Seguci su twitter

Categorie

19 Novembre 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Il dato finale di ottobre indica un’inflazione stabile a -0,3% a/a, in linea con il dato preliminare. Anche l’inflazione core BCE (al netto di alimentari freschi ed energia) conferma la stima flash: l’indice è rimasto invariato rispetto a settembre (+0,4% a/a).
Sul mese, i prezzi hanno visto un aumento del +0,2% m/m dopo il +0,1% m/m di settembre; crescono i listini alimentari ed i prezzi dell’energia (+0,4% m/m e -8,2% a/a).
Nei mesi finali dell’anno l’inflazione dovrebbe rimanere in territorio negativo, anche se l’indice potrebbe subire una distorsione verso l’alto per  via della difficoltà nella raccolta dati viste le chiusure di gran parte delle attività commerciali.
Prevediamo un rialzo dell’inflazione verso l’1% medio nel 2021, dopo lo 0,3% atteso per quest’anno, in larga misura per il movimento della componente energetica.

STATI UNITI – I cantieri residenziali a ottobre sorprendono verso l’alto, salendo a 1,530 mln, spinti dal segmento unifamiliare, mentre le unità multifamiliari sono stabili. Le licenze sono poco variate a 1,545 mln.
Cantieri e licenze sono in rialzo negli stati meridionali e occidentali, e circa stabili nelle altre aree.
Tutti gli indicatori del mercato immobiliare residenziale restano positivi, e puntano a ulteriore crescita solida del settore nel 4° trimestre e nella parte iniziale del 2021.
I cantieri hanno superato i livelli del 2019 e si stanno avvicinando al picco di inizio 2020.

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA
– Nell’opinione sulle proposte di budget 2021, la Commissione Europea nota che la politica fiscale dovrebbe fornire sostegno per 1,4% del PIL nel 2021, una volta corretta per il ritiro delle misure emergenziali una tantum.
Tuttavia, “il previsto ritiro delle misure di emergenza nel 2021 (stimato a 3,4% del PIL nel 2020 e 0,8% nel 2021) è soggetto a crescente incertezza”, perché la Commissione si attende che gli Stati le estendano, in aggiunta a quanto finora previsto dai budget.
La Commissione raccomanda anche di non ritirare lo stimolo fiscale troppo bruscamente.
Entrando nello specifico dei singoli piani fiscali, la Commissione nota che “alcune misure” presentate da Francia e Italianon sembrano essere temporanee, o altrimenti compensate da altre misure”.
Inoltre, “per Belgio, Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna […] è importante garantire che, quando si prendono misure, sia preservatala sostenibilità di bilancio a medio termine”, dati i livelli di debito pubblico e “le significative sfide alla sostenibilità di medio termine” già presenti prima della pandemia.
– La videoconferenza del Consiglio Europeo dovrebbe essere dedicata alla situazione sanitaria e alle misure di contrasto.
Possibile che venga affrontato anche il nodo del veto di Ungheria e Polonia al budget pluriennale dell’Unione e a RRF.
Qualora emergessero sviluppi clamorosi sul fronte Brexit, l’agenda potrebbe essere modificata di conseguenza. Tuttavia, al momento le ultime indiscrezioni dicono che  dovrebbe aggiornare i rappresentanti degli Stati membri sullo stato dei negoziati alle h. 9:00 di venerdì 20, cioè dopo la videoconferenza.
Oggi, infatti, dovrebbe esserci un faccia a faccia fra i negoziatori di Unione Europea e Regno Unito, considerato il momento della verità.

STATI UNITI
Williams (NYFed) ha sottolineato l’importanza dello stimolo fiscale per la ripresa recente. A suo avviso, la scadenza dei programmi messi in atto in primavera frenerà l’economia nei prossimi mesi.
Williams ha ribadito l’impegno della Fed a usare tutti gli strumenti disponibili e fornire supporto monetario, senza però segnalare imminenti misure espansive.
Barkin (Richmond Fed)ha detto che il potere di stimolo della Fed è limitato, sottolineando che i prossimi mesi saranno difficili ma aggiungendo che si comincia a vedere la luce all’orizzonte, grazie alle notizie positive sui nuovi vaccini.
– I negoziati per un nuovo pacchetto di stimolo sono ora confinati al Congresso, senza interventi dall’amministrazione.
Anche se le posizioni di democratici e repubblicani sono distanti (richieste di 2,2 tln per i primi e limiti a 500 mld per i secondi), un compromesso, vicino a 1 tln, potrebbe essere raggiunto a inizio dicembre, in occasione del voto per l’estensione delle leggi di spesa in scadenza l’11 dicembre.
Meadows, chief of staff della Casa Bianca, ha detto che non può garantire che non ci sia uno shutdown a dicembre, anche se McConnell ha ribadito che un accordo sulle leggi di spesa è prioritario.
Il peggioramento del quadro sanitario e l’elezione di due seggi in Georgia a inizio gennaio, cruciali per il controllo del Senato, potrebbero indurre le parti a trovare un accordo che estenda le misure in scadenza a fine anno.
– I nuovi contagi restano sopra 160 mila (172.391 al 18 novembre), e i decessi hanno superato 250 mila. Prosegue l’introduzione di misure restrittive, in ordine sparso, in molti stati, con una diffusione crescente di coprifuochi serali, obbligo di indossare dispositivi di protezione, divieto dell’attività di ristorazione nei locali chiusi e limiti alla dimensione delle riunioni.
Gli stati che hanno annunciato misure restrittive ieri sono Kentucky, Wisconsin, Michigan, Minnesota e si aggiungono agli interventi dei giorni scorsi in New Mexico, California, Maryland, North Dakota, Pennsylvania, Utah, Ohio, Illinois, Wyoming.
New York City ha annunciato la chiusura delle scuole.
Al momento più di 30 stati hanno obblighi di indossare dispositivi di protezione, 4 stati hanno restrizioni diffuse sugli esercizi commerciali e una dozzina ha restrizioni miste sull’attività. Nel resto del paese, le attività sono prevalentemente aperte.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ulteriormente ieri, anche se di poco, ma ha recuperato buona parte del calo in chiusura salendo poi nella notte.
La notizia che il vaccino di Pfizer, completate le sperimentazioni, risulterebbe ancora più efficace (95%) di quanto emerso inizialmente (90%) ha favorito un miglioramento del sentiment di mercato, ma l’effetto è poi rientrato perché i benefici non si avrebbero comunque nel brevissimo termine, dove il quadro complessivo rimane critico.
La dinamica movimentata a livello intra-day suggerisce che il mercato sta cercando nuovi equilibri dopo gli sviluppi tumultuosi dell’ultimo periodo.
Ieri il dollaro ha anche tratto beneficio (modesto) dai dati sui nuovi cantieri residenziali che hanno mostrato un miglioramento superiore alle attese.

EURL’euro si è mosso di riflesso al dollaro, mantenendosi in area 1,18 EUR/USD. La dinamica suggerisce assenza di spunti direzionali e possibile saturazione della tendenza rialzista in atto, che sarebbe coerente con il quadro fondamentale dell’area euro, soprattutto in termini relativi rispetto agli Stati Uniti.

GBP – La sterlina si è rafforzata ancora ieri sia contro dollaro da 1,32 a 1,33 GBP/USD sia contro euro, restando però in area 0,89 EUR/GBP, al permanere di un sentiment favorevole circa l’esito dei negoziati con l’UE, ma apre in calo oggi sulla notizia pubblicata da The Times secondo cui i leader UE, a causa delle difficoltà che i negoziati starebbero ancora incontrando, vorrebbero chiedere alla Commissione Europea di pubblicare i piani per lo scenario di no-deal.
Intanto, secondo Reuters i negoziatori UE avrebbero programmato un incontro a porte chiuse venerdì mattina per riferire ai rappresentanti degli Stati membri gli ultimi sviluppi dei negoziati, salvo riservarsi di cancellare eventualmente l’incontro in base all’andamento delle trattative.
Secondo altre fonti oggi dovrebbe esserci un incontro chiave tra i capi-negoziatori Frost e Barnier.
A prescindere dall’esito dei negoziati, il quadro dell’economia britannica rimane incerto nel breve, come ha sottolineato dalla BoE.
Anche in caso di raggiungimento di un accordo con l’UE, l’upside della sterlina dovrebbe essere dunque limitato.
Haldane ha aggiunto che invece le prospettive per l’anno prossimo potrebbero essere migliori rispetto a quanto si poteva ipotizzare fino a qualche settimana fa.

JPYLo yen invece si è rafforzato ancora ieri sia contro dollaro da 104 a 103 USD/JPY sia contro euro da 123 a 122 EUR/JPY, complici sia la debolezza del dollaro sia l’evoluzione negativa dei contagi in Giappone. Nel breve la valuta nipponica potrebbe rimanere supportata.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
– L’indice della Philadelphia Fed a novembre è atteso in calo a 25, da 32,3 di ottobre, con segnali di proseguimento dell’espansione in atto nel settore manifatturiero.
I livelli di attività restano al di sotto di quelli pre-pandemia, e i piani di investimento sono frenati dall’incertezza, sia sanitaria sia politica.
Tuttavia, le imprese nella seconda metà di ottobre restavano ottimiste riguardo al proseguimento della ripresa, come riportato nel Beige Book.
Ci aspettiamo segnali cautamente positivi anche a novembre, sulla scia dei risultati sul fronte dei vaccini e della tenuta della domanda finale.
– Le vendite di case esistenti a ottobre dovrebbero aumentare a 6,59 mln, sui massimi da metà 2006, da 6,54 mln di settembre, alla luce delle indicazioni solide dei contratti di compravendita.
Il vero vincolo all’espansione delle vendite è la carenza di scorte.
Le case invendute a settembre erano pari a 2,7 mesi di vendite, sui minimi storici per la serie (dal 1982).