17 Luglio 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro si è rafforzato ieri sulle vendite al dettaglio risultate migliori del previsto, ma ha chiuso solo lievemente al rialzo e oggi al contrario apre in ampio calo, complici un significativo rafforzamento dello yen e il consolidarsi di attese di mercato che la Fed attui un primo taglio dei tassi a settembre (probabilità implicita del 100%), per un totale di due-tre tagli entro fine anno (il terzo taglio viene dato con probabilità 60% a dicembre).
Oggi dai dati di produzione industriale si attende un rallentamento.
A meno di sorprese verso l’alto il dollaro dovrebbe quindi mantenersi sulla difensiva.
EUR – L’euro è sceso ieri sui dati USA delle vendite al dettaglio ma di riflesso allo scarso slancio del dollaro ha chiuso marginalmente al rialzo, passando in giornata da 1,08 a 1,09 EUR/USD.
Oggi apre al rialzo ancora da 1,08 a 1,09 EUR/USD principalmente di riflesso al generalizzato calo del biglietto verde.
La prospettiva che domani la BCE lasci i tassi fermi fornisce parziale sostegno ma soprattutto la crescente possibilità che a settembre anche la Fed – non solo la BCE – tagli i tassi favorisce la moneta unica (corridoio di resistenze chiave 1,0980-1,1000 EUR/USD).
GBP – La sterlina, in calo ieri contro dollaro (seppure contenuto in area 1,29 GBP/USD) sui buoni dati USA delle vendite al dettaglio, è risalita stamani fino a rivedere massimi abbandonati a luglio dell’anno scorso in area 1,30 GBP/USD, complici sia la debolezza generalizzata del biglietto verde sia i dati di inflazione domestica, che hanno sorpreso verso l’alto nella componente “headline” stabilizzandosi a 2,0% contro attese per un calo sotto target a 1,9%, ferma restando su livelli ancora elevati la “core” a 3,5%.
Rispetto a ieri infatti la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BoE ad agosto-settembre è scesa da 48-96% a 36-84%, restando al 100% su novembre, così come la probabilità di un secondo taglio entro dicembre è scesa da 100% a 92%.
Il quadro però è ancora da definirsi perché domani dai dati sul mercato del lavoro si attende un rallentamento della dinamica retributiva e venerdì si prevedono vendite al dettaglio negative, il che – se confermato – dovrebbe almeno in parte indebolire la sterlina.
Questa intanto oggi è in rafforzamento anche contro euro, da 0,84 a 0,83 EUR/GBP, dove ha nuovamente aggiornato i massimi (da agosto 2022).
JPY – Lo yen, che aveva aperto la settimana tornando a indebolirsi contro dollaro da 157 a 158 USD/JPY, si è improvvisamente apprezzato stamani fino a 156 USD/JPY sollevando il dubbio di un intervento valutario, che tuttavia non appare molto probabile anche se sembra che le autorità siano intervenute la settimana scorsa (giovedì e venerdì, per un totale di circa seimila miliardi di yen).
Per quanto rapido e ampio il movimento odierno potrebbe essere collegato allo smantellamento di carry-trades al consolidarsi dell’ipotesi che la Fed si appresti ad avviare un ciclo di tagli dei tassi a settembre.
In ogni caso, salvo sorprese verso l’alto dai dati USA, lo yen dovrebbe riuscire se non a consolidare almeno a stabilizzarsi.