20 Febbraio 2025 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro si è rafforzato ulteriormente ieri, anche se di poco, principalmente sulle dichiarazioni di Trump che contemplavano la possibilità di dazi anche su legname e prodotti forestali.
Oggi invece ha aperto al ribasso, complici sempre le esternazioni di Trump che non ha escluso la possibilità che con la Cina si pervenga ad un nuovo accordo commerciale.
Nel breve, l’incertezza sull’effettiva direzione che prenderà la politica dei dazi dovrebbe far prevalere una dinamica laterale per il dollaro.
Dai dati di oggi (sussidi di disoccupazione e Philly Fed) si attendono indicazioni di indebolimento.
A meno di sorprese positive eclatanti il biglietto verde dovrebbe quindi restare sulla difensiva.
Dai verbali del FOMC sono giunte conferme che i timori di pressioni verso l’alto sull’inflazione come effetto della possibile imposizione di maggiori dazi da parte di Trump mantengono la Fed in una posizione di non-fretta nel procedere con i tagli dei tassi, il che contribuisce significativamente a limitare il downside del biglietto verde.
EUR – L’euro è rimasto in calo ieri, seppure contenuto in area 1,04 EUR/USD, penalizzato dalla debolezza della crescita dell’area e dall’avvio non favorevole dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina.
Oggi ha aperto in marginale rialzo e a meno di sorprese positive significative dai dati USA potrebbe consolidare (con upside limitato) o almeno stabilizzarsi.
GBP – La sterlina è rimasta in calo ieri contro dollaro da 1,26 a 1,25 GBP/USD nonostante la sorpresa verso l’alto dell’inflazione, prevalendo l’incertezza sulle politiche dei dazi di Trump e la debolezza della crescita domestica.
Oggi però la valuta britannica, perlopiù di riflesso alla dinamica del dollaro, ha aperto in leggero rialzo e, a meno di sorprese positive eclatanti dai dati USA, potrebbe consolidare o comunque stabilizzarsi.
Il nuovo test si avrà comunque domani con i dati domestici (vendite al dettaglio, attese in miglioramento, e PMI, previsti pressoché stabili).
Contro euro la sterlina è in rafforzamento per il quarto giorno di fila da 0,83 a 0,82 EUR/GBP, ancora sull’idea che la BoE taglierà i tassi meno della BCE.
JPY – Lo yen si è apprezzato tra ieri e oggi contro dollaro da 152 a 150 USD/JPY complici il seppur moderato calo dei rendimenti a lunga USA ma soprattutto il consolidarsi di aspettative di altri rialzi dei tassi BoJ.
In un incontro tra il Presidente della banca centrale Ueda e il primo ministro non è stato trattato il tema della recente salita dei rendimenti a lunga giapponesi che il mercato ha interpretato come non preoccupante e come una sorta di via libera a proseguire già nei prossimi mesi con il processo di normalizzazione della politica monetaria.
Fintantoché dalla BoJ non giungono però indicazioni più precise, lo yen resta esposto al rischio di nuovi cedimenti, soprattutto in caso di salita dei rendimenti a lunga USA.