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19 Agosto 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La lettura finale ha confermato che a luglio l’inflazione ha raggiunto il livello più alto da quando esistono i dati comparabili: 8,9% a/a.
Lo spaccato del dato evidenzia l’apporto significativo di beni e servizi energetici (+4,02%), alimentari, alcool e tabacco (+2,08%).
Servizi e prodotti non energetici dell’industria hanno invece contribuito rispettivamente per +1,60% e +1,16%.
Ha sorpreso verso l’alto, seppure moderatamente, il dato relativo all’inflazione core (al netto di energia e alimentari freschi), al 5,1% a/a (+0,2% m/m).
Tre quarti dell’eccesso di inflazione rispetto all’obiettivo BCE sono riconducibili direttamente a energia ed alimentari, ma l’andamento dei prezzi è ormai eccessivo anche fuori da tali comparti.
Per la seconda parte del trimestre, i rischi si confermano ancora orientati verso l’alto, a motivo dei rincari che si manifesteranno nei prossimi mesi su gas ed elettricità e dell’onda di trasmissione degli stessi ad altri beni e servizi.

GERMANIADestatis ha da poco comunicato il dato relativo ai prezzi alla produzione, per il mese di luglio. Nel mese, i prezzi degli input hanno fatto segnare un balzo del +5,3% m/m (37,2% a/a), si tratta dell’incremento più ampio di sempre, si su base congiunturale che tendenziale.
I prezzi energetici (più che raddoppiati) hanno offerto il contributo maggiore, ma un netto incremento si è registrato anche tra i beni intermedi (+19,1%), beni capitali (+8,0%), oltre che tra i beni durevoli e non durevoli, rispettivamente +10,9% e +16,2%.

STATI UNITI – Ieri, l’indice della Philadelphia Fed di agosto ha registrato un aumento di 19 punti, ritornando in area positiva, a 6,2, con indicazioni di attività circa stabile.
I nuovi ordini sono risaliti, pur restando in territorio negativo a -5,1, mentre le consegne e gli occupati segnalano espansione.
Gli indici di prezzo proseguono sul trend in calo dei mesi recenti, ma restano su livelli storicamente elevati e coerenti con prezzi ancora in crescita sostenuta.
Gli indici a 6 mesi sono deboli, con segnali di contrazione.
Le imprese prevedono prezzi di vendita in rialzo del 5% fra 1 anno, con una crescita inferiore all’inflazione prevista a 6%.
Nei precedenti 12 mesi, le imprese hanno alzato i loro prezzi del 10%.
– Le vendite di case esistenti a luglio sono calate a 4,81 mln (-5,9% m/m), con il prezzo mediano in aumento di 10,3% a/a e scorte sempre su livelli contenuti, pari a 3,3 mesi di vendite.
Nelle ultime settimane i tassi sui mutui sono scesi intorno a 5% e le richieste di mutui sono risalite, con segnali di possibile stabilizzazione delle vendite dopo mesi di continue contrazioni.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione al 13 agosto sono calate a 250 mila, segnalando che la recente tendenza marginalmente verso l’alto si è interrotta e i sussidi sono circa stabili nell’ultimo mese.

GIAPPONE – Il CPI al netto degli alimentari freschi è aumentato di 2,4% a/a (0,5% m/m), proseguendo sul sentiero verso l’alto iniziato in primavera, determinato in parte da fattori una tantum (confronto con il 2021 per le tariffe della telefonia) e in parte dalla componente energia (con un impatto moderato dai sussidi governativi).
Più recentemente si è aggiunto l’effetto del deprezzamento dello yen, in particolare su alimentari e comunicazioni.
L’inflazione dovrebbe continuare a salire, superando il 3% in autunno, con una svolta verso il basso attesa a inizio 2023.

 

COMMENTI:

GERMANIA – Attraverso il report mensile di agosto, diffuso questa mattina, il Ministro delle finanze tedesco ha parlato di “prospettive cupe” per l’economia tedesca, in ragione degli elevati prezzi dell’energia e delle perduranti difficoltà di approvvigionamento.
Il prossimo aggiornamento delle prospettive economiche del Governo sarà diffuso il 12 ottobre.
Il primo ministro ha annunciato una riduzione dell’IVA sul gas a partire da ottobre, per compensare l’impatto sui consumatori finali di un’accisa di 2,419 centesimi al kWh.

STATI UNITI – Dalla Fed, Bullard (St Louis Fed) ha detto che sarebbe incline a votare per un aumento dei tassi di 75pb alla prossima riunione, dato che ci sono indicazioni relativamente positive dall’economia e un’inflazione molto alta.
A suo avviso, la Fed deve “continuare a muoversi speditamente verso un livello del tasso di policy che metta significativa pressione verso il basso sull’inflazione” e non c’è ragione di trascinare fino all’anno prossimo gli aumenti dei tassi.
Inoltre, a suo avviso l’idea che l’inflazione abbia toccato il picco “è una speranza”, ma per ora non è “statisticamente nei dati”.
Bullard ha anche aggiunto che le aspettative del mercato per tagli dei tassi sono “definitivamente premature”.
Kashkari (Minneapolis Fed) ha affermato che il processo di aumento dei tassi frenerà l’economia, rendendo più probabile una possibile recessione.

NORVEGIA – La Norges Bank ha alzato il tasso sui depositi da 1,25% a 1,75%, come scontato dai mercati e dalla maggioranza degli analisti.
La banca centrale ha preannunciato che effettuerà un nuovo rialzo a settembre.

TURCHIA – Malgrado l’inflazione sia indicata all’80% a/a, la banca centrale ha tagliato il tasso di riferimento dal 14 al 13%.