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25 Giugno 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ancora ieri, indebolito da dati negativi, in particolare dalla fiducia dei consumatori che ha deluso aumentando la probabilità che a luglio perlomeno vi sia una discussione all’interno del FOMC sull’opportunità o meno di tagliare i tassi subito.
In audizione Powell ieri ha ribadito che la Fed non ha alcuna fretta di tagliare.
Tuttavia, tra l’incertezza sul fronte dazi e la volatilità dovuta alle tensioni in Medio Oriente, una spaccatura all’interno della Fed è probabile.
Dall’unico dato di oggi sulle vendite di case non si attendono segnali positivi.
Pertanto, il dollaro rischia di rimanere sotto pressione anche se oggi ha aperto al rialzo e tecnicamente, dopo la correzione degli ultimi giorni, potrebbe stabilizzarsi.

EURPerlopiù di riflesso al dollaro ieri l’euro si è rafforzato da 1,15 a 1,16 EUR/USD aggiornando qui i massimi dell’anno, aiutato anche dall’IFO tedesco che ha leggermente sorpreso in positivo.
Oggi ha aperto in marginale calo, seguendo ancora soprattutto i driver di dollaro.
Comunque dall’area non arrivano in genere segnali così incoraggianti da far rafforzare autonomamente la moneta unica: la fiducia dei consumatori francesi stamani ha deluso leggermente.
A meno pertanto di sviluppi molto negativi negli USA le resistenze in area 1,16 EUR/USD dovrebbero tenere.
I rischi però sono verso l’alto.

GBPLa sterlina si è rafforzata ieri contro dollaro da 1,35 a 1,36 GBP/USD di riflesso al calo di quest’ultimo.
Dalla BoE Bailey ha ribadito che i segnali di allentamento sul mercato del lavoro suggeriscono l’opportunità di tagliare i tassi, evento che ci aspettiamo alla prossima riunione di inizio agosto.
Alla riunione della settimana scorsa 3 esponenti su 9 avevano già votato per un taglio immediato.
Tra quelli che hanno invece votato per tassi fermi, Greene, che è intervenuta ieri, ha mostrato preoccupazione per i segnali di persistenza dell’inflazione, spiegando che questa potrebbe restare elevata più a lungo del previsto.
La spaccatura interna alla BoE per ora preserva la sterlina da eccessiva debolezza.
Tuttavia anche in questo caso nel brevissimo termine dominano i driver USA, per cui a meno di sviluppi statunitensi molto negativi la valuta britannica dovrebbe stabilizzarsi.

JPYLo yen è tornato a rafforzarsi ieri contro dollaro da 146 a 144 USD/JPY grazie al calo dei rendimenti a lunga USA, mentre oggi ha aperto in indebolimento anche per via dei verbali dell’ultima riunione BoJ che hanno confermato l’atteggiamento prudente che la banca centrale intende adottare sul timing del prossimo rialzo dei tassi a causa dell’incertezza sull’effetto negativo dei dazi USA per l’economia giapponese.
I driver di dollaro sono comunque dominanti in questi giorni, per cui lo yen recupererebbe facilmente di fronte a un’eventuale prosecuzione del calo dei rendimenti USA.