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8 Luglio 2022 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
– Ieri, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione al 2 luglio sono rimaste circa stabili a 235 mila da 231 mila della settimana precedente, e i sussidi esistenti al 25 giugno sono aumentati a 1,375 mln da 1,324 mln del 18 giugno, con indicazioni sempre favorevoli per le prospettive del mercato del lavoro.
– La bilancia commerciale a maggio ha registrato un deficit di -85,5 mld, dopo -86,7 mld di aprile, con esportazioni in rialzo di 1,2% m/m e importazioni in crescita di 0,6% m/m.
Il deficit si è chiuso grazie alla riduzione di 2,9 mld per il comparto dei beni, che ha più che compensato la flessione dell’avanzo dei servizi (1,7 mld).
Il canale estero dovrebbe contribuire positivamente alla crescita del PIL del 2° trimestre.

GIAPPONE – I consumi delle famiglie a maggio sono calati di -0,5% a/a in termini reali e il reddito reale è sceso di -2,8% a/a.
Su base mensile, i consumi correggono per il secondo mese consecutivo, segnando una flessione di -2,9% m/m, a fronte di un rimbalzo del reddito di 2,7% m/m.
I dati mettono rischi verso il basso per la crescita del 2° trimestre.

 

COMMENTI:

BCE – Secondo quanto si legge nel resoconto della riunione BCE di politica monetaria di giugno, “i prossimi trimestri saranno deboli e il rischio di una recessione tecnica deve essere tenuto in considerazione”.
Il resoconto registra ampia condivisione dell’analisi sulle prospettive di inflazione, anche se è stato notato che l’aumento dell’inflazione di fondo degli ultimi mesi non era stato per nulla previsto e che le proiezioni dello staff sembravano ancora troppo benevole.
Sul fronte salariale, sono stati sottolineati il maggiore ricorso all’indicizzazione dei salari e la prospettiva di una crescita dei salari nominali nei prossimi anni superiore alla somma di crescita della produttività e obiettivo di inflazione.
La necessità di dimostrarsi determinati nel controllo dell’inflazione, ampiamente condivisa, significa che non va esclusa la possibilità di mosse superiori a 25pb e, secondo alcuni membri, avrebbe giustificato un rialzo di 50pb già a luglio, oppure a settembre (che alla fine è stata la soluzione di compromesso).
Riguardo al livello “neutrale” dei tassi, l’opinione generale era che il suo livello si sarebbe rivelato soltanto nel tempo, in base alla effettiva risposta dell’economia.
Il documento rileva che le banche fronteggiano un aumento del rischio di credito, che dovrà essere monitorato e contrastato con misure macroprudenziali.
Per quanto concerne il meccanismo anti-frammentazione, il resoconto afferma che potrebbe essere necessario per accelerare la normalizzazione della politica monetaria.
Da segnalare che non c’è stata alcuna discussione sul tema TLTRO, che non pare una priorità del consiglio.

STATI UNITI – Dalla Fed, Bullard (St Louis Fed) e Waller (Board) hanno detto di essere favorevoli a un altro rialzo di 75pb alla riunione di luglio.
Waller ha affermato che “l’inflazione è troppo alta (…) e dobbiamo muoverci verso una configurazione molto più restrittiva (…) il più velocemente possibile”, aggiungendo che se l’inflazione non scenderà, “dovremo fare di più” per evitare il disancoraggio delle aspettative.
Secondo Bullard le pressioni inflazionistiche diminuiranno, ma solo nel 2023, ed è appropriato un altro rialzo di 75pb per portare i tassi al 3,5% entro fine anno.

 

PREVISIONI:

ITALIA – In calendario per oggi i dati di maggio dovrebbero riportare che la produzione industriale è tornata a calare dopo tre mesi di crescita: stimiamo di -2,5% m/m dopo l’inatteso balzo di 1,6% m/m di aprile.
L’industria potrebbe aver comunque contribuito positivamente al PIL nel trimestre primaverile, ma il freno all’attività economica generale potrebbe essere solo rimandato al secondo semestre.

STATI UNITI – Oggi i dati del mercato del lavoro di giugno dovrebbero confermare il quadro positivo dell’occupazione.
Gli occupati non agricoli sono previsti in rialzo di 260 mila, spinti in prevalenza dai servizi, con indicazioni più deboli dal manifatturiero e dalle costruzioni.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe essere stabile a 3,6% per il quarto mese consecutivo, con la partecipazione poco variata.
I salari orari sono attesi in rialzo di 0,3% m/m, in linea con i mesi precedenti.
La dinamica occupazionale nei prossimi mesi potrebbe essere frenata da minore domanda nel settore dei beni, e rimanere ancora vincolata da scarsità di offerta di lavoro nei servizi.
La restrizione delle condizioni finanziarie richiederà tempo, come sempre, per trasferirsi sulla domanda di lavoro e sulla disoccupazione.