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19 Gennaio 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – L’inflazione di dicembre è stata rivista al ribasso di un decimo sul NIC, a -0,2% a/a, ed è stata confermata a -0,3% sull’indice armonizzato (in entrambi i casi stabile rispetto al mese precedente).
A dicembre i prezzi sono aumentati di due decimi su entrambe le misure.
Sono confermate (sull’indice domestico) le forti pressioni al rialzo sui trasporti (+1,6% m/m) e sulle spese per il tempo libero (+2% m/m), a fronte di un calo dei listini alimentari, nelle comunicazioni e nei servizi ricettivi e di ristorazione.
L’inflazione di fondo è stata anch’essa rivista al ribasso di un decimo, a 0,6% a/a, comunque in salita rispetto allo 0,4% di novembre.
Il 2020 ha chiuso con una variazione negativa dei prezzi al consumo (è solo la terza volta che ciò accade da quando sono disponibili le serie storiche ovvero dal 1954), pari a -0,2%.
Vediamo solo una moderata risalita, a +0,2%, per la media 2021.

GERMANIA – La seconda lettura ha confermato che a dicembre i prezzi al consumo sono saliti di cinque decimi sull’indice nazionale e sei decimi sull’armonizzato, spinti al rialzo dal rincaro dell’energia (+1,7% m/m).
L’inflazione annua è stata quindi anch’essa confermata a -0,3% sull’indice nazionale e a -0,7% sull’indice armonizzato, rispettivamente.
Il 2020 si chiude con una variazione dei prezzi al consumo di 0,5%, dopo l’1,4% registrato nel 2019.

 

COMMENTI:

ITALIAOggi alle 9:30 il Presidente del Consiglio Conte terrà le sue comunicazioni al Senato, seguite da un dibattito, dalla replica del premier, dalle dichiarazioni di voto dei singoli partiti e dalla votazione finale, che inizierà alle 19:30 e il cui esito sarà noto attorno alle 20:30, che chiarirà se il Governo può ancora contare sulla fiducia del Parlamento.
In base alle attese della vigilia, i voti a favore potrebbero essere nella forchetta 155-158, ovvero al di sotto della maggioranza assoluta teorica richiesta (161), ma al di sopra della maggioranza semplice(almeno se i senatori di Italia Viva manterranno la decisione di astenersi).
Ieri alla Camera, il Governo ha incassato la fiducia con 321 voti favorevoli, contro 259 no e 26 astenuti.
Nelle sue comunicazioni a Montecitorio, il Premier, oltre a rivendicare i risultati del suo esecutivo, si è rivolto alle forze parlamentari di stampo europeista (di matrice liberale, popolare, socialista), invitandole a collaborare all’azione di governo; nessuna apertura è stata fatta in vista di una possibile riconciliazione con Italia Viva, verso cui anzi i toni sono stati piuttosto duri.
Conte ha preannunciato che con le forze che rafforzeranno la maggioranza si darà vita a un patto di fine legislatura e a modiche nella compagine ministeriale.
Il Premier ha aggiunto che terrà solo per breve tempo l’interim del Ministero dell’Agricoltura (dopo le dimissioni della ministra Bellanova), e che cederà la delega ai servizi di intelligence.
Una significativa novità è che il Governo si farà direttamente promotore di una riforma elettorale in senso proporzionale (favorendo anche gli aggiustamenti costituzionali concordati coi partiti di maggioranza).

STATI UNITI – Oggi si terranno le audizioni presso le commissioni competenti del Senato per la nomina di 5 ministri dell’amministrazione, fra cui Yellen per la posizione di segretario del Tesoro.
Yellen dovrebbe delineare una futura azione di governo estremamente espansiva, necessaria per fronteggiare le emergenze sanitaria ed economica ed evitare una spirale recessiva costosissima.
Yellen dovrebbe sostenere che, pur senza sottovalutare il peso del debito, “ora, con i tassi di interesse su minimi storici, la cosa migliore da fare è agire in grande”.
Yellen dovrebbe quindi argomentare a favore del pacchetto di stimolo proposto da Biden la scorsa settimana, con misure per 1,9 tln di dollari, utilizzando l’esperienza economica recente, che mostra l’efficacia di azioni di stimolo ampie e tempestive, con rischi contenuti sul fronte del debito in una fase di tassi di interesse vicini a zero.
Il debito/PIL, in aumento dal 50% degli anni ’90 al 100% attuale, non ha generato un analogo rialzo del costo degli interessi.
Al contrario, il costo del debito è passato dal 3% circa degli anni ‘90a poco più dell’1,5% attuale.
Sull’utilizzo del debito per finanziare massiccio stimolo fiscale (peraltro parte della strategia di Trump per l’attuazione della riforma tributaria) Yellen troverà opposizione da diversi senatori repubblicani che faranno riferimento al livello del debito/PIL, ora intorno al 100% e su un trend in aumento costante verso il 200% nel più lungo termine.
Oltre ai temi dello stimolo fiscale e del debito, Yellen sarà chiamata a dare il proprio parere sul dollaro. Yellen dovrebbe ribadire una politica di neutralità sul cambio, senza spinte al deprezzamento per guadagni di competitività, e sottolineare che il livello del dollaro deve essere determinato dalle forze di mercato.
È probabile che la commissione dia parere favorevole alla nomina con una maggioranza che dovrebbe avere anche diversi voti repubblicani.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana positivamente, consolidando i guadagni recenti, ma ieri i mercati USA erano chiusi per festività, quindi il test della sua capacità di tenuta si avrà in questi giorni.
E oggi apre con un ritracciamento al ribasso, in attesa dei nuovi sviluppi.
Oggi Yellen, nell’audizione per la nomina a Segretario del Tesoro, dovrebbe indicare che gli Stati Uniti non puntano a un dollaro debole per ottenere vantaggi competitivi, in opposizione alla linea precedente di Trump che si proclamava contrario a un dollaro forte.
Mentre domani sarà il giorno dell’insediamento di Biden.
Le politiche – soprattutto fiscali in questo caso – della nuova amministrazione sono favorevoli a un tendenziale rafforzamento del dollaro, ma, come abbiamo già detto, l’approccio cauto della Fed potrebbe rallentarne il recupero.

EURL’euro ha aperto la settimana in lieve calo, restando però in area 1,20 EUR/USD, ma oggi è già in risalita.
Oggi lo ZEW tedesco è atteso in aumento
, il che potrebbe offrire supporto alla moneta unica.
Sul fronte politico, in Italia ieri il premier Conte ha incassato la fiducia alla Camera, oggi ci sarà il voto del Senato.
Il test principale per la moneta unica sarà però giovedì, con la riunione BCE, per verificare come si sia modificata nuova valutazione del quadro macro alla luce delle novità recenti, e venerdì con i PMI di gennaio, attesi in calo.
La minor forza attesa della ripresa economica dell’area rispetto agli USA dovrebbe comunque indebolire l’euro, se non nel breve successivamente: target ribassisti nel corridoio 1,17-1,18 EUR/USD.

GBPRimane contrastata la dinamica della sterlina che ha aperto la settimana in calo contro dollaro pur restando in area 1,35 GBP/USD, mentre è scesa a livello intraday contro euro da 0,88 a 0,89 EUR/GBP.
Oggi apre in risalita contro dollaro a 1,36 GBP/USD.
Spunti chiarificatori potrebbero arrivare dai discorsi BoE in calendario tra oggi (Haldane) e domani (Bailey), mentre venerdì i PMI sono attesi negativi a causa degli effetti della pandemia.
Il quadro dell’economia domestica nel breve è di debolezza.
La riunione BoE del 4 febbraio sarà cruciale per la sterlina perché fornirà le nuove previsioni macro dopo il raggiunto accordo postBrexit e la recente adozione delle nuove misure di contenimento.
Un’eventuale revisione al ribasso della crescita attesa e/o eventuale nuovo allentamento monetario indebolirebbero la valuta britannica.

JPYLo yen ha aperto la settimana stabile contro dollaro in area 103 USD/JPY, ma tornerà a seguire la dinamica dei rendimenti USA non appena questi riprenderanno a dare indicazioni direzionali.
Oggi è in calo sia contro dollaro sia contro euro sulla salita delle borse asiatiche.
Nel breve comunque la riunione BoJ di giovedì potrebbe offrire spunti per i rendimenti giapponesi.

 

PREVISIONI:

GERMANIA – L’indice ZEW dovrebbe migliorare nuovamente a gennaio, con l’indice sulle attese stimato a 62 da 55 precedente.
L’indicatore sulla situazione corrente è atteso correggere lievemente a -69 (rispetto a -66,5 di dicembre).
La previsione è soggetta a rischi verso il basso a motivo della prospettiva di estensione delle misure restrittive in Germania.