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13 Giugno 2023 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Questa mattina la stima finale dei prezzi al consumo di maggio ha confermato il calo dei listini registrato nella prima lettura (-0,1% m/m sull’indice nazionale e -0,2% m/m sulla misura armonizzata), per un rallentamento dell’inflazione annua a 6,1% da 7,2% sull’indice domestico e a 6,3% da 7,6% sull’IPCA.

STATI UNITI – Ieri, la Survey of Consumer Expectations di maggio ha mostrato un calo delle aspettative di inflazione a 1 anno a 4,1%, minimo da due anni, ma anche un modesto rialzo delle aspettative a 3 e 5 anni a 3% e 2,7%, rispettivamente.
Per il mercato del lavoro, le famiglie prevedono un rallentamento della crescita salariale, in concomitanza con prospettive migliori per la disoccupazione e i rischi di perdita del lavoro.
Per quanto riguarda le condizioni del credito, si registra un modesto peggioramento.

 

COMMENTI:                                  

CINALa banca centrale ha tagliato il tasso reverse repo a sette giorni di 10 punti base, portandolo a 1,90% da 2,00%.
È il terzo taglio dopo quelli di gennaio e agosto dello scorso anno.
La mossa dovrebbe essere seguita nei prossimi giorni da analoghi aggiustamenti nei tassi a più lungo termine.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in leggero rialzo ieri ma sta di nuovo scendendo questa mattina, in linea con la dinamica dei rendimenti.
Se i dati di inflazione oggi confermeranno le attese di calo, il biglietto verde dovrebbe mantenersi sulla difensiva, pronto eventualmente a recuperare, almeno in parte, sull’esito del FOMC di domani sera se la Fed segnalerà l’opportunità di un altro rialzo dei tassi alla successiva riunione di luglio.

EURL’euro ha aperto la settimana in marginale rialzo ieri, contenuto comunque ancora in area 1,07 EUR/USD, ma aiutato dai differenziali di rendimento più favorevoli grazie al calo dei rendimenti USA su attese di riduzione dell’inflazione statunitense oggi.
L’euro si è rafforzato ulteriormente questa mattina fino a riaffacciarsi in area 1,08 EUR/USD, in prospettiva del dato USA e del disallineamento tra Fed – attesa lasciare i tassi fermi domani – e BCE – attesa invece alzare ancora i tassi giovedì.
A meno di sorprese verso l’alto dai dati USA oggi l’euro dovrebbe riuscire a consolidare o almeno a stabilizzarsi.
Le indicazioni contrastanti giunte stamani dallo ZEW tedesco (migliorato a sorpresa l’indice di sentiment ma peggiorato molto più del previsto quello sulla situazione corrente) potrebbero contenere l’upside della moneta unica.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo ieri da 1,25 a 1,24 GBP/USD sul fallito tentativo di raggiungere/rompere la resistenza chiave di 1,2600 GBP/USD, complici anche le dichiarazioni di Mann, dalla BoE, che ha espresso accresciuta preoccupazione per la persistenza dell’inflazione spiegando che è necessario alzare ancora i tassi.
Questo non ha favorito la sterlina perché ulteriore restrizione monetaria nel breve penalizzerà ancora di più quadro di crescita dell’economia britannica già molto compromesso.
Questa mattina però la sterlina è tornata a salire anche grazie ai dati sul mercato del lavoro che hanno sorpreso verso l’alto mostrando un calo del tasso di disoccupazione contro attese di aumento, un’accelerazione ancora maggiore del previsto per la dinamica salariale e una crescita degli occupati superiore alle aspettative.
Il mercato ha rivisto ulteriormente verso l’alto le aspettative sui tassi BoE aggiungendo un altro rialzo di 25 pb con probabilità del 60% (attesi 100-125 pb complessivi di rialzi entro fine anno).
Nel breve la sterlina può trarre beneficio dalle prospettive sui tassi BoE, ma successivamente il vantaggio dovuto a questo fattore dovrebbe andare riducendosi, per via dell’effetto negativo sulla crescita.
Oggi, intanto, salvo sorprese verso l’alto dai dati USA, la sterlina dovrebbe riuscire a consolidare o almeno a stabilizzarsi.
Contro euro la sterlina è arretrata da 0,85 a 0,86 EUR/GBP.
Da seguire intanto oggi l’intervento di Bailey.

JPYLo yen si è stabilizzato contro dollaro tra ieri e oggi in area 139 USD/JPY, seguendo comunque la dinamica dei rendimenti a lunga USA.
Salvo sorprese verso l’alto dall’inflazione USA oggi dovrebbe riuscire a rafforzarsi, almeno in parte.
Contro euro invece è in calo da 149 a 150 EUR/JPY, complici i differenziali di tasso/rendimento più sfavorevoli.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Oggi l’indice ZEW sulle attese di analisti e investitori istituzionali sull’economia tedesca è visto calare per il quarto mese di fila a giugno, a -13 da -10,7 precedente.
I timori sugli effetti della restrizione monetaria dovrebbero essere solo in parte mitigati dalle notizie incoraggianti sul fronte inflazione.
Ci aspettiamo una stabilizzazione dell’indice sulla situazione corrente a -35 dopo la correzione del mese scorso.
– In calendario anche la lettura definitiva dell’inflazione di maggio in Spagna (che in prima lettura aveva visto un rallentamento a 2,9% da 3,8% precedente sull’indice armonizzato).

STATI UNITI – Oggi il CPI a maggio è previsto in aumento di 0,3% m/m (4,1% a/a).
L’indice core dovrebbe essere in rialzo di 0,4% m/m (5,3% a/a), con indicazioni sempre solide per i servizi core ex-abitazione, e stabilità per l’abitazione, sui ritmi più moderati degli ultimi mesi.
A maggio, le tariffe aeree dovrebbero essere in rialzo, mentre i prezzi delle auto usate dovrebbero correggere, alla luce del Manheim Used Car Price Index, in calo di -0,9% m/m nella prima metà di maggio.
I dati dovrebbero confermare ancora una stagnazione della variazione mensile di prezzi core, ma da giugno in poi si dovrebbe vedere una dinamica più contenuta che potrebbe contribuire a definire il picco dei tassi poco sopra il livello attuale.