11 Agosto 2023 – nota economica giornaliera
ITALIA
– Ieri la stima finale ha registrato una revisione al ribasso dell’inflazione di luglio di un decimo sia sull’indice armonizzato che sul CPI rispettivamente a 6,3% a/a e a 5,9% a/a.
Sul mese i prezzi sono risultati stagnanti sull’indice nazionale per il secondo mese mentre sono calati di -1,6% sull’armonizzato.
Anche l’inflazione armonizzata di fondo è stata corretta al ribasso di un decimo al 5,6% a/a, da 6,1% di giugno, mentre è stata confermata al 5,2% a/a sul CPI (5,6% il mese precedente).
Al momento il principale contributo alla crescita annua dei prezzi continua a provenire dagli alimenti che potrebbero però aver superato il picco mentre nei prossimi mesi mentre monitoreremo con attenzione la dinamica dei servizi ricettivi e di ristorazione che riteniamo possano svoltare dopo l’estate.
Il calo dell’inflazione dovrebbe quindi accentuarsi nei prossimi mesi per chiudere l’anno intorno al 2,5% a/a.
– Il tasso di posizioni vacanti è rimasto invariato al 2,1% nel 2° trimestre, non distante dal massimo storico di 2,4% toccato a fine 2022.
Su base settoriale si registra un calo nelle costruzioni (compatibile con il rallentamento del settore visto il rialzo dei tassi e la fine degli incentivi fiscali), un aumento nei servizi ed una stabilità nell’industria.
FRANCIA – Questa mattina il tasso di disoccupazione è salito di un decimo al 7,2% restando comunque prossimo al minimo dal 1982 toccato a inizio anno.
Si registra un leggero incremento dei disoccupati a fronte di una sostanziale stabilità per occupazione e attività.
REGNO UNITO – Il PIL è cresciuto di 0,2% t/t nel 2° trimestre.
I dati pubblicati oggi segnalano un’accelerazione a giugno a 0,5%, dopo la flessione di maggio (-0,1%).
A livello settoriale, la crescita è stata robusta nel manifatturiero (1,6%) e molto scarsa nei servizi (0,1%).
Dal lato della domanda, la crescita è stata trainata dai consumi privati e pubblici.
STAT UNITI – Ieri sia il CPI che il CPI core sono cresciuti di 0,2% m/m a luglio, come nel mese precedente. Il rialzo dell’inflazione headline a 3,2% a/a da 3% è spiegato da effetti base mentre la core è arretrata di un decimo a 4,7% a/a.
Escludendo la componente abitativa (che calerà con più forza nei prossimi mesi) i prezzi core sono calati di -0,1% m/m con la variazione annua che scende al 2,5%, un minimo da marzo 2021.
La tendenza di raffreddamento è più forte nei beni grazie al calo di automobili e abbigliamento mentre i segnali sono meno evidenti nei servizi ex abitazione (più dipendenti dal costo del lavoro).
I dati di moderazione delle pressioni inflattive, che ci attendiamo proseguano nei prossimi mesi, sembrano compatibili con tassi invariati a settembre.
PREVISIONI:
AREA EURO – In calendario per oggi le stime finali d’inflazione di luglio in Francia e Spagna mentre in Italia verranno pubblicati i dati sul commercio estero di giugno.
STATI UNITI
– Oggi è in calendario il dato sui prezzi alla produzione di luglio, attesi registrare una crescita di 0,2% m/m sia sull’indice headline che su quello core.
– La fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan di agosto potrebbe correggere leggermente a 71 dopo l’ampio balzo a 71,6 registrato nel mese precedente quando era stato sostenuto dall’attenuamento delle pressioni inflattive e dalla tenuta del mercato del lavoro.
L’indicatore dovrebbe comunque rimanere al di sopra dei livelli medi toccati nell’anno in corso.