18 Settembre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro è parzialmente risalito ieri grazie ai dati su vendite al dettaglio e produzione industriale risultati migliori del previsto.
Discriminante sarà però il FOMC di questa sera, che sancirà l’avvio della svolta Fed.
Le attese sono per un primo taglio di 25 pb ma il mercato prezza con probabilità intorno al 60% un taglio di 50 pb.
L’avvio della svolta dovrebbe già di per sé indebolire il dollaro, ma l’effetto ribassista di un taglio più ampio dovrebbe essere maggiore.
Comunque più importante dovrebbe rivelarsi il sentiero atteso dei tagli che la Fed pubblicherà: se questo sarà, come probabile, più modesto rispetto alle attese di mercato (che prezza 250 pb di tagli complessivi entro fine 2025) il dollaro potrebbe rispondere positivamente come reazione di impatto, salvo cedere successivamente in funzione dei tagli futuri.
EUR – Sul recupero del dollaro l’euro ha ceduto ieri, già indebolito dal negativo ZEW tedesco, mantenendosi comunque in area 1,11 EUR/USD.
Oggi determinante sarà il FOMC: in caso di un taglio Fed di 50 pb l’euro potrebbe testare la resistenza di 1,1200 EUR/USD.
L’upside resterebbe però limitato se il sentiero atteso dalla Fed dei tagli successivi sarà più modesto di quanto scontato dal mercato.
GBP – Anche la sterlina ha corretto ieri da 1,32 a 1,31 GBP/USD contro dollaro sul recupero di quest’ultimo, salvo riprendersi parzialmente stamani sui dati di inflazione domestici che mostrano una dinamica sottostante ancora resistente alla discesa.
Questa sera importante anche per la valuta britannica sarà comunque l’esito del FOMC e poiché domani si concluderà la riunione BoE, dove ci aspettiamo tassi fermi, il contrasto tra svolta Fed e non-taglio BoE dovrebbe agire a favore della sterlina.
Questa ieri è scesa anche contro euro, restando comunque in un range stretto in area 0,84 EUR/GBP.
JPY – Anche lo yen ha corretto ieri contro dollaro da 140 a 142 USD/JPY sul recupero di quest’ultimo, ma dovrebbe riprendersi almeno in parte sull’esito del FOMC, soprattutto in caso di un taglio Fed di 50 pb.
Nel breve tuttavia l’upside dello yen appare limitato, in quanto alla riunione di venerdì notte è probabile che la BoJ non alzi i tassi, rinviando eventualmente ulteriori misure normalizzatrici al successivo incontro di ottobre.