Richmond Fed) ha detto di essere stato favorevole al rialzo di 75 pb di giugno e di concordare con la guidance di Powell per il sentiero dei tassi delle prossime riunioni, con l’idea che si vuole tornare al più presto al punto desiderato in presenza di un’inflazione elevata, diffusa e persistente e tassi al di sotto della normalità.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è indebolito ieri, sulla mancata risalita dei rendimenti, ma sta parzialmente risalendo oggi, sul leggero aumento della risk aversion al permanere dei rischi verso il basso sullo scenario di crescita mondiale.
La valuta statunitense sta cercando di ri-assestarsi dopo le novità dell’ultimo FOMC e oggi l’attesa è per l’audizione di Powell, onde cercare di capire se alla prossima riunione di luglio la Fed alzerà ancora di 75 pb o passerà a 50 pb.
Nel breve comunque il biglietto verde dovrebbe restare supportato, sia in funzione del sentiero dei rialzi Fed sia grazie al sentiment ancora incerto che prevale a livello globale.

EURL’euro, risalito da 1,04 a 1,05 EUR/USD tra lunedì e martedì, oggi è invece di nuovo in calo, principalmente di riflesso al generalizzato rafforzamento del dollaro.
Anche l’euro si trova ora in una fase di assestamento dopo le novità delle ultime riunioni di BCE e Fed, ma – simmetricamente al dollaro – in questo caso i rischi nel breve sono ancora verso il basso, anche con riferimento agli sviluppi sul fronte del conflitto russo-ucraino.
Tecnicamente, fino a che non vengono sfondate le resistenze in area 1,05 EUR/USD, la moneta unica resta esposta a nuova debolezza.

GBPLa sterlina era risalita contro dollaro negli ultimi due giorni da 1,21 a 1,23 GBP/USD, principalmente di riflesso al generalizzato rientro del biglietto verde, ma sta correggendo di nuovo oggi, complice sia il recupero del dollaro sia la conferma delle crescenti pressioni inflazionistiche a livello domestico, con l’inflazione che è salita ancora, in linea con le attese, da 9,0% a 9,1%.
La BoE è pronta ad accelerare sul sentiero dei rialzi dei tassi, ma questo favorirà solo in misura limitata la sterlina per via dello scenario di crescita che nel Regno Unito è particolarmente debole.
Contro euro la valuta britannica resta in range tra 0,85 e 0,86 EUR/GBP.

JPYLo yen si è deprezzato ulteriormente ieri aggiornando i minimi contro dollaro in area 136 USD/JPY, complici le pressioni ribassiste da divergenza di policy della BoJ e un lieve rientro della risk aversion.
Nuova debolezza contro dollaro rimane possibile nel breve, con downside che dovrebbe essere compreso nella fascia 135-140 USD/JPY, mentre successivamente l’atteso calo dei rendimenti a lunga USA dovrebbe favorire un modesto recupero dello yen.
La valuta nipponica ieri si è indebolita anche contro euro, riavvicinando i minimi recenti, mentre oggi è in parziale recupero.
Probabile comunque nuova debolezza anche contro euro, anche al di là del breve.

 

PREVISIONI:

AREA EURO -. L’unico dato macroeconomico di un qualche rilievo in agenda oggi è la stima flash di giugno della fiducia dei consumatori, che dovrebbe riportare un contenuto miglioramento a -20,5 da un precedente -21,1.
Dopo essere crollato tra marzo e aprile il morale delle famiglie è atteso rimanere ben al di sotto della media di lungo periodo e su livelli inferiori a quelli registrati a inizio anno.