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La Bussola dell’Economia Italiana

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a cura di Elisa Coletti, Allegra Fiore, Paolo Mameli e Andrea Volpi


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Manteniamo inalterato il nostro profilo previsivo sulla crescita del PIL italiano nel biennio in corso, a 0,7% nel 2025 e 1% nel 2026. I rischi sono al ribasso e derivano dall’incertezza sulle politiche dell’amministrazione Trump, oltre che sull’evoluzione della crisi iraniana.
Sul fronte della domanda domestica, restano a nostro avviso le condizioni per vedere una moderata ripresa.
L’impatto diretto dei dazi potrebbe essere inferiore a quanto ipotizzato qualche mese fa, visto che la tariffa effettiva è stata ridimensionata al 10% dal 20% annunciato in prima battuta, e potrebbe pesare sulla crescita annua del PIL per -0,2% quest’anno e -0,1% il prossimo.
Tuttavia, l’incertezza sullo scenario globale, derivante sia dalla volubilità delle politiche statunitensi che dal conflitto in corso in Medio Oriente, è aumentata, e potrebbe ora contare più di quanto atteso qualche mese fa; tra i fattori di freno occorre menzionare anche il graduale aggiustamento fiscale in atto.
Viceversa, i principali fattori di supporto restano il completamento del PNRR e la trasmissione degli effetti dell’allentamento monetario.
I rischi sulle stime di crescita restano a nostro avviso verso il basso, e derivano, sul fronte internazionale, da una eventuale nuova escalation o della guerra commerciale (un dazio USA del 20% sottrarrebbe quattro decimi alla crescita annua, una tariffa del 50% oltre un punto percentuale) o del conflitto in corso in Medio Oriente, e, sul versante domestico, da eventuali nuove sorprese negative in tema di implementazione del PNRR.
Il ciclo sarà trainato dalla domanda interna che, al netto delle scorte, potrebbe crescere su ritmi vicini all’1% nel biennio 2025-26.
Ci aspettiamo che prosegua il trend di ripresa del potere d’acquisto delle famiglie, sia pure su ritmi meno vivaci che nel 2024; lo scorso anno la risalita del tasso di risparmio aveva impedito che tale recupero del reddito si riflettesse in un rilancio dei consumi; tuttavia, pensiamo che alcuni dei fattori che avevano pesato sulla propensione al consumo nello scorso biennio possano rientrare.
Per quanto concerne gli investimenti, di recente abbiamo rivisto al rialzo la stima per il 2025, e viceversa al ribasso la previsione per il 2026.
Sul fronte del PNRR, i dati sulla spesa effettiva nei primi mesi dell’anno non autorizzano ancora ottimismo.
Resta l’incognita sul destino delle opere non concluse entro la scadenza di agosto 2026: tra le soluzioni suggerite dalla Commissione UE in un documento dello scorso 4 giugno ci sarebbero, tra le altre la possibilità di finanziare parte dei progetti attraverso i fondi di coesione.
In tema di finanza pubblica, la nostra previsione è in linea con quella del governo sul deficit 2025 (al 3,3% del PIL, dopo il 3,4% dello scorso anno), ma siamo lievemente più ottimisti sul 2026 in ragione di una stima di crescita del PIL più alta nonché di risparmi sulla spesa per interessi rispetto alle previsioni.

 

Tendenze del settore bancario

Dopo essere tornati in aumento a marzo, i prestiti al settore privato hanno accelerato a +1% ad aprile, per frenare a +0,7% a maggio, secondo le stime ABI.
Analogo è l’andamento dei prestiti complessivi a famiglie e imprese, in crescita dello 0,3% ad aprile, tornando a una variazione nulla a maggio, secondo le anticipazioni.
Trainanti restano i prestiti alle famiglie; più moderato il calo di quelli a società non-finanziarie, ma la ripresa dei prestiti a breve ha visto un rallentamento.
Ad aprile la crescita dei depositi si è mantenuta prossima al 2%, mentre è proseguita la progressiva divaricazione delle tendenze delle principali componenti dell’aggregato: da un lato, i conti correnti hanno accelerato a +3,3%, dal 2% circa dei tre mesi precedenti, dall’altro i depositi con durata prestabilita hanno riportato una variazione decisamente negativa (del -5,9%).

 


Indice dei contenuti

• Tra incertezza sullo scenario globale e stabilità sul fronte interno (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 7 )
Torna a crescere la produzione industriale (p. 8 )
• In recupero la fiducia delle imprese manifatturiere (p. 9 )
• L’edilizia continua a smentire i timori recessivi (p. 10 )
• I servizi sembrano tornati ad espandersi (sia pur moderatamente) (p. 11 )
• Segnali più incoraggianti dal lato dei consumi (p. 12 )
• Tasso di disoccupazione in ulteriore calo, sotto il 6% (p. 13 )
• Il commercio con gli USA registra una correzione dell’export e un balzo dell’import (p. 14 )
• Torna a scendere l’inflazione a maggio (p. 15 )
• La riprese dei prestiti a breve termine alle imprese ha segnato un rallentamento (p. 16 )
• In calo di depositi a tempo, i conti correnti confermano una crescita moderata  (p. 19 )

 


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Giugno 2025