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1 Ottobre 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è rimbalzato ieri aiutato dal PMI di Chicago migliore delle attese ma soprattutto dalle dichiarazioni di Powell.
Questi infatti ha indicato che non c’è fretta di tagliare i tassi perché i dati mostrano un buon livello di fiducia e tenuta dell’economia per cui si può procedere con tagli di 25 pb.
Anche stamani il biglietto verde ha aperto al rialzo.
Oggi l’ISM è atteso in lieve miglioramento il che dovrebbe aiutare il dollaro a consolidare o almeno a stabilizzarsi, in attesa dei prossimi test chiave (occupati ADP domani, ISM non-manifatturiero giovedì ed employment report venerdì).

EURL’euro ha corretto visibilmente ieri da 1,12 a 1,11 EUR/USD inizialmente sui dati di inflazione italiani e tedeschi che hanno mostrato un calo superiore alle attese e poi sul recupero del dollaro.
Lagarde ha espresso fiducia nel sentiero di discesa in atto dell’inflazione.
Il dato di inflazione dell’area oggi dovrebbe confermare le attese di un calo mantenendo l’euro sulla difensiva (possibilità di mettere sotto pressione i supporti a 1,1100 EUR/USD: già toccato minimo a 1,1099).

GBPLa sterlina ha cominciato a cedere ieri contro dollaro da 1,34 a 1,33 GBP/USD principalmente di riflesso al recupero di quest’ultimo e ha aperto in calo anche stamani.
Dalla BoE M. Greene ha indicato che una ripresa trainata dai consumi potrebbe far risalire l’inflazione, ma nel breve questo non compromette lo scenario di altri tagli dei tassi.
Oggi è in programma anche un discorso di H. Pill.
La sterlina ieri si è rafforzata contro euro, pur restando in area 0,83 EUR/GBP, mantenendosi nella parte bassa (quindi forte) del range in atto, aiutata dall’idea che i tagli dei tassi BoE possano essere più cauti rispetto alla BCE (e alla Fed).

JPYLo yen è tornato a indebolirsi tra ieri e oggi contro dollaro da 141 a 144 USD/JPY complici le dichiarazioni del nuovo premier Ishiba, la parziale risalita dei rendimenti a lunga USA e i verbali dell’ultima riunione BoJ dai quali è emerso che la banca centrale nel breve preferisce adottare un approccio cauto nell’alzare i tassi – in linea con le prime esternazioni ufficiali di Ishiba.
L’indebolimento dello yen dovrebbe essere comunque di breve durata perché a tendere dovrebbe prevalere la divergenza BoJ-Fed.