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18 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – L’inflazione di aprile è stata rivista verso il basso di due decimi sull’indice nazionale, al 6% a/a, e di tre decimi su quello armonizzato, al 6,3% a/a.
Dopo il calo di aprile, l’inflazione potrebbe tornare a salire a maggio, prima di intraprendere un sentiero di graduale discesa nel 2° semestre dell’anno.

ITALIA – A marzo le esportazioni di beni sono cresciute di 1,7% m/m mentre l’import è salito di 1,3% m/m.
Il 1° trimestre si chiude comunque con importazioni in aumento a ritmi superiori all’export (9,8% t/t contro 7,7% t/t), con il canale estero che ha frenato la crescita del PIL a inizio 2022.

AREA EURO – Ieri la crescita del PIL nel 1° trimestre è stata rivista al rialzo di un decimo a 0,3% t/t (5,1% a/a), mentre l’occupazione è cresciuta di 0,5% t/t (2,6% a/a).

PAESI BASSI – L’economia è risultata stagnante a inizio anno (il calo della domanda interna è stato compensato da scorte ed esportazioni nette): si registra in particolare una flessione per i consumi, privati e pubblici, a fronte di un modesto incremento per gli investimenti.

STATI UNITI
 – Ieri, le vendite al dettaglio di aprile hanno sorpreso verso l’alto con una variazione di 0,9% m/m (8,2% a/a), dopo 1,4% m/m di marzo, rivisto da 0,7% m/m.
Come atteso, le auto hanno fornito un ampio contributo positivo, con una variazione di 2,2% m/m.
A parte la benzina, in calo di -2,7% m/m per la (temporanea) flessione dei prezzi, la maggior parte delle principali voci è in rialzo solido.
I dati confermano che, nonostante l’inflazione elevata, grazie al risparmio accumulato durante la pandemia e alla crescita solida del reddito da lavoro, le famiglie continuano ad espandere la spesa, con indicazioni in linea con una variazione dei consumi intorno al 3% t/t ann. nel 2° trimestre.
– Anche la produzione industriale di aprile ha sorpreso verso l’alto, con un aumento di 1,1% m/m, contro attese di consenso per una variazione di 0,4% m/m, segnando il quarto mese consecutivo di rialzi uguali o superiori a 0,8% m/m.
Il manifatturiero è in crescita di 0,8% m/m, con una variazione di 3,9% m/m nel comparto auto. La produzione di beni di consumo durevoli è in rialzo di 1,5% m/m.
Anche al netto delle auto, gli aumenti sono diffusi e generano una variazione ex-auto di 0,5% m/m.
I dati danno indicazioni coerenti con il graduale miglioramento delle strozzature all’offerta in atto da inizio anno.
L’estrattivo conferma l’accelerazione vista negli ultimi mesi, con un incremento di 1,6% m/m collegato al rialzo dei prezzi energetici.

GIAPPONE – Il PIL del 1° trimestre ha registrato una flessione di -0,2% t/t, contro attese a -0,4% t/t, segnando la seconda contrazione in tre trimestri, sulla scia delle ondate pandemiche.
I consumi e gli investimenti pubblici sono scesi di -0,1% t/t e -3,6% t/t rispettivamente, e il canale estero ha fornito un ampio contributo negativo dovuto a esportazioni in crescita di 1,1% t/t contro importazioni in rialzo di 3,4% t/t.
Gli investimenti fissi delle imprese sono invece in rialzo di 0,5% t/t.
Il miglioramento sul fronte pandemico dovrebbe permettere un ritorno della crescita in territorio positivo a partire dal 2° trimestre.

 

COMMENTI:

BCE – Dal fronte BCE, il governatore della banca centrale olandese, Klaas Knot, ha detto che un rialzo di 25pb a luglio “è realistico”, ma che non si dovrebbe escludere l’opzione di un intervento più ampio qualora i dati suggerissero un aumento dell’inflazione.
Non riteniamo che l’inflazione accelererà nei prossimi mesi, e pensiamo che il rialzo di luglio sarà di 25pb.
Il mercato OIS sconta attualmente 104pb di rialzo entro fine anno, contro i 75pb da noi previsti.

STATI UNITI – Ieri è stata una giornata ricca di dati e discorsi dalla Fed.
Powell ha ribadito che ripristinare la stabilità dei prezzi è una necessità incondizionata, cha la Fed intende ottenere, anche se il processo potrebbe essere doloroso e richiederà un aumento del tasso di disoccupazione.
Powell ha anche affermato che il tasso di disoccupazione di equilibrio è “probabilmente ben al di sopra di 3,6%”.
L’aggiustamento dell’economia sarà difficile perché “il tasso di disoccupazione è molto basso e l’inflazione è molto alta”.
Powell ha affermato che il FOMC andrà avanti fino a quando le condizioni finanziarie saranno al livello appropriato e sottolineato che occorre fare rallentare la crescita e la domanda di lavoro.
A suo avviso è comunque possibile un atterraggio “quasi morbido”.
Evans (Chicago Fed) ha affermato che l’inflazione è decisamente troppo alta e la politica monetaria deve riposizionarsi, anticipando i rialzi dei tassi per tornare sul livello neutrale.
A suo avviso, entro dicembre sarà conclusa la serie di diversi rialzi da 50 pb e ci sarà stato qualche rialzo da 25 pb, e potrebbe essere necessario entrare in territorio restrittivo per frenare la domanda.
Bullard (St Louis Fed) ha detto che la Fed ha un “buon pianoe che i mercati stanno collaborando, restringendo le condizioni finanziarie sulla scia della comunicazione dell’impegno ad alzare i tassi per controllare l’inflazione.
A suo avviso, lo scenario economico è favorevole, con una crescita attesa al di sopra del potenziale nel 2022-23 e un mercato del lavoro “super-forte”.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ancora ieri, cancellando così la salita della settimana passata, penalizzato dall’ulteriore rientro della risk aversion.
Oggi però apre in leggero rialzo, sulla scia della risalita dei rendimenti dopo che i dati di ieri (vendite al dettaglio e produzione industriale) sono risultati migliori delle attese e Powell ha detto che i tassi verranno alzati fin dove necessario per contrastare l’inflazione.
Oggi, in assenza di spunti di rilievo, potrebbe comunque stabilizzarsi.

EURL’euro è salito ulteriormente ieri da 1,04 a 1,05 EUR/USD complice non solo il ritracciamento del dollaro ma anche le dichiarazioni di Knot (sulle quali ha rotto la resistenza chiave di 1,0500 EUR/USD), secondo cui un primo rialzo a luglio è realistico e non si dovrebbe escludere una mossa di 50 pb se i dati dovessero segnalare pressioni inflazionistiche ancora maggiori.
L’avvio anticipato del ciclo di rialzi BCE può fornire importante sostegno all’euro, in assenza di sviluppi particolarmente negativi sul fronte russo-ucraino.

GBPLa sterlina si è rafforzata ieri sia contro dollaro da 1,23 a 1,24 GBP/USD sul ritracciamento del biglietto verde e sui positivi dati domestici (mercato del lavoro) sia contro euro da 0,84 a 0,83 EUR/GBP.
La prosecuzione del ciclo di rialzi dei tassi BoE supporta attese di ulteriore salita della valuta britannica una volta che la recente generalizzata forza del dollaro si ridimensioni.
Questa mattina sta parzialmente arretrando, dopo che il dato di inflazione ha mostrato un incremento marginalmente inferiore alle attese, da 7,0% a 9,0% contro attese a 9,1%.
In realtà si tratta di un livello estremamente elevato, che non giustifica una reazione ribassista del cambio, da leggersi infatti più come ritracciamento tecnico, riflesso del generalizzato ritracciamento rialzista del dollaro.

JPYLo yen si è indebolito ieri sia contro dollaro da 128 a 129 USD/JPY sul rientro ulteriore della risk aversion e sulla risalita dei rendimenti a lunga USA, sia contro euro da 134 a 136 EUR/JPY, complice anche il rafforzamento dell’EUR/USD. Il calo potrà proseguire soprattutto se i rendimenti USA saliranno ancora ma anche se la risk aversion diminuirà ulteriormente.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi la seconda lettura di aprile dovrebbe confermare un’inflazione in rialzo di un decimo rispetto al mese precedente, a 7,5% a/a (0,6% m/m).
L’indice core BCE (al netto di alimentari freschi ed energia) dovrebbe anch’esso confermare la lettura preliminare a 3,9% a/a (in salita dal 3,2% di marzo).
Nelle nostre stime, l’inflazione potrebbe intraprendere uno stabile trend discendente solo dall’estate.

STATI UNITI – Oggi sono in pubblicazione i dati dei cantieri edilizi di aprile, previsti in marginale calo a 1,785 mln.
Nonostante il forte aumento dei tassi sui mutui, la domanda insoddisfatta di abitazioni rimane solida e contribuirà a contenere gli effetti della restrizione monetaria sull’attività nel settore.