13 Gennaio 2025 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, aggiornando nuovamente i massimi, favorito venerdì dall’employment report che ha sorpreso positivamente mostrando un aumento degli occupati superiore alle attese e un calo del tasso di disoccupazione contro attese di una sua stabilizzazione.
Il mercato ha di conseguenza rivisto al ribasso da due a uno i tagli dei tassi Fed previsti quest’anno.
La settimana entrante sarà ricca di altri spunti chiave.
Oltre a molti discorsi Fed, il dato più importante sarà mercoledì l’inflazione, attesa in aumento nella versione headline, stabile in quella core.
Dagli indici Empire, Philly Fed, vendite al dettaglio, sussidi di disoccupazione, settore immobiliare e produzione industriale tra mercoledì e venerdì si attendono indicazioni di carattere misto ma complessivamente non negative.
A meno pertanto di delusioni eclatanti, soprattutto sul fronte inflazione/mercato del lavoro, il dollaro dovrebbe consolidare o quantomeno stabilizzarsi.
EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata al ribasso da 1,04 a 1,02 EUR/USD, aggiornando i minimi sui dati del mercato del lavoro USA, che sono stati nuovamente superati stamani con una discesa in area 1,01 EUR/USD. Il contrasto tra la forza dell’economia USA e dell’area e il divario tra i tagli dei tassi attesi dalla Fed (scarsi) e dalla BCE (numerosi) pongono rischi verso il basso nel breve sull’euro (downside intorno alla parità).
Dai dati dei prossimi giorni (produzione industriale italiana e dell’area, PIL tedesco) si attendono indicazioni miste, ma nel complesso non favorevoli.
Eventuali sorprese positive difficilmente modificherebbero il quadro di debolezza del cambio nel brevissimo termine.
GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata in calo sia contro dollaro da 1,25 a 1,21 GBP/USD (con incursione stamani in area 1,20 GBP/USD) – indebolita in particolare dall’employment report USA – sia contro euro da 0,82 a 0,84 EUR/GBP – penalizzata dalle preoccupazioni per lo stato del quadro macro e di finanza pubblica domestico.
Dai dati in uscita questa settimana (inflazione, produzione industriale, PIL mensile e vendite al dettaglio) si attendono indicazioni di carattere misto, ma sarebbero necessarie ampie sorprese positive per consentire alla sterlina di rimbalzare.
Nel breve, a meno di delusioni dagli USA, la valuta britannica rischia di mantenersi sulla difensiva.
JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata pressoché stabile contro dollaro in area 157 USD/JPY, scendendo però temporaneamente verso minimi in area 158 USD/JPY sull’employment report USA.
A contenere il downside dello yen sta contribuendo il monitoraggio delle autorità sul cambio, l’aumento della risk aversion, nonché la notizia che la BoJ questo mese potrebbe rivedere al rialzo le previsioni di inflazione, come mossa preparatoria per un nuovo rialzo dei tassi.
Salvo conferme in tal senso dalla BoJ, i rischi sullo yen restano però verso il basso nel breve.