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18 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – La seconda lettura mostra un’accelerazione dell’inflazione in aprile, in linea con la stima preliminare.
Sul NIC, l’inflazione annua è salita da 0,8% a 1,1% (massimo da due anni), con listini in aumento di 0,4% m/m.
Le pressioni al rialzo sul valore tendenziale sono venute principalmente dalla crescita dei beni energetici (a 9,8% a/a da 0,4% precedente), che spiazza il calo degli alimentari freschi (-0,3% a/a da 1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a -0,7%).
L’inflazione di fondo è scesa a 0,3% da 0,8%precedente.
Sulla misura armonizzata UE, l’inflazione è passata a 1,0% a/a da 0,6% di marzo. Sul mese l’IPCA è cresciuto di +0,9%, valore più alto della stagionalità di aprile: l’aumento congiunturale, più marcato rispetto al NIC, è spiegato dalla fine dei saldi stagionali.
In prospettiva, l’inflazione resterà sopra l’1% per tutto il 2021; il picco in corso d’anno dovrebbe essere raggiunto a settembre, attorno all’1,7%.
Si stanno manifestando già da qualche mese pressioni inflazionistiche a monte della catena produttiva nell’industria, condizionata dai colli di bottiglia in alcuni mercati delle materie prime a livello globale.
Tuttavia, la ripresa della domanda domestica, in particolare nel settore dei servizi, sarà a nostro avviso assai graduale, e non di entità tale da innescare significative pressioni al rialzo sulla dinamica sottostante.
Vediamo un’inflazione poco sopra l’1% in media d’anno nel 2021 e all’1% nel 2022.
L’inflazione italiana dovrebbe rimanere più contenuta rispetto alla media della zona euro.

STATI UNITI – L’indice Empire della NY Fed è poco variato a maggio, a 24,3 da 26,3 di aprile.
Il quadro che emerge dall’indagine è generalmente molto positivo, con accelerazione di ordini e consegne (a 28,9 e 29,7, rispettivamente), stabilità su livelli elevati per gli ordini inevasi e i tempi di consegna e indicazioni di attività in crescita solida con difficoltà a soddisfare la domanda.
Gli occupati sono in aumento moderato, in linea con aprile (13,6 da 13,9), mentre la settimana lavorativa aumenta (18,7 da 12,7).
Gli indici di prezzo proseguono sul trend verso l’alto: prezzi pagati a 83,5 da 74,7 e prezzi ricevuti a 37,1 da 34,9.
Gli indicatori a 6 mesi restano vicini ai livelli di aprile, con segnali ampiamente espansivi: condizioni generali a 36,6, ordini a 35,3, occupati a 37,3.
È importante rilevare una potenziale svolta degli indici di prezzo, con i prezzi pagati da 71,2 a 67,1 e quelli ricevuti da 45,2 a 43,6 che danno supporto allo scenario di pressioni inflazionistiche transitorie.
Il quadro che emerge dall’indagine conferma l’aspettativa di proseguimento di espansione solida nel manifatturiero nei prossimi trimestri.

GIAPPONE – La prima stima del PIL del 1° trimestre registra una variazione di -1,3% t/t (-5,1% t/t ann.), contro aspettative per -1,2% t/t, sulla scia degli effetti restrittivi dell’ondata pandemica di inizio anno.
La domanda domestica corregge di -1,1% t/t, spinta verso il basso sia dalla componente privata (-0,9% t/t), sia da quella pubblica (-1,6% t/t).
I consumi privati calano di -1,4% t/t, dopo due trimestri di crescita positiva (5,1% t/t e 2,2% t/t nel 3° e nel 4° trimestre, rispettivamente).
Anche gli investimenti fissi non residenziali sono in calo (-1,4% t/t, dopo 4,3 %t/t dell’autunno).
Il canale estero dà un contributo negativo pari a -0,2pp, in presenza di un netto rallentamento dell’export (2,3% t/t dopo 11,7% t/t nel 4° trimestre) e di una crescita delle importazioni ancora solida (4% t/t, dopo 4,8% t/t).
La debolezza della crescita nel 1° trimestre espone la fragilità del quadro economico giapponese, soggetto ai rischi di rinnovate ondate di contagi.
Al contrario di quanto sta avvenendo negli altri paesi industrializzati, in fase di ripresa grazie alla diffusione dei vaccini, in Giappone la lentezza e i ritardi della campagna vaccinale hanno lasciato spazio a un nuovo aumento di contagi, che ha portato alla terza dichiarazione di stato di emergenza nazionale.
Le restrizioni sono ora state prolungate fino a fine maggio ed estese a sette prefetture, con misure di contenimento meno drastiche imposte anche in altre aree.
Al 16 maggio, solo il 3,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il ritmo di somministrazioni rimane molto lento, inferiore a 200 mila/giorno.
La previsione per il 3° trimestre è di crescita nella migliore delle ipotesi stagnante, sostenuta dal canale estero a fronte di ulteriore debolezza dei consumi.
Le indagini di settore hanno registrato una ripresa del manifatturiero e una risalita dell’attività nei servizi ad aprile, che però dovrebbe essere di nuovo frenata a maggio in seguito alle misure restrittive.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce un significativo allentamento nelle restrizioni anti-Covid.
Le principali novità riguardano le “zone gialle, nelle quali, dall’entrata in vigore del decreto, il divieto di spostamenti notturni scatterà dalle ore 23 anziché dalle 22; il coprifuoco inizierà alle ore 24 dal 7 giugno, e sarà abolito dal 21 giugno.
Dal 22 maggio, tutti gli esercizi presenti nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali potranno restare aperti anche nei giorni festivi e prefestivi, e sarà possibile riaprire gli impianti di risalita in montagna.
La riapertura delle palestre è anticipata dal 1° giugno al 24 maggio (dal 1° luglio potranno riaprire le piscine al chiuso, i centri natatori e i centri benessere), e quella di parchi tematici e di divertimento pubblico dal 1° luglio al 15 giugno.
Dal 1° giugno sarà possibile consumare cibi e bevande all’interno dei locali (anche oltre le ore 18).
Dal 1° giugno all’aperto e dal 1° luglio al chiuso sarà consentita la presenza di pubblico, nei limiti già previsti (25% della capienza massima, con limite di 1000 persone all’aperto e 500 al chiuso), per tutte le competizioni o eventi sportivi (non solo a quelli di interesse nazionale).
Dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”.
Dal 1° luglio è prevista la riapertura di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, e delle attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, e sarà di nuovo possibile tenere corsi di formazione pubblici e privati in presenza.
Restano sospese le attività in sale da ballo, discoteche e simili (anche all’aperto).
Infine, il decreto modifica i parametri di ingresso nelle “zone colorate”, secondo criteri proposti dal Ministero della Salute, in modo che assumano principale rilievo l’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione complessiva e il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva (si passerà da 21 a 12 criteri).
Dal 1° giugno, dovrebbero passare in zona “bianca Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna; dal 7 giugno, anche Abruzzo, Veneto e Liguria.
Le nuove misure appaiono coerenti con un rimbalzo del PIL vicino al punto percentuale nel trimestre in corso, e con una significativa accelerazione nel ritmo di crescita nel trimestre estivo.

GERMANIA – Il Governo ha approvato nuove misure di alleggerimento delle restrizioni anti-COVID, introdotte a partire da novembre.
In particolare, i vaccinati (circa il 9,1% della popolazione) e i guariti dalla COVID-19 non dovranno mostrare un test negativo per poter circolare e saranno esentati dal coprifuoco; rimane l’obbligo di indossare la mascherina ed il distanziamento sociale.
Intanto prosegue a passo spedito la campagna vaccinale.
Il ministro della salute Spahn ha dichiarato che dal 7 giugno saranno rimossi i limiti di età attualmente in vigore, aprendo così la vaccinazione a tutti i tedeschi con più di 16 anni.

UNIONE EUROPEA – L’Unione Europea ha annunciato la sospensione dell’incremento dei dazi su 3,8 miliardi di dollari di beni statunitensi inizialmente programmato per giugno.
I dazi già imposti da entrambe le parti rimarranno però, almeno per il momento, ancora in vigore.
In un comunicato congiunto UE e Stati Uniti hanno inoltre dichiarato l’inizio, entro una fine dell’anno, di una trattativa per risolvere il problema dell’eccesso globale di capacità produttiva di acciaio e alluminio.

STATI UNITI – Altri commenti dalla Fed rafforzano il messaggio di pazienza nella valutazione dei dati e nelle decisioni relative al tapering.
Clarida (vice-presidente Board), ha sottolineato che la ripresa dell’economia nella fase di normalizzazione può essere non lineare, seguendo “uno shock senza precedenti, che ha causato un collasso senza precedenti e che può dare luogo a una ripresa senza precedenti”.
Secondo Clarida la crescita quest’anno potrà toccare il 7%, ma ci vorrà probabilmente più tempo per ripartire.
Dopo l’employment report di aprile, per Clarida è chiaro che non c’è ancora il “sostanziale ulteriore progresso” richiesto per il tapering, mentre sul fronte dell’inflazione la sua opinione è che le attuali pressioni siano transitorie.
Bostic (Atlanta Fed) ha dato opinioni simili, affermando che “ora non è il momento” per modificare la politica monetaria, con un differenziale di 8 mln di posti rispetto al livello pre-pandemia: “fino a quando non faremo sostanziale progresso per chiudere quel gap” sarà opportuno mantenere politiche molto accomodanti.
I discorsi degli esponenti della Fed seguiti alla pubblicazione dell’employment report e del CPI di aprile rendono obsoleta gran parte dei verbali dell’ultima riunione del FOMC in uscita domani.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in calo, per quanto contenuto, non ricevendo supporto dai rendimenti, che sono rimasti sulla difensiva.
L’indice Empire è sceso meno delle attese ma serve un maggior numero di dati positivi per reimmettere il biglietto verde su un sentiero rialzista.
Dalla Fed Clarida ha indicato che la Fed agirà se i rischi al rialzo sull’inflazione dovessero diventare significativi.
Se i rendimenti non risalgono stabilmente, non risale nemmeno il dollaro.

EURL’euro ha aperto la settimana al rialzo, comunque contenuto in area 1,21 EUR/USD, di riflesso al calo del dollaro.
A questi livelli il cambio è da monitorare, perché in quest’area vi sono resistenze importanti, che potrebbero essere testate in caso di input sfavorevoli al dollaro.

GBPAnche la sterlina ha aperto la settimana al rialzo sia contro dollaro da 1,40 a 1,41 GBP/USD sia, leggermente, contro euro da 0,86 a 0,85 EUR/GBP, grazie all’avvio della seconda fase del programma di allentamento delle misure di contenimento(tra cui la riapertura dei locali interni di bar e ristoranti).
Nuovi spunti giungeranno dai dati, a partire da quelli sul mercato del lavoro oggi.

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana in lieve rialzo contro dollaro sulla debolezza di quest’ultimo, restando comunque in area 109 USD/JPY, aggiornando invece i minimi dell’anno contro euro a un soffio da 133,00 EUR/JPY.
In fase di generalizzata debolezza del dollaro lo yen dovrebbe mantenersi in leggero vantaggio sul biglietto verde, indebolendosi invece contro euro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La seconda lettura del PIL nel 1° trimestre dovrebbe confermare la contrazione di -0,6% t/t e di -1,8% a/a emersa con la stima preliminare.
Le misure restrittive necessarie per contenere il contagio dovrebbero aver penalizzato i consumi privati a inizio anno ma grazie al progressivo allentamento delle restrizioni prevediamo un ritorno alla crescita nel trimestre in corso.
Dopo la contrazione di -6,7% registrata nel 2020, l’attività economica dovrebbe rimbalzare in media annua del 3,9% nel 2021

PAESI BASSI – Nel 1° trimestre il PIL è visto in contrazione di -0,9% t/t da -0,1% t/t precedente, in seguito ad una flessione della domanda interna e in particolar modo dei consumi.
La variazione tendenziale dovrebbe passare a -2,3% a/a da -3,0% a/a del trimestre autunnale.
In media annua l’attività economica è attesa in crescita del 2,3% nel 2021; i rischi sulla previsione sono orientati al ribasso.

STATI UNITI – I nuovi cantieri ad aprile sono attesi in calo a 1,725 mln, da 1,739 mln di marzo.
Il trend dei cantieri dovrebbe mantenersi verso l’alto, nonostante la stabilizzazione della fiducia dei costruttori di case, sulla scia della carenza di offerta, dell’aumento di affitti e prezzi e della correzione dei tassi sui mutui.
Le licenze dovrebbero aumentare a 1,77 mln da 1,759 mln del mese precedente, quando avevano registrato un modesto calo, in contrasto con il balzo dei cantieri.