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12 Giugno 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato ancora ieri seppure di poco, ma il banco di prova si avrà oggi con il FOMC.
Le attese sono per tassi fermi ma importanti saranno le nuove previsioni di inflazione, che verranno probabilmente riviste al rialzo, e le nuove attese sui tagli dei tassi Fed, che verranno probabilmente rivisti al ribasso, da tre a due quest’anno.
Nel complesso questo dovrebbe favorire il dollaro ma in misura limitata perché già scontato dal mercato, mentre maggiore sarebbe il vantaggio che ne trarrebbe se la Fed riducesse ulteriormente il numero dei tagli attesi tra quest’anno e il prossimo.
Da seguire oggi pomeriggio, prima del FOMC, saranno comunque anche i dati di inflazione, dai quali si attendono modeste indicazioni di allentamento delle pressioni inflazionistiche, che come tali non dovrebbero smuovere significativamente il dollaro prima del FOMC, a meno di sorprese verso l’alto/il basso che farebbero invece rafforzare/indebolire il dollaro pre-FOMC.

EURL’euro è sceso ulteriormente ieri, mantenendosi comunque in area 1,07 EUR/USD.
Cruciale sarà l’esito del FOMC di questa sera che potrebbe indebolire l’euro alla luce del taglio dei tassi attuato invece dalla BCE giovedì scorso.
Il downside dovrebbe essere comunque contenuto, a meno che la Fed non riveda al ribasso più del previsto i tagli dei tassi attesi, nel qual caso il cambio potrebbe veder messi alla prova i supporti a 1,0700 EUR/USD.

GBPLa sterlina invece si è leggermente rafforzata ieri contro dollaro pur restando in area 1,27 GBP/USD, complici i dati sulla dinamica retributiva risultati più elevati delle attese.
Il mercato infatti ha marginalmente rivisto al ribasso in giornata le probabilità di un primo taglio dei tassi BoE ad agosto-settembre da 40-68% a 36-64%, ferme restando a 8% e 100% le probabilità su giugno e novembre.
Oggi però la sterlina rischia di cedere, sia sui dati di produzione industriale domestici attesi negativi sia sull’esito del FOMC, anche se in misura limitata, a meno di dati domestici molto deludenti e/o di una revisione verso il basso dei tagli Fed attesi più ampia del previsto.

JPY – Anche lo yen ieri si è indebolito ancora contro dollaro da 156 a 157 USD/JPY e rischia nuova debolezza sull’esito del FOMC, anche se limitata, a meno che la Fed non riveda al ribasso più del previsto i tagli dei tassi attesi, nel qual caso il cedimento dello yen sarebbe più ampio.
I giochi si riapriranno comunque con l’esito della riunione BoJ di venerdì notte, dove possibili aperture verso una riduzione degli acquisti di JGB dovrebbero favorire lo yen.