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Weekly Economic Monitor

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30 Aprile 2025


Il punto

Negli Stati Uniti, proseguono i segnali di distensione sul fronte della guerra commerciale, seppur non seguiti sinora da azioni concrete.
Il dato sul PIL del 1° trimestre, pur negativo, mostra una tenuta della domanda domestica, che però pare destinata a indebolirsi a partire dal trimestre in corso.
I dati di prossima uscita su employment report e ISM dovrebbero confermare i venti di stagflazione che potrebbero caratterizzare i prossimi mesi.
In questo contesto, il FOMC della settimana prossima dovrebbe concludersi con un nulla di fatto sui tassi, e con un messaggio attendista da parte della Fed, che verosimilmente necessita di tempo per valutare l’evoluzione delle politiche commerciali e i loro effetti su crescita e inflazione (che potrebbero causare un potenziale conflitto tra i due mandati della banca centrale).
Nell’area euro, l’accelerazione del PIL vista nel 1° trimestre 2025 dovrebbe essere temporanea, in quanto le indagini di fiducia di aprile hanno segnalato che il clima di incertezza sullo scenario internazionale avrà presto impatto sul comportamento di imprese e consumatori.
In un quadro in cui l’inflazione è attesa poco variata ad aprile ma potrebbe rallentare nei prossimi mesi sulla scia del calo dei prezzi energetici e del recente apprezzamento del tasso di cambio, è in aumento la probabilità che la BCE in estate possa portare il tasso sui depositi sotto il 2%.

 


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