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22 Aprile 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro si è pressoché stabilizzato la settimana scorsa in prossimità dei massimi raggiunti nei giorni precedenti, pur mostrando una dinamica contrastata.
Nei prossimi giorni usciranno i dati di PIL, giovedì, da cui si attende un rallentamento e i deflatori, venerdì, da cui si attendono segnali contrastanti.
A meno di sorprese/delusioni il dollaro potrebbe quindi confermare una fase di stabilizzazione laterale, in attesa di dati più significativi che aiutino a collocare meglio il timing del primo taglio dei tassi Fed: da venerdì il mercato ha rivisto ancora al ribasso da 92% a 88% la probabilità di un primo taglio a settembre, che sale al 100% solo a novembre.

EURAnche l’euro si è pressoché stabilizzato la settimana scorsa, fermandosi in area 1,06 EUR/USD, principalmente di riflesso al dollaro.
In questi giorni sono in calendario le varie indagini di fiducia (fiducia consumatori dell’area oggi, PMI dell’area domani, IFO tedesco e indici di fiducia italiani mercoledì, indici francesi giovedì) dalle quali si attendono segnali di stabilizzazione/miglioramento, che dovrebbero quindi favorire un consolidamento o comunque una stabilizzazione dell’euro, a meno di delusioni importanti che tornino a indebolirlo o sorprese positive dai dati USA che avrebbero lo stesso effetto (downside nell’area di supporti chiave a 1,05 EUR/USD).
La probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BCE a giugno si è ridotta al 60%, restando piena su luglio.

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata al ribasso contro dollaro da 1,24 a 1,23 GBP/USD penalizzata venerdì dalla delusione sulle vendite al dettaglio.
Domani dai PMI si attendono indicazioni miste di marginale aumento per il manifatturiero e marginale calo per i servizi, ma a meno di sorprese/delusioni eclatanti questo non aiuterebbe a definire un trend.
Comunque dopo i dati da venerdì a oggi le probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BoE a maggio-giugno-agosto sono risalite a 12-48-96% da 4-36-68% restando al 100% la probabilità su settembre.
Dalla BoE Bailey ha indicato che l’inflazione nel Regno Unito è meno problematica che negli Stati Uniti lasciando intendere che la BoE potrebbe tagliare i tassi prima della Fed, e anche Ramsden ha dichiarato che i rischi sull’inflazione sono ora più verso il basso, mentre Greene ha detto di non vedere un taglio come imminente.
A meno di sorprese eclatanti dai dati domestici o delusioni da quelli USA, la sterlina potrebbe mantenersi leggermente sulla difensiva.
Da venerdì complici i dati domestici sfavorevoli è scesa anche contro euro da 0,85 a 0,86 EUR/GBP.
Da seguire i discorsi BoE in programma (domani Haskel e Pill).

JPY – Lo yen si è indebolito la settimana scorsa contro dollaro da 152 a 154 USD/JPY, ma a meno di sorprese molto positive dai dati USA l’ulteriore downside dovrebbe essere piuttosto limitato.
Intanto il Giappone ha emesso un comunicato congiunto con Corea del Sud e Stati Uniti esprimendo comunque preoccupazione per l’indebolimento delle due valute asiatiche.
Cruciale sarà la riunione BoJ di venerdì, il cui esito è molto incerto.
Le attese sono per tassi fermi, ma se vi fosse un piccolo ritocco verso l’alto e/o l’indicazione di voler gradualmente ridurre gli acquisti di JGB lo yen dovrebbe trarne beneficio.