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12 Novembre 2020 – nota economica giornaliera

GERMANIA – La seconda lettura ha confermato che a ottobre i prezzi al consumo sono saliti di un decimo sull’indice nazionale e rimasti fermi sull’armonizzato.
L’inflazione annua è stata quindi anch’essa confermata in rallentamento rispettivamente a -0,2% sull’indice nazionale e a -0,5% sull’indice armonizzato.
L’inflazione tedesca è vista in rallentamento a 0,5% nel 2020 da 1,4% del 2019.

GIAPPONE – Gli ordini di macchinari a settembre calano di -4,4% m/m, dopo +0,2% m/m ad agosto, portando la correzione trimestrale a -0,1% t/t (-12,9% t/t in primavera).
Gli ordini dall’estero sono crollati di -16,7% m/m, in parte come correzione dopo il balzo di +49,6% m/m di agosto, mentre gli ordini a livello domestico sono in moderato miglioramento.
Il Cabinet Office prevede una flessione di -1,9% t/t in autunno.

 

COMMENTI:

BCE – Nel discorso per lo ECB Forum on Monetary Policy, la presidente Lagarde ha dichiarato che la politica monetaria dovrà continuare a fornire sostegno, perché i rischi al ribasso per l’economia sono cresciuti e “l’impatto della pandemia continuerà a gravare sull’attività economica fino al 2021 inoltrato”.
La politica monetaria deve “sostenere la domanda e prevenire effetti secondari” su salari e prezzi, garantendo condizioni di finanziamento favorevoli per l’intera economia.
Il primo ruolo che deve svolgere è quello di evitare gli effetti di spiazzamento della politica fiscale su famiglie e imprese, compensandone eventuali effetti sui tassi di interesse. In secondo luogo, deve “sostenere il settore bancario per garantire la trasmissione della politica monetaria e prevenire retroazioni negative”. Per questo, è anche necessario garantire che le condizioni favorevoli di finanziamento resteranno tali a lungo.
Lagarde ha concluso che “sebbene tutte le opzioni siano sul tavolo, il PEPP e le TLTRO III hanno dimostrato la loro efficacia nell’ambiente attuale e possono essere regolati dinamicamente per reagire all’evoluzione della pandemia. È quindi probabile che rimangano gli strumenti principali per l’adeguamento della nostra politica monetaria”.
La presidente ha anche spiegato che per la decisione di dicembre saranno valutati anche i programmi fiscali, le prospettive di distribuzione dei vaccini e l’efficacia delle misure di confinamento in essere.

BREXITReuters riferisce che il ministro degli esteri irlandese ha giudicato “improbabile” la finalizzazione dei negoziati fra UE e UK questa settimana, e che se non ci sarà un’intesa nel corso della prossima settimana, i problemi diventeranno seri.
Reuters, inoltre, cita fonti anonime europee per le quali la vera scadenza è la seconda metà della prossima settimana, e che si attende la proposta di un testo finale intorno a mercoledì.
Secondo The Guardian, il Consiglio Europeo del 19 novembre sarebbe l’ultima occasione utile per approvare un’eventuale bozza di accordo commerciale con il Regno Unito, senza escludere la possibilità di un vertice tra von der Leyen e Johnson per smussare gli ultimi angoli, se nel frattempo i negoziati avranno fatto abbastanza progressi.
Il consiglio è preceduto da una riunione degli ambasciatori dei 27, spostata da questa settimana al 18/11.
La stessa fonte citata da The Guardian menziona la possibilità che il Parlamento Europeo debba essere convocato addirittura il 28/11 per esaminare l’accordo. Il Parlamento avrebbe voluto l’accordo entro lunedì prossimo per avviare il processo di ratifica.

STATI UNITI
 – Il continuo aumento dei contagi (nuovo record a 142.755, +69% in 14 giorni) e le difficoltà delle strutture sanitarie hanno determinato l’introduzione di misure restrittive volontarie nella maggior parte degli Stati.
In Texas, la chiusura delle attività in alcune contee è stata bloccata dal ministro della giustizia secondo cui tali ordini sono in conflitto con l’ordine di riapertura da parte del governatore.
In Wisconsin, il governatore ha emesso un ordine esecutivo di “invito” all’adozione di misure precauzionali e di limitazione degli spostamenti. Una situazione analoga si riscontra in Iowa e Nevada, fra gli altri.
Fra gli stati che invece hanno invertito gli ordini di riapertura con nuove restrizioni obbligatorie sull’attività, ci sono California, NY, Illinois, New Mexico, Colorado, Idaho, Connecticut.
Ieri, lo Stato di New York ha annunciato un coprifuoco alle 22per bar, ristoranti e palestre e ha imposto un limite di 10 persone alle riunioni nelle residenze private, con indicazioni di vincoli maggiori in caso di proseguimento del trend attuale. In Ohio è stato emesso l’ordine di indossare mascherine.
– La battaglia di Trump per bloccare la nomina di Biden a presidente prosegue con una strategia mirata a impedire la certificazione dei risultati in Pennsylvania, Michigan e Arizona, attraverso cause concentrate su presunte irregolarità del processo di voto e spoglio delle schede.
L’obiettivo è di trasferire eventualmente la decisione di nominare i delegati all’Electoral College ai parlamenti statali (repubblicani).
Ci sono pochi precedenti legali per cause simili e non ci sono evidenze di irregolarità.
L’accusa di irregolarità in alcune contee della Pennsylvania da parte di Trump è basata sul fatto che gli osservatori sono stati tenuti a distanza durante lo spoglio, in seguito a misure di distanziamento (limitato a margini di sicurezza sanitaria) adottate in seguito alla pandemia.
Sembra improbabile che le cause intentate da Trump possano modificare i risultati né portare a un effettivo blocco della certificazione.
Intanto, la Georgia ha annunciato un riconteggio manuale di tutte le schede, previsto dalla legge: Biden ha un margine di più di 14 mila voti (0,3% del totale) su circa 5 milioni. Secondo il segretario di stato, i risultati non cambieranno, alla luce dell’elevata affidabilità del sistema di conteggio automatico adottato in Georgia.
Biden ha annunciato la nomina di R. Klain come chief of staff.
Klain era stato chief of staff di Biden quando era vice-presidente (2009-11) e di A. Gore. Klain ha coordinato l’intervento dell’amministrazione Obama durante l’epidemia di Ebola nel 2014 ed è stato un consulente cruciale per la campagna di Biden nel 2020.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato, ancora sulla scia della notizia di lunedì sul vaccino anti-Covid, beneficiando anche della salita dei rendimenti USA che ne è derivata.
Il movimento va comunque letto con cautela perché ieri i mercati USA erano parzialmente chiusi per festività (Veterans Day).
Se la tendenza al rialzo dei rendimenti USA proseguirà, perlomeno in termini differenziali rispetto alle altre principali economie (area euro in primis), il rafforzamento del dollaro potrà proseguire.

EURL’euro si è indebolito scendendo ieri da un massimo di 1,1833 a un minimo di 1,1744 EUR/USD, risentendo sia del consolidamento del dollaro sia della prospettiva di ulteriore stimolo monetario da parte della BCE (PEPP e TLTRO III) a dicembre, come esplicitamente indicato da Lagarde nel suo intervento di ieri.
La presidente della BCE ha anche ricordato di nuovo che un apprezzamento del cambio potrebbe avere ricadute negative sull’inflazione.
Tendenzialmente l’euro dovrebbe quindi mantenersi sulla difensiva, il che non significa però che si prospetti un’accelerazione ribassista, perché nel breve il decorso sfavorevole della pandemia sia in Europa che negli USA dovrebbe favorire ancora dinamiche di tipo laterale.

GBPLa sterlina, dopo essere salita ancora contro dollaro da 1,31 a 1,33 GBP/USD, ha poi ripiegato chiudendo al ribasso sulla notizia Reuters secondo cui i negoziati post-Brexit in corso dovrebbero proseguire oltre la scadenza di metà novembre che l’UE aveva recentemente indicato, perché non vi sarebbero ancora le condizioni per raggiungere un’intesa entro tale data.
Contro euro la sterlina si è rafforzata da 0,89 a 0,88 EUR/GBP, pur chiudendo alla fine pressoché stabile.
Il PIL del 3° trimestre ha confermato le attese di rimbalzo, ma il dato ha scarso rilievo in quanto il recente aumento dei contagi e conseguente lockdown suggeriscono una nuova contrazione nel 4° trimestre.
A meno di novità positive sul fronte dei negoziati post-Brexit, la sterlina potrebbe mantenersi sulla difensiva per ora.

JPYLo yen si è indebolito leggermente contro dollaro, mantenendosi comunque tra 104 e 105 USD/JPY, subendo la maggior forza del biglietto verde e il sentiment comunque positivo post-notizia sul vaccino.
Contro euro invece è salito da 124 a 123 EUR/JPY, per via del maggior cedimento dell’EUR/USD.
Il nuovo contesto di fondo tende a privare di supporto la valuta nipponica nei confronti del dollaro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La ripresa della produzione industriale dovrebbe fermarsi a settembre: l’indice dovrebbe segnare un -0,4% m/m, dopo il +0,7% m/m di agosto. La variazione annua è attesa rimanere in territorio ampiamente negativo, a -6,8% a/a da -7,2% a/a. Stimiamo una contrazione di -9,8% nel 2020.

STATI UNITI – Il CPI di ottobre è previsto in aumento di 0,2% m/m (1,2% a/a), dopo 0,2% m/m di settembre. Anche l’indice core dovrebbe essere in rialzo modesto, 0,2% m/m (1,8% a/a), dopo 0,2% m/m. e registrare una prosecuzione del trend recente di normalizzazione dopo la volatilità dei due trimestri precedenti.
Il trend sottostante dovrebbe però mantenere relativa debolezza nel comparto dei servizi (trasporti e ricreazione, ma anche abitazione), a fronte di un quadro misto per i beni core.
In alcuni settori, la forte domanda di beni si scontra con vincoli all’offerta (auto, arredamento, abbigliamento).
Su base tendenziale, l’inflazione headline dovrebbe essere in calo verso l’1% fino a marzo2021, per poi risalire e superare il 2,5% fra aprile e luglio.