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27 Giugno 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è indebolito ulteriormente ieri, in linea con il calo dei rendimenti, ancora sulla scia delle più o meno esplicite pressioni di Trump sulla Fed affinché tagli i tassi, ipotesi cui il mercato sta attribuendo maggior probabilità.
Dai dati inoltre emerge un quadro con segnali di debolezza sulla crescita (a parte gli ordini di beni durevoli ieri che hanno sorpreso verso l’alto, il PIL è stato rivisto verso il basso e i sussidi di disoccupazione hanno confermato le indicazioni di allentamento sul mercato del lavoro) e di maggiori pressioni sull’inflazione (ieri i deflatori trimestrali sono stati rivisti verso l’alto).
Analogamente oggi si attendono spesa per consumi e redditi in indebolimento ma deflatori dei consumi mensili in aumento.
Stamani il dollaro ha aperto in marginale rialzo, fisiologico dopo la debolezza recente, e salvo delusioni dai dati, in particolare dai deflatori, potrebbe riuscire a stabilizzarsi.
I rischi sono comunque verso il basso.

EUR – Ancora sulla debolezza del dollaro l’euro è salito ulteriormente aggiornando i massimi da 1,16 a 1,17 EUR/USD e se non giunge dagli USA qualche sorpresa positiva i rischi nel breve restano verso l’alto (upside entro quota 1,20 EUR/USD).
Stamani la moneta unica ha aperto in solo marginale rialzo, sia per il lieve recupero del dollaro, sia per i dati dell’area che mandano segnali misti, con l’inflazione che sorprende al rialzo in Francia e Spagna così come i consumi francesi, ma la fiducia aggregata dell’area che delude scendendo contro attese di aumento.

GBP – Similmente all’euro anche la sterlina è salita ieri contro dollaro aggiornando i massimi da 1,36 a 1,37 GBP/USD esclusivamente sulla debolezza del biglietto verde.
Nel brevissimo termine i driver restano quelli USA quindi per la valuta britannica i rischi sono verso l‘alto.
Tuttavia, il quadro domestico contrastante e, a livello fiscale, la difficoltà di attuare le misure espansive ventilate a fronte di una situazione non solida dei conti pubblici dovrebbero limitare l’upside della sterlina.

JPYLo yen è tornato a rafforzarsi ieri contro dollaro da 145 a 143 USD/JPY sul calo dei rendimenti a lunga USA.
Se i deflatori statunitensi oggi non deludono lo yen potrebbe venirne leggermente penalizzato, ma al di là del breve dovrebbe tornare ad apprezzarsi sul dollaro grazie a sentieri sui tassi attesi divergenti tra BoJ e Fed.