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12 Novembre 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo ieri e ha aggiornato i massimi stamani andando a rivedere livelli abbandonati a inizio luglio.
Si tratta ancora dell’onda lunga della vittoria di Trump, ma domani si avrà un primo test dell’effettivo slancio rialzista del biglietto verde con i dati di inflazione: eventuali sorprese verso il basso aumenterebbero la probabilità di un altro taglio dei tassi Fed a dicembre facendo arretrare almeno parzialmente il dollaro.
Da seguire comunque intanto i discorsi Fed in calendario.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in calo da 1,07 a 1,06 EUR/USD e sta scendendo ancora oggi, dopo la delusione dello ZEW tedesco.
La debolezza della moneta unica riflette perlopiù la forza del dollaro, ma anche, in misura inferiore, fattori propri, tra cui la maggior debolezza del ciclo economico dell’area e l’incertezza politica in Germania.
La prospettiva di tagli BCE ad ogni riunione nei prossimi mesi contribuisce a mantenere i rischi verso il basso (prossimi supporti chiave in area 1,05 EUR/USD).

GBP – La sterlina ha aperto la settimana in calo contro dollaro da 1,29 a 1,27 GBP/USD tra ieri e oggi, perlopiù sulla generalizzata forza del biglietto verde, e oggi per le indicazioni di allentamento delle condizioni del mercato del lavoro domestico giunte dai dati di stamani (aumento del tasso di disoccupazione e rallentamento della dinamica salariale ex-bonus).
Nuova debolezza potrebbe aversi venerdì sui dati di PIL attesi in ampio rallentamento.
La sterlina dovrebbe però tendenzialmente mantenersi meno cedevole dell’euro per via del minor numero di tagli dei tassi attesi da parte della BoE rispetto alla BCE.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in calo contro dollaro da 152 a 154 USD/JPY tra ieri e oggi, un movimento per ora limitato dall’andamento incerto dei rendimenti a lunga USA dopo l’ampia salita precedente e dalla tenuta invece di quelli giapponesi.
Nel breve i driver saranno i dati USA quindi domani un primo vero test si avrà con l’inflazione statunitense, ma nel frattempo saranno da seguire eventuali discorsi BoJ per capire quando la banca centrale potrebbe riprendere ad alzare i tassi.
Questo infatti favorirebbe lo yen, che altrimenti nel breve resta esposto a rischi verso il basso sotto la predominanza della forza acquisita dal biglietto verde post-vittoria di Trump.