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03 Dicembre 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – A ottobre, il numero degli occupati è diminuito lievemente (-13 mila unità), a fronte di una sostanziale stabilità delle forze di lavoro.
Il tasso di disoccupazione è quindi salito di un decimo, a 9,8% da 9,7% precedente (a sua volta rivisto al rialzo di un decimo).
La perdita di posti di lavoro ha riguardato nel mese esclusivamente la componente maschile; l’unica fascia di età a mostrare una crescita dell’occupazione è quella dei 25-34 enni; il calo dei contratti temporanei e dei lavoratori indipendenti è stato compensato, ma solo in parte, dall’aumento dei dipendenti permanenti.
Le ore pro capite effettivamente lavorate sono paria 35, livello di 0,8 ore inferiore a quello registrato a ottobre 2019; la differenza scende a 0,6 ore tra i dipendenti.
Rispetto alla situazione pre-COVID (febbraio 2020), si registrano oltre 420 mila occupati in meno (un terzo indipendenti e due terzi dipendenti a termine, a fronte di una sostanziale stabilità per i permanenti) e circa 80 mila disoccupati in più (e quasi 230 mila inattivi).
Da novembre, le nuove restrizioni non potranno non avere impatto sull’occupazione nei servizi, sia pur attenuato dalla proroga del blocco dei licenziamenti e del ricorso alla CIG.
Non ci attendiamo il balzo del tasso di inattività che aveva caratterizzato il primo confinamento, spingendo al ribasso la disoccupazione.
Continuiamo a ritenere pertanto che il tasso dei senza-lavoro possa salire significativamente nel 2021, sopra l’11%, dal 9,3% atteso nel 2020.

AREA EURO
– In ottobre, i prezzi alla produzione risultano in calo di -2,0% a/a, mentre sono saliti di 0,4% rispetto al mese precedente.
L’incremento mensile è trainato dal comparto energetico (+1,4% m/m), mentre la variazione degli altri comparti è stata solo marginalmente positiva.
La tendenza di breve periodo è di stabilità per beni di investimento e beni di consumo non durevoli, di modesta crescita per beni durevoli di consumo e intermedi, di forte rialzo per l’energia.
– Il tasso di disoccupazione nel mese di ottobre è sceso all’8,4% dall’8,5% (rivisto al rialzo di due decimi) precedente; la disoccupazione giovanile è passata al 18,0% dal 17,9% di settembre.
Secondo Eurostat, il numero dei senza-lavoro di questo mese è di circa 13,825 milioni, con un calo rispetto a settembre di 86 mila.
Nei prossimi mesi le sacche di sotto-occupazione latente rischiano di tradursi in riduzione degli organici, anche a causa della seconda ondata di contagi: la disoccupazione dovrebbe toccare il suo picco nel 2° trimestre del 2021.

STATI UNITI
 – Il Beige Book, preparato dalle Fed regionali per la riunione del FOMC di metà mese, riporta che la maggior parte dei distretti ha registrato espansione dell’attività “modesta o moderata” nell’ultimo mese e mezzo.
In 4 distretti la crescita è stata minima o nulla e in 5 aree si segnala che l’attività, almeno in alcuni settori, resta al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Nei distretti del Midwest si segnala un rallentamento dell’attività da inizio novembre, collegata all’esplosione dei nuovi contagi.
In generale, alcuni settori sono caratterizzati da crescita al di sopra della norma: manifatturiero, costruzioni e vendite immobiliari residenziali, distribuzione e logistica.
Le imprese restano positive riguardo allo scenario futuro, pur riportando preoccupazione in concomitanza con la terza ondata di contagi, legata a restrizioni effettive o attese e al timore per la scadenza del sostegno alla disoccupazione e della moratoria su sfratti e pignoramenti.
Il Beige Book riporta aumento dell’occupazione, ma a ritmi deboli, e difficoltà crescente a reperire manodopera, aggravata dai contagi e dalla chiusura delle scuole.
I vincoli dal lato dell’offerta hanno determinato la necessità di rialzi salariali modesti.
Sul fronte dei prezzi, le pressioni sono contenute ma si riporta il trasferimento sui prezzi finali dell’aumento dei costi di trasporto e di distribuzione.
Nel complesso, il quadro riassunto dal Beige Book è in linea con quello che emerge dai dati, relativi a ottobre-novembre.
Tuttavia, in termini prospettici è importante rilevare il segnale di rallentamento dell’attività collegato alla nuova ondata di contagi, che probabilmente emergerà con maggiore evidenza nei dati di dicembre e gennaio.
– La stima ADP degli occupati non agricoli privati a novembre registra una variazione di 307 mila unità, con incrementi diffusi a tutte le dimensioni di impresa.
La disaggregazione per settori mostra un rialzo di 31 mila posti nell’industria, suddivisi in +22 mila nelle costruzioni, +8 mila nel manifatturiero e +1000 nell’estrattivo.
Nei servizi, i nuovi posti sono 276 mila, con +31 mila per commercio e trasporti, 55 mila per servizi alle imprese, 95 mila per ricreazione e ospitalità, 69 mila per sanità e istruzione, 8 mila nei servizi finanziari, 18 mila in altri servizi.
Recentemente, la stima ADP dei nuovi occupati privati è stata inferiore a quella dell’employment report.
La previsione per i nonfarm payrolls di novembre al momento è intorno a 540 mila nuovi posti.

CINA – Il PMI del settore dei servizi rilevato da Caixin-Markit è salito a 57,8 in novembre da 56,8 in ottobre, ben oltre le aspettative di consenso (Bloomberg 56,4), riportandosi vicino ai massimi della serie.
Gli ordini risultano in ulteriore espansione e sono stati accompagnati da un balzo di oltre due punti della componente occupazione, che si è portata a 54,2 in novembre, poco sotto i massimi di dicembre 2012, di quella dei prezzi e delle aspettative.
L’indice PMI composite è salito da 55,7 in ottobre a 57,5 in novembre, grazie ad un aumento di tutte le componenti, in particolare ordini e occupazione. I dati segnalano che la ripresa si sta solidamente espandendo sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Consiglio dei Ministri ha varato ieri un decreto-legge composto da due soli articoli che blocca gli spostamenti nel periodo delle festività natalizie:
– dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà vietata la mobilità tra Regioni o Province Autonome(ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute);
– inoltre, il 25-26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni;
– sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione, ma non spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia Autonoma diversa dalla propria (o in un Comune diverso nei giorni del 25-26 dicembre e 1° gennaio).
Il CdM ha anche allungato la durata della validità delle misure anti-COVID da 30 a 50 giorni.
Il provvedimento fa da cornice al nuovo DPCM che sarà finalizzato oggi dopo il confronto con le regioni, e che sarà in vigore da domani (tra i principali nodi da sciogliere, la possibile apertura parziale dei ristoranti nei giorni delle festività e la graduale riapertura delle scuole).

BCELane, membro del comitato esecutivo della Banca centrale, ha dichiarato che PEPP e TLTRO si sono dimostrate efficaci nel contrastare gli effetti economici della pandemia, e quindi è naturale che il consiglio direttivo guardi prioritariamente a questi due strumenti alla riunione della prossima settimana.
Tuttavia, ciò non esclude nessun altro strumento marginale e Lane ha citato al riguardo il sistema delle garanzie.

STATI UNITI
– La proposta bipartisan per un pacchetto di stimolo di 908 mld, avanzata da un gruppo di senatori “centristi” di entrambi i partiti e con scadenza a fine marzo, sta raccogliendo consensi, con commenti incoraggianti da parte della leadership democratica.
Pelosi e Schumer hanno dichiarato che è una buona base di partenza per riuscire ad approvare misure di sostegno prima della chiusura del Congresso per Natale.
Per ora la leadership repubblicana invece non si è pronunciata, mentre McConnell ha presentato all’amministrazione una proposta del proprio partito con interventi per 516 mld, che, secondo il segretario del Tesoro, il presidente sarebbe disposto a firmare.
Mnuchin ha detto che valuterà ora il disegno di legge bipartisan.
I recenti sviluppi aumentano significativamente la probabilità di un’estensione di parte delle misure scadute o in scadenza a fine anno.
– Il Senato ha fatto passi avanti nella procedura per la nomina di C. Waller come membro del Board della Fed, e il voto finale di conferma dovrebbe avvenire domani, con un ampio supporto bipartisan.
Waller è direttore della ricerca della St Louis Fed, con un passato di economista accademico.
Invece, la nomina di J. Shelton, supportata da Trump e controversa fina dall’inizio, potrebbe essere bloccata dalla mancanza di voti in Senato, per via di opposizione da parte di tre senatori repubblicani.

COVID19-STATI UNITI – I nuovi contagi registrati il 2 dicembre sono appena sotto la soglia di 200mila (199.988), e l’aspettativa è che i nuovi casi siano in ulteriore rialzo nella parte centrale della settimana, dopo il significativo rallentamento dei tamponi durante il weekend di Thanksgiving.
Il trend di crescita dei nuovi casi è in via di stabilizzazione, con una variazione di 1% della media settimanale rispetto a quella delle due settimane precedenti, grazie alla svolta della crescita negli stati più colpiti del Midwest e del nord-ovest.
Nelle prossime settimane è prevedibile un’accelerazione dei decessi.
I ricoveri hanno superato la soglia di 100 mila (100.226), con 19 mila casi in terapia intensiva.
La situazione in California è in ulteriore peggioramento ed è probabile che nel giro di pochi giorni il governatore annunci un’ulteriore stretta sull’attività per tutto lo Stato.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl calo del dollaro prosegue al permanere di un mercato in modalità risk on, ancora sulla scia della possibilità che venga deliberato nuovo stimolo fiscale (anche se le trattative tra le parti si stanno rivelando ancora una volta difficili) e sulla notizia che le vaccinazioni inizieranno a breve (la prossima settimana nel Regno Unito e nelle settimane successive negli Stati Uniti).
Dai dati di oggi (sussidi e ISM non-manifatturiero) si attendono segnali contrastanti: eventuali sorprese/delusioni potrebbero far reagire il biglietto verde, il che sarebbe un buon test per verificare se i fondamentali stiano tornando a essere significativi o meno nel guidare le dinamiche valutarie.

EURSimmetricamente l’euro ha proseguito l’accelerazione verso l’alto aggiornando i massimi a 1,2125 EUR/USD.
Dalla BCE Lane ha indicato che la banca centrale dispone di altri strumenti oltre a PEPP e TLTRO che potrebbero essere utilizzati a breve per mantenere le condizioni finanziarie attuali.
La riunione BCE di giovedì prossimo sarà cruciale anche per verificare se la banca centrale confermerà l’idea che un apprezzamento del cambio può avere un impatto negativo sull’inflazione. In tal caso lo slancio rialzista dell’euro dovrebbe ridimensionarsi.

GBPLa sterlina ha corretto sia contro dollaro da 1,34 a minimi in area 1,32 GBP/USD sia contro euro da 0,89 a 0,90 EUR/GBP dopo che Barnier ha confermato il permanere di difficoltà a raggiungere un accordo (ancora) sui tre temi chiave.
Barnier ha anche aggiunto che la possibilità di un accordo verrebbe compromessa se il nuovo passaggio in Parlamento la prossima settimana dell’Internal Market Bill dovesse sancire la violazione dei termini pattuiti nell’Accordo di recesso con riferimento al protocollo sull’Irlanda del Nord.
La sterlina si è poi in parte ripresa dopo che la BBC ha riportato che secondo varie fonti un accordo potrebbe essere finalizzato entro i prossimi giorni: secondo una fonte si spererebbe già domani.
In programma oggi un nuovo incontro tra i capo-negoziatori Frost e Barnier.

JPYLo yen è sceso leggermente contro dollaro, restando comunque in area 104 USD/JPY, su segnali che la BoJ rimane pronta ad ampliare lo stimolo se necessario e potrebbe comunque estendere il termine di alcune misure di stimolo adottate per fronteggiare la crisi post-pandemia.
Contro euro il calo è stato più ampio, da 125 a 126 EUR/JPY per via del maggior movimento dell’EUR/USD. Rispetto al dollaro comunque la valuta nipponica rimane per ora in range.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– Le vendite al dettaglio sono attese in recupero a ottobre (+1,6% m/m), dopo il calo di -2% m/m registrato a settembre. La crescita tendenziale è vista passare a +3,8% a/a da +2,2% a/a di settembre. Da novembre, le vendite torneranno a calare vista la chiusura degli esercizi commerciali in alcuni Paesi dell’area.
– Il dato finale del PMI servizi dovrebbe confermare il calo registrato nella stima flash, a 41,3 da 46,9 di ottobre.  La flessione dovrebbe riguardare più i nuovi affari che le aspettative di business.
Lo spaccato per Paese dovrebbe evidenziare una leggera revisione al rialzo dell’indice francese a 38,3 da 38,0 della stima flash, mentre quello tedesco dovrebbe confermare il dato preliminare (46,2).
La prima lettura del PMI servizi per l’Italia è vista evidenziare un calo a 39,8 da 46,7 di ottobre.
Il PMI composito è atteso in rialzo di un decimo rispetto al dato preliminare, a 45,2 da 50,0 di ottobre.

STATI UNITI – L’ISM dei servizi a novembre è previsto in marginale rialzo a 56,9, da 56,6 di ottobre.
Come per il settore manifatturiero, le indagini regionali di novembre nei servizi hanno dato indicazioni di moderazione, mentre il PMI flash ha segnato un ulteriore aumento da livelli già espansivi e nonostante l’adozione di misure di contenimento a fronte del rialzo dei contagi.
Gli interventi introdotti a livello statale di fronte alla terza ondata di COVID-19 per ora sono modesti anche nel settore dei servizi e probabilmente riducono solo marginalmente i livelli di attività, ancora compressi rispetto alla norma pre-COVID.