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20 Giugno 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso tra lunedì e ieri, penalizzato soprattutto dai dati sulle vendite al dettaglio che hanno deluso, avendo la meglio sulle indicazioni positive giunte da indice Empire e produzione industriale.
La reazione suggerisce che se tra I dati prevale il segnale di un’economia in rallentamento cui si associ anche un’inflazione credibilmente in calo il dollaro dovrebbe iniziare a perdere slancio.
Ieri i mercati USA erano chiusi, per cui si potranno verificare meglio le condizioni del dollaro, che oggi infatti ha aperto al rialzo, sui dati di oggi, attesi in lieve miglioramento (Philly Fed, sussidi di disoccupazione e mercato immobiliare).
Se non deluderanno, il biglietto verde potrebbe riprendersi almeno parzialmente.

EURL’euro è risalito dai minimi della settimana scorsa in area 1,06 EUR/USD, ma perlopiù di riflesso alla dinamica del dollaro, e mantenendosi comunque in area 1,07 EUR/USD.
Lo ZEW tedesco è migliorato ma meno del previsto e l’indice delle condizioni correnti ha deluso, calando contro attese di aumento.
Oggi si attende un lieve miglioramento della fiducia dei consumatori dell’area.
A meno di delusioni l’euro dovrebbe quindi almeno stabilizzarsi, ma in questi giorni sul cambio pesano le preoccupazioni per lo stato dei conti pubblici italiani e francesi in particolare e l’incertezza legata alle elezioni in Francia.
Oggi infatti l’euro ha aperto in calo.
Tra i dati inoltre potrebbero prevalere quelli USA.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana al rialzo contro dollaro da 1,26 a 1,27 GBP/USD, aiutata ieri anche dai dati di inflazione che hanno mostrato un calo come da attese ma restando su livelli ancora elevati, soprattutto per quanto riguarda la componente core, più rilevante.
Il dato corrobora la previsione che alla riunione di oggi la BoE lasci i tassi invariati.
Rilevanti però saranno anche la verifica di un’eventuale spaccatura all’interno del board (a maggio due esponenti su nove, Dhingra e Ramsden, avevano votato a favore di un taglio dei tassi) e le indicazioni sul timing della svolta di policy, che finora abbiamo collocato su agosto, laddove il mercato attribuisce una probabilità del 28-76-100% ad un primo taglio dei tassi ad agosto-settembre-novembre.
Un messaggio che pertanto lasciasse intendere come più probabile una svolta ad agosto piuttosto che a novembre dovrebbe indebolire la sterlina, che oggi ha aperto in calo contro dollaro.
Contro euro, dopo un massimo a 0,8395 EUR/GBP raggiunto la scorsa settimana, è tornata a stabilizzarsi in area 0,84 EUR/GBP.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in lieve indebolimento contro dollaro da 157 a 158 USD/JPY penalizzato dalla tenuta dei rendimenti a lunga USA.
Dalla BoJ Ueda ha ribadito che se il deprezzamento del cambio dovesse compromettere l’obiettivo di inflazione si potrebbe considerare di alzare i tassi.
Il processo di normalizzazione della politica monetaria dovrebbe comunque essere graduale, il che nel breve non preserva lo yen da nuovi rischi verso il basso.
Oggi intanto torneranno in primo piano i dati USA che, se non deluderanno, potrebbero indebolire la valuta nipponica.