Il mercato agroalimentare sostenibile tra sicurezza informatica e pratiche commerciali sleali. Quaderno del corso del 17-19 gennaio 2024
COPERTINA

La necessità di garantire la sicurezza alimentare – insieme a un’efficace attività di contrasto – deve essere letta oggi in un’ottica di filiera sempre più ampia, che travalica i confini nazionali. I problemi, infatti, non si limitano più a episodi isolati come l’oste che annacqua il vino, come prevedeva l’ormai datato articolo 515 del Codice Rocco: oggi ci troviamo di fronte a fenomeni ben più complessi, come l’agropirateria e le agromafie.
In attesa di risposte normative adeguate (che peraltro sembrano finalmente avviate, visto l’avvio dei lavori parlamentari), l’unico strumento concreto che possiamo attualmente mettere in campo – nel nostro ambito – è quello culturale e formativo. Promuovere la cultura della legalità alimentare rappresenta il principale obiettivo sia dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare, sia di questo Quaderno, che raccoglie i più autorevoli contributi presentati durante l’VIII edizione del Corso svoltosi a Roma nel 2024. In quell’occasione è stata ulteriormente rafforzata la collaborazione tra la Fondazione e la Scuola Superiore della Magistratura, con un focus specifico sulla tutela del Made in Italy agroalimentare.
L’intento è quello di diffondere in tutte le sedi – dalle Scuole ai Tribunali – una formazione di qualità e strumenti di presidio sempre più efficaci lungo tutta la filiera, per prevenire i reati attraverso un controllo capillare e risposte repressive adeguate. Solo così possiamo aspirare a un cibo che non sia soltanto buono e sano, ma anche giusto: capace di tutelare la salute e le scelte del consumatore, e al tempo stesso sostenere un’economia onesta, sottraendola all’influenza della criminalità organizzata e delle pratiche parassitarie.
Tutto ciò può realizzarsi solo elevando il livello delle competenze tecnico-giuridiche degli operatori del diritto coinvolti in questa quotidiana lotta contro le frodi alimentari, a partire dalla magistratura, sia in ambito penale che civile. La complessità del settore agroalimentare impone infatti un forte investimento nella formazione e nella divulgazione di saperi tecnici, nella diffusione di buone pratiche e in un dialogo costante con la polizia giudiziaria specializzata.
Anche quest’anno il corso ha posto al centro dell’attenzione il cibo italiano, esaminandone le prospettive di tutela – sia civile che penale – alla luce delle normative nazionali e sovranazionali, approfondendo temi come i novel foods, i nuovi sistemi di etichettatura e i rischi che ne derivano, nonché le condizioni di sfruttamento dei lavoratori lungo la filiera.
Grazie a un approccio interdisciplinare, il corso si è avvalso dei contributi di esperti in ambito civile, penale, giuslavoristico e in altre discipline giuridiche, oltre a quelli di professionisti operanti direttamente nel settore agroalimentare. Ampio spazio è stato riservato agli approfondimenti tematici, ai case study, al dibattito e alla sintesi conclusiva dei lavori.




