10 Settembre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha aperto la settimana al rialzo ieri, ancora sulla scia delle indicazioni miste giunte dall’employment report di venerdì e su fattori tecnici legati all’ampia correzione recente.
L’indicazione della forza direzionale giungerà domani con i dati di inflazione, attesa in calo, a conferma delle aspettative di mercato che danno pienamente un primo taglio dei tassi Fed questo mese.
Più dubbia è l’entità dell’allentamento atteso entro fine anno, dove il mercato sconta con probabilità piena 100 pb di tagli cumulati da qui a dicembre.
A meno di dati molto negativi, che confortino tale scenario, questo potrebbe contribuire ad arginare il downside del dollaro sulla svolta Fed.
EUR – L’euro ha aperto la settimana in calo, limitato comunque in area 1,10 EUR/USD, perlopiù di riflesso alla salita del dollaro.
Sui dati di stamani (produzione spagnola e tedesca) più negativi delle attese la moneta unica si è leggermente indebolita, ma l’effetto negativo della prospettiva di un altro taglio dei tassi BCE giovedì dovrebbe essere mitigato dall’ormai vicina svolta Fed.
GBP – La sterlina ha aperto la settimana in calo contro dollaro da 1,31 a 1,30 GBP/USD principalmente sul rafforzamento di quest’ultimo.
Stamani prima si è invece rafforzata sui dati del mercato del lavoro domestici, positivi in termini di crescita occupazionale e tasso di disoccupazione, ma poi è arretrata in scia al confermato rallentamento delle dinamiche retributive, di cui la BoE terrà conto per tagliare a nostro avviso ancora i tassi a novembre.
Domani sarà la volta dei dati di produzione industriale, attesi negativi, il che dovrebbe mettere la sterlina sulla difensiva, anche se in misura limitata, perché sul fronte USA si prevede un calo dell’inflazione, preludio della svolta Fed.
Contro euro la sterlina rimane stabile in area 0,84 EUR/GBP.
JPY – Lo yen ha aperto la settimana in calo contro dollaro da 141 a 143 USD/JPY perlopiù di riflesso al recupero del biglietto verde, che configura un ritracciamento, ma anche sulle indicazioni di indebolimento sulla crescita del PIL domestico che potrebbero rendere la BoJ più cauta nel procedere con i rialzi dei tassi.
In questi giorni, comunque, a meno di sorprese verso l’alto dai dati di inflazione USA di domani, lo yen dovrebbe rafforzarsi, almeno in parte, o comunque stabilizzarsi.