Weekly Economic Monitor
LEGGI il documento completo
25 Luglio 2025
Il punto
Negli Stati Uniti, gli accordi commerciali raggiunti col Giappone e (con buona probabilità) con la UE implicano che gli scenari più avversi saranno evitati, ma il livello corrente dei dazi salirà ancora rispetto all’attuale aliquota di base del 10%; in questo contesto, la Federal Reserve dovrebbe prendere ancora tempo in attesa della conclusione dei negoziati, nonché dell’impatto effettivo dei dazi su crescita e inflazione domestica, ma nel FOMC di settimana prossima si dovrebbe vedere almeno un dissenso (da parte di Waller, cui potrebbe forse aggiungersi Bowman).
Nell’area euro, la BCE ha lasciato i tassi invariati come atteso, senza fornire alcuna indicazione per il futuro, e anzi i toni usati da Lagarde in conferenza-stampa sono sembrati leggermente più restrittivi rispetto al recente passato: un ultimo taglio a settembre non è certo, e l’asticella per vedere un nuovo intervento potrebbe essersi alzata.
Intanto, i dati sul PIL del 2° trimestre attesi la settimana prossima dovrebbero vedere un rimbalzo negli Stati Uniti e un calo nell’Eurozona, per via del rientro del balzo dell’export verso gli USA registrato nel 1° trimestre per evitare gli incrementi tariffari.
LEGGI il documento completo