11 Aprile 2025 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha corretto ulteriormente ieri penalizzato anche dai dati di inflazione che hanno mostrato un calo superiore alle attese, ma il movimento, che sta proseguendo oggi verso minimi abbandonati nell’estate del 2023, indica che l’elevata incertezza prodotta dalle politiche commerciali di Trump sta generando un allontanamento degli investitori dalla valuta statunitense.
Oggi si attende un peggioramento della fiducia delle famiglie, difficilmente compensabile dall’aumento atteso nei prezzi alla produzione (PPI).
A meno quindi di sorprese positive eclatanti dai dati USA il dollaro dovrebbe rimanere sotto pressione.
EUR – Esclusivamente sulla correzione del dollaro l’euro ha messo a segno un ampio rafforzamento da 1,09 a 1,13 EUR/USD tra ieri e oggi, andando a rivedere massimi abbandonati nel primo trimestre del 2022.
Nel brevissimo termine, trattandosi di una “perdita di fiducia” nel dollaro, in assenza di novità o iniziative da parte dell’Amministrazione Trump che frenino la discesa del biglietto verde, la moneta unica potrebbe rafforzarsi ancora (resistenze chiave in area 1,14 EUR/USD).
La situazione è da monitorare per verificare se non debba essere rivisto al rialzo il profilo del cambio, almeno nel breve termine: i driver sono di origine USA.
GBP – Anche la sterlina si è rafforzata tra ieri e oggi contro dollaro esclusivamente sulla debolezza di quest’ultimo da 1,28 a 1,30 GBP/USD, ma meno dell’euro rispetto al quale si è infatti indebolita ulteriormente da 0,85 a 0,87 EUR/GBP.
Le fragilità del quadro di crescita dell’economia britannica con le politiche commerciali di Trump pesano sulla sterlina.
Dalla BoE ieri anche Breeden, come pochi giorni prima Lombardelli, ha sottolineato gli accresciuti rischi verso il basso sulla crescita domestica, dichiarando invece, come la collega, che è più incerto l’effetto sull’inflazione, ma lasciando intendere implicitamente disponibilità a tagliare i tassi per sostenere l’economia.
Nel brevissimo termine quest’andamento contrastante, in salita contro dollaro, in discesa contro euro, potrebbe mantenersi.
In programma domani un discorso di Greene (BoE).
JPY – Lo yen si è rafforzato ampiamente tra ieri e oggi contro dollaro da 147 a 142 USD/JPY principalmente nel suo ruolo di safe haven sull’aumento della risk aversion, ma ieri anche sul calo dei rendimenti a lunga USA.
Nel brevissimo termine anche lo yen potrebbe trarre ulteriore vantaggio dalla fase di vulnerabilità del biglietto verde se non viene ripristinata la “fiducia” nel dollaro attraverso iniziative ad hoc dell’Amministrazione Trump.