04 Giugno 2021 – nota economica giornaliera
AREA EURO – La stima finale dell’indice PMI dei servizi di maggio è stata rivista verso l’alto a 55,2 da 55,1 preliminare, in crescita da 50,5 di aprile e in territorio espansivo per il secondo mese di fila.
Confermate le stime flash per Germania (52,8 da 49,9 di aprile) e Francia (56,6 da 50,3 di aprile) mentre le prime letture evidenziano rialzi per Italia (53,1 da 47,3) e Spagna (59,4 da 54,6).
Le indagini riportano un miglioramento dell’attività sull’onda dell’allentamento delle restrizioni ed un maggiore ottimismo prospettico in vista delle riaperture già programmate.
Le imprese riportano anche indicazioni positive sull’occupazione ed un aumento dei prezzi, pagati e ricevuti, seppur in misura decisamente più contenuta rispetto alla manifattura.
Le revisioni al rialzo per gli indici manifatturiero e dei servizi portano il PMI composito per il complesso dell’Eurozona a 57,1 da 56,9 preliminare, in accelerazione dal 53,8 registrato in aprile, in territorio espansivo per il terzo mese consecutivo e ai massimi da febbraio 2018.
Nella fase attuale, gli indici PMI potrebbero sovrastimare il ritmo di crescita ma nel complesso le indagini offrono concordemente segnali incoraggianti circa lo stato della ripresa in area euro.
Dopo la contrazione registrata nei primi tre mesi del 2021, il PIL è atteso tornare in positivo già nel trimestre in corso prima di accelerare durante l’estate; a partire dal 2° trimestre, dovrebbero essere proprio i servizi a guidare la ripresa.
STATI UNITI
– L’ISM dei servizi a maggio aumenta a 64 da 62,7 di aprile, toccando un nuovo massimo storico.
L’indagine registra una persistente situazione di eccesso di domanda, con i tempi di consegna in continuo allungamento (a 70.4 da 66,1), i prezzi in costante accelerazione (a 80,6 da 76,8 di aprile, su un massimo dal 2008) e l’occupazione in crescita più contenuta (a 55,3 da 58,8).
Tutti i settori sono in espansione, su ritmi molto forti grazie alla riapertura delle attività e all’aumento della capacità produttiva.
Tuttavia, le imprese riportano vincoli di capacità, scarsità di input e difficoltà nella logistica e nel reperimento di manodopera, confermando la difficoltà a soddisfare la domanda.
– La stima ADP degli occupati non agricoli privati a maggio registra una variazione di 978 mila, dopo 654 mila ad aprile e 519 mila a marzo, con un’indicazione di costante progresso rispetto a incrementi medi di 185 mila a gennaio e febbraio.
La crescita degli occupati è diffusa a tutte le dimensioni di impresa e a tutti i settori.
L’industria crea 128 mila posti, di cui 52 mila nel manifatturiero, 65 mila nelle costruzioni e 11 mila nell’estrattivo.
Nei servizi, i nuovi occupati sono 850 mila, con 440 mila nel tempo libero/ospitalità, 140 mila per istruzione e sanità, 118 mila nei trasporti e nel commercio, 68 mila nei servizi alle imprese e 20 mila nei servizi finanziari.
I dati danno indicazioni positive per l’employment report di maggio e sono coerenti con la prevista accelerazione della crescita, nonostante le indicazioni di eccesso di domanda sul mercato del lavoro.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione proseguono sul trend in calo, e toccano un novo minimo post-pandemico a 385 mila nella settimana conclusa il 29 maggio, da 405 mila della settimana precedente, mentre i nuovi sussidi federali calano a 76 mila.
I sussidi statali esistenti al 22 maggio invece aumentano a 3,771 mln (+169 mila).
I sussidi totali in essere a metà maggio scendono a 15,435 mln (-366 mila).
COMMENTI:
STATI UNITI – Biden sta mostrando un aumento di flessibilità nei negoziati sul pacchetto di spesa per infrastrutture, con una nuova proposta più vicina a quella dei repubblicani sia in termini di entità delle misure sia in termini di modalità di finanziamento.
Biden infatti ha indicato la disponibilità a raggiungere un compromesso per un piano di 1 tln (da 1,7 tln dell’ultima revisione), considerando anche la possibilità di non includere un aumento della corporate tax rate.
I senatori repubblicani avevano presentato un’ultima revisione della loro proposta, portandola a 928 mld, e dovrebbero offrire una nuova versione in un incontro oggi fra Biden e la leader del gruppo, S. Moore Capito.
McConnell ha però segnalato scetticismo sulla proposta di Biden, lasciando ancora in dubbio la possibilità di raggiungere un accordo.
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro è risalito ampiamente rivedendo livelli abbandonati circa tre settimane fa grazie al dato sugli occupati ADP che è risultato migliore del previsto, a confermare il ruolo chiave dei dati sul mercato del lavoro.
Anche l’ISM non-manifatturiero è stato più forte delle attese.
Se oggi anche l’employment report si rivelerà positivo, il dollaro dovrebbe consolidare ulteriormente.
EUR – Sui dati USA l’euro ha corretto di oltre una figura piena da 1,22 a 1,21 EUR/USD, confermando il ruolo chiave dei driver di dollaro.
Se anche l’employment report sarà positivo il cambio potrebbe subire almeno una temporanea incursione in area 1,20 EUR/USD.
La prossima settimana invece i riflettori saranno sulla riunione BCE e gli sviluppi dell’area euro.
GBP – Anche la sterlina ha corretto contro dollaro sui dati USA da un massimo di 1,4202 a un minimo di 1,4085 GBP/USD, ma meno dell’euro, contro il quale si è rafforzata da 0,86 a 0,85 EUR/GBP. Il calo contro dollaro può estendersi oggi se l’employment report sarà positivo.
Se contemporaneamente dovesse aumentare il rischio di rinvio dell’ultima fase di riaperture post-lockdown a causa della variante indiana, la sterlina scenderebbe anche contro euro.
JPY – Analogo calo sui dati USA ha subìto lo yen scendendo contro dollaro da 109 a 110 USD/JPY. Contro euro lo yen è salito per via del maggiore calo dell’EUR/USD, mantenendosi comunque in area 133 EUR/JPY.
Rispetto al dollaro lo yen può scendere ancora oggi ampliando il calo in area 110 USD/JPY se l’employment report sarà positivo.
PREVISIONI:
AREA EURO – Ad aprile le vendite al dettaglio sono previste in calo di -3,2% m/m dopo la crescita di +2,7% m/m registrata a marzo.
Nel mese in esame gli acquisti sono stati frenati dalle chiusure degli esercizi commerciali non essenziali ancora in corso in alcuni Paesi.
A partire da maggio, con il progressivo allentamento delle restrizioni, le vendite dovrebbero tornare a crescere per poi accelerare durante l’estate, quando i consumi potrebbero essere sostenuti anche dai risparmi accumulati dalle famiglie durante il lockdown.
STATI UNITI – L’employment report di maggio dovrebbe dare segnali positivi sul mercato del lavoro.
Gli occupati non-agricoli sono previsti in rialzo di 650 mila, dopo 266 mila di aprile.
La dinamica occupazionale dovrebbe essere ancora trainata principalmente dai settori della ricreazione e del turismo, ma anche da una ripresa dell’occupazione negli altri servizi, nelle costruzioni e nel manifatturiero.
Le informazioni della stima ADP, che ha registrato un’ulteriore accelerazione della dinamica occupazionale, mettono rischi verso l’alto sulla previsione.
Entro metà giugno 23 Stati elimineranno o ridurranno i sussidi federali, limitando così la portata di uno dei potenziali freni alla partecipazione alla forza lavoro, con una spinta all’offerta che si potrebbe già vedere a maggio, dato che deve essere dato un preavviso di un mese prima di interrompere le integrazioni ai programmi statali.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe calare a 5,9%, grazie all’aumento degli occupati a fronte di una stabilizzazione della forza lavoro dopo l’aumento di aprile.
I salari orari sono attesi in rialzo di 0,3% m/m, dopo 0,7% m/m di aprile, mantenendosi volatili per via del rientro sul mercato dei lavoratori dei servizi, ma confermando un trend in rialzo.