17 Giugno 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, cedendo solo marginalmente e brevemente venerdì sui dati USA di prezzi all’import e fiducia delle famiglie che hanno deluso dando segnali di rallentamento dell’economia.
La tenuta del dollaro si spiega in parte con la debolezza dell’euro in parte con l’idea trasmessa dal FOMC mercoledì scorso che la Fed quest’anno attui solo un taglio dei tassi anziché tre come indicato in precedenza.
Dai dati in uscita in questi giorni si attendono indicazioni contrastanti: in leggero miglioramento indice Empire oggi, vendite al dettaglio e produzione industriale domani, in indebolimento invece Philly Fed giovedì e indici PMI venerdì.
In tal caso il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, a meno di significative delusioni/sorprese favorevoli che lo indebolirebbero/rafforzerebbero.
EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata al ribasso da 1,07 a 1,06 EUR/USD, scendendo venerdì perché, nonostante avrebbe dovuto trarre beneficio dai dati USA negativi, hanno prevalso le incertezze relative all’avvicinarsi delle elezioni francesi unitamente al fatto che intanto la BCE questo mese ha tagliato i tassi mentre la Fed no.
Dai dati dei prossimi giorni si attendono segnali di miglioramento (ZEW tedesco domani, fiducia dei consumatori dell’area giovedì e PMI dell’area venerdì).
A meno di delusioni dai dati dell’area o di sorprese eclatanti da quelli USA, il downside dell’euro dovrebbe restare arginato.
Non è però da escludersi che nel brevissimo termine l’incertezza politica prevalga penalizzando ancora la moneta unica (fascia chiave di supporti 1,06-1,05 EUR/USD).
GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata al ribasso contro dollaro da 1,27 a 1,26 GBP/USD perlopiù di riflesso al rafforzamento del biglietto verde ma anche sotto il peso dell’incertezza sul sentiero dei tassi BoE.
Mercoledì si attende un calo dell’inflazione, che resta però ancora molto elevata al punto che alla riunione che termina giovedì la BoE dovrebbe lasciare ancora i tassi fermi per tagliarli probabilmente ad agosto.
Un non-taglio dei tassi questa settimana potrebbe però favorire la sterlina solo in misura modesta, soprattutto se la BoE dovesse segnalare che la svolta è comunque vicina.
Venerdì altri spunti giungeranno dai dati sulle vendite al dettaglio, attese in miglioramento ma da livelli molto negativi, e dai PMI, dove si attende in marginale miglioramento l’indice dei servizi e in marginale calo quello manifatturiero.
Contro euro la sterlina è tornata a indebolirsi da 0,83 a 0,84 EUR/GBP tra venerdì e oggi.
L’incertezza dovuta alle prossime elezioni britanniche (4 luglio) è un fattore che al momento può incidere negativamente sulla sterlina.
JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata solo lievemente al ribasso contro dollaro da 156 a 157 USD/JPY, passando per un minimo a 158 USD/JPY venerdì sull’esito della riunione BoJ, ma recuperando poi grazie al calo dei rendimenti a lunga USA sui dati statunitensi.
I driver USA continueranno in questi giorni a guidare il cambio stabilizzandolo nel range corrente a meno di sorprese positive dai dati statunitensi che potrebbero indebolire ancora lo yen.