20 Maggio 2025 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha aperto la settimana in calo dopo il downgrade di Moody’s e ha esordito al ribasso anche oggi.
I dati poi non hanno aiutato con il leading indicator ieri che ha confermato l’atteso peggioramento.
Tra i rischi legati alle politiche commerciali di Trump e alle generose politiche fiscali, nel breve il dollaro dovrebbe restare sulla difensiva, a meno di sorprese molto positive dai dati USA e/o novità favorevoli sul fronte di nuovi accordi sui dazi con gli altri principali Paesi.
EUR – L’euro ha aperto la settimana al rialzo, da 1,11 a 1,12 EUR/USD, ma solo di riflesso al calo del dollaro.
Oggi si attende un marginale miglioramento della fiducia dei consumatori dell’area che, se non sarà smentito, potrebbe fornire un po’ di sostegno alla moneta unica.
Tuttavia, essendo l’economia dell’area tendenzialmente ancora debole, l’upside dell’euro dovrebbe essere limitato, nello spazio e nel tempo.
GBP – Anche la sterlina ha aperto la settimana al rialzo contro dollaro da 1,32 a 1,34 GBP/USD sulla debolezza di quest’ultimo, ma potrebbe rafforzarsi ancora per ragioni proprie se domani i dati di inflazione domestica confermeranno l’attesa accelerazione.
Contro euro la sterlina rimane stabile ai margini di 0,8400 EUR/GBP, ma se i dati di inflazione domani non deluderanno dovrebbe rompere tale livello e rivedere almeno temporaneamente quota 0,83 EUR/GBP.
JPY – Anche lo yen ha aperto la settimana in rafforzamento contro dollaro da 145 a 144 USD/JPY sulla debolezza di quest’ultimo.
Il ministro delle finanze giapponese Kato e il Segretario del Tesoro USA Bessent dovrebbero incontrarsi a margine dell’incontro dei leader finanziari dei G7 in Canada tra oggi e giovedì.
Kato ha dichiarato che per quanto riguarda il cambio intende mantenere la posizione già concordata in passato, di lascare al mercato la determinazione del tasso di cambio, monitorando però le situazioni di eccessiva volatilità.
Quindi appare poco probabile che ceda sostenendo uno yen più forte per concedere un vantaggio competitivo sul dollaro agi USA.
Nel frattempo, procedono anche gli accordi sul fronte dei dazi, non così agevoli.
Se dovessero risultare molto penalizzanti per l’economia giapponese lo yen ne risentirebbe.